martedì 16 aprile 2013

COOPERAZIONE E DIALOGO SONO LE SOLE COSE CHE CI POSSONO SALVARE DALLO STALLO POLITICO ED ISTITUZIONALE NEL QUALE SIAMO CASCATI


Cooperazione e dialogo sono le sole cose che ci possono salvare dallo stallo politico ed istituzionale nel quale siamo cascati. Quindi raggiungere un accordo per un Governo di larghe intese è necessario ed inevitabile. Oppure un Governo di scopo. O di programma. O del Presidente . O di come lo si vuole chiamare. L’importante che la Legislatura inizi subito. Una Legislatura dove le varie forze collaborino e lavorino almeno su quelle iniziative che rappresentano i punti in comune. Poi subito leggi anticorruzione, contro il conflitto di interessi, per sviluppare l’economia e l’agricoltura, per ridurre i costi della politica, ecc. ecc. C’è tanto da fare. Ma i partiti continuano a rigirarsi nella empasse post elettorale senza trovare una via di uscita.
Il PD è diviso sulla apertura ad un dialogo con il PDL. che permetta di attuare delle riforme necessarie, e le tensioni salgono sempre di più. È un momento molto difficile per il PD e per Bersani. Bersani per uscire dallo stallo politico nel quale si è messo dovrebbe fare una capriola con quadruplo salto mortale e ricadere in piedi. Forse tale capriola potrebbe essere proprio dare il via ad una Legislatura di larghe intese con il PDL, e con chi ne voglia fare parte.
M5S esclude ogni tipo di collaborazione e dialogo con le forze politiche. Questo fatto esprime un assolutismo che può non essere condiviso. Portare avanti l’idea di un solo Governo M5S evitando una collaborazione costruttiva di fatto nega l’idea di pluralità (basilare in democrazia). La diffidenza verso la classe è più che giustificata ed anche condivisa. Ma in questo momento di particolare difficoltà del Paese non si può restare chiusi su se stessi e non dare ai partiti la possibilità di lavorare e di redimersi. I partiti politici classici dovranno per forza continuare nella propria opera interna di rinnovamento, e soprattutto dovranno impostare il proprio operato su di una mentalità più lungimirante e più etica. Oramai fortunatamente la gestione politica del Paese è sotto la lente di ingrandimento di ogni singolo cittadino il quale, dopo i disastri di una cattiva gestione politica degli ultimi 40 anni, ha imparato a non disinteressarsi della politica. Ed il migliore controllore del delegato è il delegante. Ma l’accusa che i cittadini rivolgono alla classe politica del passato è anche quella di essere rimasta bloccata nei propri scontri di parte e nei propri giochi di potere, attuando una politica distruttiva per il Paese. Per questo è difficile per un ex elettore grillino capire e giustificare un comportamento che preclude un dialogo con le altre forze politiche e che inevitabilmente si ricollega ad un modo di fare politica del passato. Un comportamento ottuso che purtroppo ha conseguenze negative anche per l’Italia.
Il PDL sta portando avanti una politica di confronto corretta per la situazione particolare del Paese. L’’unità della coalizione di centrodestra, la praticità delle proposte, e la volontà di raggiungere un’intesa a favore della nascita della Legislatura, stanno facendo recuperare ancora più consenso al PDL.
Nella Lista Civica Monti ed i suoi stanno un po’ in disparte, ma almeno quando parlano si esprimono in favore di una intesa che porti alla nascita della Legislatura XVII, e di una scelta condivisa per il Quirinale.
L’atteggiamento dei partiti politici che si confrontano dovrebbe sempre essere basato su di un dialogo sereno obiettivo e costruttivo. Tutte le forze politiche, PD, PDL, M5S, Lista Civica, hanno il diritto di esprimersi e di operare costruttivamente al bene del Paese. Ed hanno il dovere di farlo. Anche se ciò significa cooperare e dialogare.
I politici, Bersani in primis, non si sono ancora resi conto che in questa legislatura non c’è una maggioranza. Lo dicono a parole, ma di fatto continuano a rincorrere un bipolarismo che (almeno per ora e spero per sempre) è morto e sepolto. Il fatto che non sia in vita un sistema bipolare deve necessariamente far cambiare dinamiche di interlocuzione e di equilibri rappresentatiti tra i partiti. Il fatto è che dovrebbero esserci delle regole per risolvere questa incresciosa situazione. Ma dove non ci sono le regole, nelle menti illuminate dovrebbe arrivare il buon senso. Il Buon senso è quella capacità che porta a prendere le decisioni migliori anche se inusuali, in situazioni inusuali.
Ripeto: la cooperazione ed il dialogo tra le forze politiche sono le sole cose che ci possono salvare dallo stallo politico ed istituzionale nel quale siamo cascati.
Angela Pensword 12/04/2013


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