Propongo un sistema politico
di governo impostato in questo modo:
1) Proporzionale
puro senza premio di maggioranza né al partito e né alle
coalizioni (non più previste).
2) Assenza
di alleanze e coalizioni preelettorali. Le alleanze e le coalizioni non sono
previste. Esse sono vincolanti e snaturano il senso della
diversità. Le alleanze postelettorali si formano automaticamente di volta in
volta in base alla votazione, quindi sono conseguenti alla votazione e si
estinguono dopo di essa. (non ha senso infatti chiamarle alleanze).
3) Non esiste
una maggioranza precostituita. La maggioranza si forma di volta in volta sulle
varie questioni di governo. In base alla libera espressione delle
parti di rappresentanza politica e ai loro rappresentanti interni. Esiste
infatti anche la libera coscienza dei singoli rappresentanti parlamentari
all’interno di ogni votazione. Per logica non la si può pensare tutti nello
stesso modo sempre per ogni argomento, ed all’interno dei vari partiti e
movimenti è ovvio che ci siano più correnti. È democrazia anche questo, ed
anche questo porta ad una espressione democratica del voto.
4) Il
Parlamento è formato da tutte le parti politiche che lo compongono, grandi e
piccole. Ognuna ha il diritto e la possibilità di esprimersi. In fase
di votazione parlamentare ogni forza politica ha la capacità espressiva in base
alla forza proporzionale di rappresentanza attribuitale dai propri elettori.
5) Il
bipolarismo ha fallito e non è più previsto. In esso vi è la
maggioranza che diventa vincolante per chi ne fa parte, e schiacciante per chi
la subisce. Il Bipolarismo porta all’eccesso lo scontro tra le due parti,
portando all’esasperazione l’astio politico. Ma l’incapacità di dialogo in un
sistema bipolare dipende dalla maggioranza o dalla opposizione? Certamente da
entrambe!
6) Nella
votazione popolare per eleggere i propri rappresentanti politici (sistema
elettorale) sarà possibile scegliere la persona che si vuole votare. Ma sarà
possibile indicare una unica preferenza nominativa. (Per
quale assurdo e incomprensibile motivo ognuno di noi dovrebbe votare come se
fosse sdoppiato?).
7) Previsto
uno sbarramento percentuale di rappresentanza che garantisca la rappresentanza
anche dei piccoli partiti che superano l’1%. (da valutare meglio in modo più
tecnico).
8) La
caduta del governo non è prevista prima della naturale scadenza della
Legislatura, in quanto senza una maggioranza che può cadere non può cadere
nemmeno il Governo. Solo il Presidente della Repubblica può sciogliere le
Camere, vedendo l’immobilismo e l’incapacità della classe
politica in genere nel gestire il Paese.
9) Il
Presidente della Repubblica viene eletto direttamente dal popolo. I
candidati sono indicati dai vari partiti presenti in Parlamento. Ogni partito o
movimento ha la possibilità di proporre massimo 4 nominativi per l’elezione del
Presidente della Repubblica. Tra questi nominativi sarà poi il popolo a
scegliere il candidato finale, attraverso una selezione di primarie e
ballottaggio finale. Il Presidente della Repubblica non avrà maggiori poteri
rispetto a quelli attuali. Non potrà dichiarare guerra senza la preventiva
approvazione per essa dal Parlamento. Non potrà rimuovere ministri. Si dovrà
basare sulla Costituzione ed essere super partes. (Per una questione di
rappresentanza popolare è più corretto che sia il popolo a scegliere il proprio
Presidente della Repubblica. Inoltre, dato lo stallo istituzionale venutosi a
creare nelle ultime votazioni parlamentari per la scelta del Capo dello Stato,
è meglio togliere ai partiti una incombenza che non sono in grado di
prendersi). Se qualche aspirante
Presidente della Repubblica o promotore del presidenzialismo francese o
americano pensa di ottenere più potere potendo in prima persona rimuovere i
Ministri con questo sistema è meglio che cambi idea.
10) Il
Presidente del Consiglio deriva dal partito che ha preso più voti alle elezioni.
11) I
Ministri vengono eletti direttamente dal popolo in
sede di elezioni politiche, dopo primarie di settore che riducono il numero dei
candidati. I Ministri dovrebbero provenire sempre dal settore di competenza,
anche nel caso in cui la loro scelta venga fatta dai partiti o da un Presidente
del Consiglio. Troppo spesso il Ministro è stato solo un ruolo politico ed una
sedia da scaldare. Scegliere persone competenti del settore, come nel
caso dell’agricoltura, che ne conoscano effettivamente le problematiche, può
essere molto più utile. La figura del politico e del tecnico vengono in questo
caso unificate.
12) In
questo modo il Governo è già formato appena terminate le elezioni. Tale sistema
consente di bypassare l’iter della fiducia al Governo e consente l’accensione
automatica della Legislatura.
Inoltre
bisogna:
13) Equiparare
lo stipendio dei parlamentari italiani a quello dei loro colleghi europei.
14) Diminuire
il numero dei Senatori.
15) Fare maggiori
norme anticorruzione ed antipeculato.
16) Prevedere
ed attuare molti più controlli sulla corretta gestione dei soldi pubblici. (Non
ha senso fare le norme anticorruzione se poi non si controlla che esse vengano
rispettate).
17) Ridurre
drasticamente il sovvenzionamento ai partiti. Non ne contemplo la totale
abolizione in quanto i partiti di governo ed i movimenti di governo hanno una
funzione pubblica, quindi è giusto che abbiano un supporto pubblico.
