Gli ultimi richiami vocali di Grillo mi hanno lasciato un po’ perplessa. Prima di tutto gli attacchi continui a Renzi. Se Renzi vuole partecipare alle primarie (e ne ha tutto il diritto) non può limitarsi a fare solo il sindaco. Altrimenti ognuno dei partecipanti dovrebbe rimanere relegato nel proprio ruolo. Inoltre, come evidenziato dallo stesso staff di Renzi, la partecipazione alle primarie non ha impedito a Renzi di partecipare alla vita politica nel ruolo della propria funzione di sindaco. E poi, con tanti personaggi da attaccare con ragione, proprio un fiorellino nuovo ancora non appassito come Renzi gli deve dare fastidio? Non è che Renzi spaventa un po’ Grillo? Punto secondo: perché ha dato la propria benedizione a Di Pietro? Forse non c’è un vero e proprio senso e rientra nel discorso logico del pensiero di Grillo. Punto tre: l’attacco a chi dei suoi si lascia andare in interviste.
Grillo la fa molto facile. A parte che la televisione è stata per Grillo per molti anni un importante mezzo di lavoro. Se Grillo dà fiducia alle persone che propone sotto il simbolo del proprio movimento poi dovrebbe dare sul serio fiducia a loro, anche per ciò che concerne gli interventi di questi ultimi in televisione. È certamente vero che per chi non è un abituale frequentatore del piccolo schermo quel mezzo di comunicazione può rappresentare qualche insidia, ma se ci sono persone che si apprestano ad affrontare un discorso politico non privo di responsabilità e decisioni, che sono state elette dalla popolazione, e che se la sentono di cimentarsi in interventi televisivi, facendo anche buona impressione, non c’è nulla di strano. Dovrebbe rientrare nella libera iniziativa di ognuno, soprattutto se non si crea nessun danno di immagine al movimento. Per di più sarebbe un’ulteriore pubblicità al Movimento. Grillo può benissimo non essere d’accordo sulla necessità di interventi televisivi, come potrebbe non esserlo qualunque altro politico di partito, ma proprio per una questione di libertà e di reciprocità di rispetto nelle funzioni, bisognerebbe lasciare un po’ più di libertà a chi ha dedicato parte del proprio tempo per la buona riuscita del risultato elettorale. Si può non condividere un comportamento, ma quando questo non contravviene agli obiettivi di impostazione, la non condivisione ha di certo possibilità di esprimersi, ma rimane nell’ambito di opinione (quindi non vincolante). Invece di dire di non andare in televisione potrebbe dare ai suoi discepoli politici dei suggerimenti su cime interagire meglio con questo mezzo (talvolta infido). Grillo, essendo una persona intelligente, non dovrebbe avere problemi a focalizzare in senso positivo tali ruoli. Forse li accetta già, ed è incompreso per via del suo sarcasmo. Del resto ognuno si esprime nel modo (talvolta unico) in cui si sa esprimere. Questo è un passaggio importante per il Movimento 5 Stelle, che in caso contrario corre il rischio di implodere e di esistere solo sulla scia della protesta. Sarebbe un peccato dato che la protesta del Movimento ha motivo di esistere, ha una valenza positiva come stimolo ai partiti per rigenerarsi e migliorare (se possibile), e dato che il Movimento si basa anche su alcune proposte. Ma è ovvio che quando ci sono molte proposte e molte idee e si è un gruppo grande di persone, alcune proposte possono non essere condivise da tutti. Questa è anche democrazia.
Angela Pensword 05/11/2012
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