sabato 8 giugno 2013

PROPOSTA DI RIFORMA DEL SISTEMA POLITICO ED ELETTORRALE ITALIANO

Propongo un sistema politico di governo impostato in questo modo:
1)      Proporzionale puro senza premio di maggioranza né al partito e né alle coalizioni (non più previste).
2)      Assenza di alleanze e coalizioni preelettorali. Le alleanze e le coalizioni non sono previste. Esse sono vincolanti e snaturano il senso della diversità. Le alleanze postelettorali si formano automaticamente di volta in volta in base alla votazione, quindi sono conseguenti alla votazione e si estinguono dopo di essa. (non ha senso infatti chiamarle alleanze).
3)      Non esiste una maggioranza precostituita. La maggioranza si forma di volta in volta sulle varie questioni di governo. In base alla libera espressione delle parti di rappresentanza politica e ai loro rappresentanti interni. Esiste infatti anche la libera coscienza dei singoli rappresentanti parlamentari all’interno di ogni votazione. Per logica non la si può pensare tutti nello stesso modo sempre per ogni argomento, ed all’interno dei vari partiti e movimenti è ovvio che ci siano più correnti. È democrazia anche questo, ed anche questo porta ad una espressione democratica del voto. 
4)      Il Parlamento è formato da tutte le parti politiche che lo compongono, grandi e piccole. Ognuna ha il diritto e la possibilità di esprimersi. In fase di votazione parlamentare ogni forza politica ha la capacità espressiva in base alla forza proporzionale di rappresentanza attribuitale dai propri elettori.
5)      Il bipolarismo ha fallito e non è più previsto. In esso vi è la maggioranza che diventa vincolante per chi ne fa parte, e schiacciante per chi la subisce. Il Bipolarismo porta all’eccesso lo scontro tra le due parti, portando all’esasperazione l’astio politico. Ma l’incapacità di dialogo in un sistema bipolare dipende dalla maggioranza o dalla opposizione? Certamente da entrambe!  
6)      Nella votazione popolare per eleggere i propri rappresentanti politici (sistema elettorale) sarà possibile scegliere la persona che si vuole votare. Ma sarà possibile indicare una unica preferenza nominativa. (Per quale assurdo e incomprensibile motivo ognuno di noi dovrebbe votare come se fosse sdoppiato?).
7)      Previsto uno sbarramento percentuale di rappresentanza che garantisca la rappresentanza anche dei piccoli partiti che superano l’1%. (da valutare meglio in modo più tecnico).
8)      La caduta del governo non è prevista prima della naturale scadenza della Legislatura, in quanto senza una maggioranza che può cadere non può cadere nemmeno il Governo. Solo il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere, vedendo l’immobilismo e l’incapacità della classe politica in genere nel gestire il Paese.
9)      Il Presidente della Repubblica viene eletto direttamente dal popolo. I candidati sono indicati dai vari partiti presenti in Parlamento. Ogni partito o movimento ha la possibilità di proporre massimo 4 nominativi per l’elezione del Presidente della Repubblica. Tra questi nominativi sarà poi il popolo a scegliere il candidato finale, attraverso una selezione di primarie e ballottaggio finale. Il Presidente della Repubblica non avrà maggiori poteri rispetto a quelli attuali. Non potrà dichiarare guerra senza la preventiva approvazione per essa dal Parlamento. Non potrà rimuovere ministri. Si dovrà basare sulla Costituzione ed essere super partes. (Per una questione di rappresentanza popolare è più corretto che sia il popolo a scegliere il proprio Presidente della Repubblica. Inoltre, dato lo stallo istituzionale venutosi a creare nelle ultime votazioni parlamentari per la scelta del Capo dello Stato, è meglio togliere ai partiti una incombenza che non sono in grado di prendersi).  Se qualche aspirante Presidente della Repubblica o promotore del presidenzialismo francese o americano pensa di ottenere più potere potendo in prima persona rimuovere i Ministri con questo sistema è meglio che cambi idea.
10)  Il Presidente del Consiglio deriva dal partito che ha preso più voti alle elezioni.
11)  I Ministri vengono eletti direttamente dal popolo in sede di elezioni politiche, dopo primarie di settore che riducono il numero dei candidati. I Ministri dovrebbero provenire sempre dal settore di competenza, anche nel caso in cui la loro scelta venga fatta dai partiti o da un Presidente del Consiglio. Troppo spesso il Ministro è stato solo un ruolo politico ed una sedia da scaldare. Scegliere persone competenti del settore, come nel caso dell’agricoltura, che ne conoscano effettivamente le problematiche, può essere molto più utile. La figura del politico e del tecnico vengono in questo caso unificate.
12)  In questo modo il Governo è già formato appena terminate le elezioni. Tale sistema consente di bypassare l’iter della fiducia al Governo e consente l’accensione automatica della Legislatura.

Inoltre bisogna:
13)  Equiparare lo stipendio dei parlamentari italiani a quello dei loro colleghi europei.
14)  Diminuire il numero dei Senatori.
15)  Fare maggiori norme anticorruzione ed antipeculato.
16)  Prevedere ed attuare molti più controlli sulla corretta gestione dei soldi pubblici. (Non ha senso fare le norme anticorruzione se poi non si controlla che esse vengano rispettate).
17)  Ridurre drasticamente il sovvenzionamento ai partiti. Non ne contemplo la totale abolizione in quanto i partiti di governo ed i movimenti di governo hanno una funzione pubblica, quindi è giusto che abbiano un supporto pubblico. 
18)  Fare Leggi per la tenuta obbligatoria certificata del bilancio dei partiti, sulla sua compilazione e sulla tracciabilità dei soldi, spese ed entrate anche piccole, anche nel caso venga eliminato totalmente il sovvenzionamento pubblico ai partiti.