18) Fare Leggi
per la tenuta obbligatoria certificata del bilancio dei partiti, sulla sua
compilazione e sulla tracciabilità dei soldi, spese ed entrate anche piccole,
anche nel caso venga eliminato totalmente il sovvenzionamento pubblico ai
partiti.
In
pratica il Parlamento dovrà solo proporre e disporre. Ossia legiferare,
affrontare le varie tematiche, trovare le soluzioni ai vari problemi di
carattere economico, sociale, internazionale. Tutto secondo democrazia con
quella maturità politica ormai necessaria, ed in base ad un confronto sereno e
costruttivo.
Qualcuno
potrà pensare che se non c’è guerra tra le parti vi sono inciuci. Ovviamente
gli inciuci sono da evitare e da condannare, perché sono dannosi per una buona
gestione del Paese, ma una buona gestione del Paese non si può basare nemmeno
su uno scontro distruttivo o su di un ottuso ostruzionismo. L’arte del mediare,
o del compromesso, quando esso non è a favore di un proprio tornaconto o di
parte, è fondamentale in politica, in quanto conseguente ad un confronto
costruttivo. Ogni parte può portare un arricchimento ad una soluzione, poi si
può rimanere spesso della propria opinione, ma evitare a priori un confronto e
vedere l’altra parte come un nemico vuole dire essere agli antipodi. Quando le
varie espressioni politiche avranno capito di essere membra di uno stesso
corpo, o giocatori della stessa squadra ognuno con dei ruoli diversi ma
finalizzato a fare gol, allora l’Italia non avrà più una classe politica che la
prende a schiaffi (e quindi una classe politica da prendere a schiaffi), e non
subirà più autogol. Certo è importante che nella classe politica ci siano
persone di spessore, non criminali, truffatori, corruttori e corrotti, come
spesso abbiamo trovato in qualunque partito ed in qualunque regione, (e che si
trovano anche nella società comune). Quindi una maggiore scrematura della
classe politica è previdenziale. La crisi che stiamo affrontando ormai da due
anni è stata propedeutica ad una maggiore regolamentazione e miglioramento su
più campi, tra cui anche quello politico. Ma in tutti i campi c’è ancora molto
da fare (difatti la crisi non è finita).
LA
DEMOCRAZIA La democrazia non è solo la possibilità di espressione, ma anche la
capacità di dialogo.
LA PLURALITA’
è parte fondamentale della democrazia. E la pluralità si esprime nel rispetto e
nell’ascolto reciproco, in un dialogo costruttivo, ed in uno scontro
costruttivo. È per questo che poi deve passare la volontà della maggioranza che
si forma di volta in volta.
L’ASSOLUTISMO,
ossia la volontà della presenza di una sola espressione o di un solo pensiero,
e la condanna o la punizione per chi pensa diversamente o per le altre
rappresentanze partitiche od espressioni popolari, è un pensiero ottuso e
retrogrado.
Tale
sistema può sembrare ingestibile. Ma non è così.
Prendiamo
il caso delle ultime elezioni politiche italiane e ciò che è uscito fuori dalle
urne, tre grandi forze al 30% ed una più piccola al 10%. A ciò si aggiunge la
assoluta incapacità dei partiti di trovare una mediazione per la formazione del
Governo e per la scelta del Capo dello Stato. Tale incapacità deriva per alcuni
da un retaggio culturale politico basato solo sullo scontro (talvolta solo in
apparenza) tra le parti, e per altri per una visione di opposizione al sistema
limitata nel proprio assolutismo. Una parte della coalizione vincente di
centrosinistra non voleva per nessun motivo un accordo con il Pdl e con il
centrodestra, anche se non vi era alternativa se non tornare al voto per
ottenere lo stesso risultato. M5S si è invece chiuso a blocco nella propria
presunta superiorità spingendo di fatto il PD nelle braccia del PDL. In un
Parlamento ed in un sistema politico bisogna invece lavorare insieme, mediare e
tenere il punto, ma lavorare insieme costruttivamente per il bene del Paese.
Ora, se i Ministri fossero stati già scelti da primarie popolari e il loro nome
fosse venuto fuori già in fase di elezioni politiche, se la carica di
Presidente del Consiglio fosse destinata per prassi al partito che ha preso il
numero più alto di voti (senza coalizioni), se il problema di scegliere il
Presidente della Repubblica a scadenza non esistesse per i partiti ma fosse
delegato al popolo, avremmo avuto tutti quei problemi ed uno stallo
istituzionale di oltre due mesi? Cosa sarebbe più ingestibile?
Tale
sistema potrebbe risultare ingestibile per mancanza di dialogo, di buon senso,
di rispetto, di educazione, di un confronto sereno, a dimostrazione che si
tratta di difetti umani e non di sistema. Difatti, qualunque sistema se gestito
bene può funzionare (anche il bipolarismo). L’importante è che ci sia buon
senso e rispetto reciproco. Per rendere solida una Legislatura variegata, una
volta che essa è partita, ci vuole solo la maturità e la collaborazione delle
forze politiche, all’interno di una buona gestione. Certamente bisogna lavorare
bene ed in modo competente, e questo vale per ogni persona che si mette in
politica (ma qua si apre un mondo a parte ed un oceano che risucchia tutti in
un abisso profondo).
Mi
rendo conto che la proposta di tale sistema è tanto folle quanto utopistica (è
folle proprio perché è utopistica), ma sarebbe bello se fosse realizzabile. E
sarebbe bello se l’uomo riuscisse a superare maggiormente i propri limiti. (Ma
è come dire che la groviera senza buchi sarebbe sempre groviera. Ossia la
groviera avrà sempre i buchi e l’uomo sempre i suoi difetti).
Angela Pensword 08/06/2013
Nessun commento:
Posta un commento