In pratica il Parlamento dovrà solo proporre e disporre. Ossia legiferare, affrontare le varie tematiche, trovare le soluzioni ai vari problemi di carattere economico, sociale, internazionale. Tutto secondo democrazia con quella maturità politica ormai necessaria, ed in base ad un confronto sereno e costruttivo.
Qualcuno potrà pensare che se non c’è guerra tra le parti vi sono inciuci. Ovviamente gli inciuci sono da evitare e da condannare, perché sono dannosi per una buona gestione del Paese, ma una buona gestione del Paese non si può basare nemmeno su uno scontro distruttivo o su di un ottuso ostruzionismo. L’arte del mediare, o del compromesso, quando esso non è a favore di un proprio tornaconto o di parte, è fondamentale in politica, in quanto conseguente ad un confronto costruttivo. Ogni parte può portare un arricchimento ad una soluzione, poi si può rimanere spesso della propria opinione, ma evitare a priori un confronto e vedere l’altra parte come un nemico vuole dire essere agli antipodi. Quando le varie espressioni politiche avranno capito di essere membra di uno stesso corpo, o giocatori della stessa squadra ognuno con dei ruoli diversi ma finalizzato a fare gol, allora l’Italia non avrà più una classe politica che la prende a schiaffi (e quindi una classe politica da prendere a schiaffi), e non subirà più autogol. Certo è importante che nella classe politica ci siano persone di spessore, non criminali, truffatori, corruttori e corrotti, come spesso abbiamo trovato in qualunque partito ed in qualunque regione, (e che si trovano anche nella società comune). Quindi una maggiore scrematura della classe politica è previdenziale. La crisi che stiamo affrontando ormai da due anni è stata propedeutica ad una maggiore regolamentazione e miglioramento su più campi, tra cui anche quello politico. Ma in tutti i campi c’è ancora molto da fare (difatti la crisi non è finita).
LA DEMOCRAZIA La democrazia non è solo la possibilità di espressione, ma anche la capacità di dialogo.
LA PLURALITA’ è parte fondamentale della democrazia. E la pluralità si esprime nel rispetto e nell’ascolto reciproco, in un dialogo costruttivo, ed in uno scontro costruttivo. È per questo che poi deve passare la volontà della maggioranza che si forma di volta in volta.
L’ASSOLUTISMO, ossia la volontà della presenza di una sola espressione o di un solo pensiero, e la condanna o la punizione per chi pensa diversamente o per le altre rappresentanze partitiche od espressioni popolari, è un pensiero ottuso e retrogrado.

Tale sistema può sembrare ingestibile. Ma non è così.
Prendiamo il caso delle ultime elezioni politiche italiane e ciò che è uscito fuori dalle urne, tre grandi forze al 30% ed una più piccola al 10%. A ciò si aggiunge la assoluta incapacità dei partiti di trovare una mediazione per la formazione del Governo e per la scelta del Capo dello Stato. Tale incapacità deriva per alcuni da un retaggio culturale politico basato solo sullo scontro (talvolta solo in apparenza) tra le parti, e per altri per una visione di opposizione al sistema limitata nel proprio assolutismo. Una parte della coalizione vincente di centrosinistra non voleva per nessun motivo un accordo con il Pdl e con il centrodestra, anche se non vi era alternativa se non tornare al voto per ottenere lo stesso risultato. M5S si è invece chiuso a blocco nella propria presunta superiorità spingendo di fatto il PD nelle braccia del PDL. In un Parlamento ed in un sistema politico bisogna invece lavorare insieme, mediare e tenere il punto, ma lavorare insieme costruttivamente per il bene del Paese. Ora, se i Ministri fossero stati già scelti da primarie popolari e il loro nome fosse venuto fuori già in fase di elezioni politiche, se la carica di Presidente del Consiglio fosse destinata per prassi al partito che ha preso il numero più alto di voti (senza coalizioni), se il problema di scegliere il Presidente della Repubblica a scadenza non esistesse per i partiti ma fosse delegato al popolo, avremmo avuto tutti quei problemi ed uno stallo istituzionale di oltre due mesi? Cosa sarebbe più ingestibile?

Tale sistema potrebbe risultare ingestibile per mancanza di dialogo, di buon senso, di rispetto, di educazione, di un confronto sereno, a dimostrazione che si tratta di difetti umani e non di sistema. Difatti, qualunque sistema se gestito bene può funzionare (anche il bipolarismo). L’importante è che ci sia buon senso e rispetto reciproco. Per rendere solida una Legislatura variegata, una volta che essa è partita, ci vuole solo la maturità e la collaborazione delle forze politiche, all’interno di una buona gestione. Certamente bisogna lavorare bene ed in modo competente, e questo vale per ogni persona che si mette in politica (ma qua si apre un mondo a parte ed un oceano che risucchia tutti in un abisso profondo).

Mi rendo conto che la proposta di tale sistema è tanto folle quanto utopistica (è folle proprio perché è utopistica), ma sarebbe bello se fosse realizzabile. E sarebbe bello se l’uomo riuscisse a superare maggiormente i propri limiti. (Ma è come dire che la groviera senza buchi sarebbe sempre groviera. Ossia la groviera avrà sempre i buchi e l’uomo sempre i suoi difetti).  


Angela Pensword 08/06/2013 

Nessun commento:

Posta un commento