Il giorno 01/08/2013 è stata
emessa in Corte di Cassazione la sentenza definitiva di colpevolezza nei
confronti di Berlusconi per frode fiscale nel processo denominato “Mediaset”. La
sentenza ha confermato la pena pronunciata in Appello a quattro anni di
reclusione, dei quali tre sono scontati per indulto generale, ed uno invece è
applicabile. Tale anno di condanna può essere scontato anche presso i servizi sociali oppure agli arresti
domiciliari. Per quanto riguarda la pena sull’interdizione dai pubblici uffici
la Corte di Cassazione ha demandato la ridefinizione del numero degli anni di
interdizione nuovamente alla Procura di Milano in Corte d’Appello. Ma la pena
più pesante per Berlusconi riguarda la sua futura vita politica. In base alla
Legge anticorruzione del 2012 egli infatti potrebbe non essere ricandidabile in
Parlamento per i prossimi sei anni ed essere sollevato sin da subito dal
proprio incarico di Senatore perdendo così anche la relativa immunità. Adesso spetta alla “Giunta delle elezioni e
delle immunità parlamentari” decidere se Berlusconi possa continuare a
ricoprire il proprio incarico parlamentare dopo la sentenza di colpevolezza. Egli
ha 20 giorni per perorare la propria causa. La Giunta tornerà a riunirsi il 09
settembre. Successivamente spetterà all’Aula varare ciò che è stato deciso
dalla Giunta.
Dal giorno della sentenza
definitiva nello scenario politico si registrano attimi di fibrillazione, e
lievi scosse che potrebbero preannunciare un terremoto ben più grande riguardo
la tenuta del Governo. Ma tale eventualità viene fortunatamente smentita da più
parti. I fedelissimi del centrodestra giudicano questa sentenza un attacco
politico contro la figura di Berlusconi e vorrebbero mettere come primo punto
nell’immediato programma politico di Governo l’impunità per Berlusconi per tale
condanna. Nelle altre parti politiche si risvegliano bracieri mai spenti di
antitesi verso Berlusconi e verso il Governo Letta. Così facendo si corre il
rischio di focalizzare l’attenzione su questioni effimere distogliendola dai
veri problemi del Paese e dalle loro soluzioni. Personalmente penso che si
sta facendo un gran parlare su poca sostanza. Non si può certo mettere in
discussione la tenuta del Governo e la stabilità politica italiana per una
sentenza che colpisce comunque solo un uomo anche se leader di una fascia
elettorale. Le larghe intese sono fatte tra centrosinistra e centrodestra, e
non tra due persone specifiche. Il centrodestra non è identificato ed
identificabile solo in Berlusconi. Oppure si?!
Tale sentenza, la velocità con
la quale si è arrivati al grado di giudizio di Cassazione, e ciò che tale
giudizio comporta nell’attuale panorama politico, porta a fare delle
considerazioni.
1) Se una
Corte di terzo grado è arrivata a formulare tale sentenza evidentemente ci
saranno delle motivazioni obiettive che hanno portato a tale giudizio.
Non si può entrare nel merito dell’operato dei Giudici quando sono stati
seguiti tutti gli iter legali, e comunque sarebbe una critica di esclusiva
competenza del settore legale.
2) Un’altra
considerazione: tale sentenza dovrebbe valere come monito per tutti i
depositari di potere politico. Se costoro (tutti di tutti gli schieramenti)
iniziano a pensare che è finito il tempo in cui chi sta al potere può fare
tutto senza incorrere in sanzioni forse inizieremmo ad avere più correttezza in
quell’ambiente.
3) “Le
sentenze vanno rispettate e la Legge è uguale per tutti”. Parole sante. È anche
vero però che la Legge per essere uguale per tutti non può diventare un’arma in
mano a qualcuno. Qualunque cosa, qualunque mezzo, qualunque potere, in base a
come viene usato ha uno scopo ed un risultato (dalla forchetta che può essere
sia una giusta postata e sia un’arma impropria). In realtà la “Legge” non
dovrebbe proprio essere un’arma d’attacco (è un’arma di difesa e di tutela
della giustizia) ma solo Legge uguale per tutti. E per essere uguale per tutti
non si può comportare differentemente con qualcuno, né a favore e né in modo
contrario.
4) È inoppugnabile il fatto che per tale
processo, dal grado di Appello a quello di Cassazione, si è utilizzata una
velocità inusuale per la giustizia italiana. Questo fatto fa capire primo
di tutto che la giustizia italiana è lenta. Il problema non è infatti
che si siano accelerati i tempi per tale processo personale nei confronti di
Berlusconi, ma che i tempi normali nei processi delle persone comuni (e anche
di quelle speciali) siano lenti. È impensabile che per la “soluzione” di un
processo, o per “l’assoluzione” in un processo, si debba attendere e sperare
nella “prescrizione” del reato. In Italia invece spesso accade proprio questa
eventualità nei processi normali. O comunque è normale che vi siano processi
che durino anni i quali per di più, spesso, non portano a nessun colpevole ed
evidenziano carenze procedurali ed investigative. È impensabile che in Italia
le persone debbano aspettare anni per portare avanti le proprie cause e per
vedere tutelati i propri diritti, o per vedere una giustizia che completi il
proprio iter. Bisogna pensare quindi ad una RIFORMA DELLA GIUSTIZIA che
porti i tempi della giustizia a tempi civili e normali. Una riforma che metta
mano ad ipotetiche interferenze. Una riforma che ogni volta che si è pensata di
intraprendere non è poi mai stata portata avanti, tra Governi che sono caduti
ed impedimenti vari. Probabilmente si andrebbero a toccare poteri e privilegi
forti di un’altra casta che non è quella politica (altri cavalli che non si imbrigliano
da soli).
5) Il
fatto che in tale processo si siano volontariamente velocizzati i tempi
rispetto all’usuale iter per arrivare al terzo grado di giudizio in Corte di
Cassazione non può non fare pensare ad un eccessivo zelo nei confronti
della figura di Berlusconi. La figura di Berlusconi è stata oggetto di numerosi
processi negli ultimi anni tanto che lo stesso Berlusconi parla di “accanimento
giudiziario” nei suoi confronti ad opera di una parte della magistratura. Sorgono
allora altre domande e considerazioni: ma vi è stata veramente la volontà di
utilizzare la macchina della giustizia per togliere di mezzo uno scomodo
personaggio ed avversario politico? Possibile che nel caso l’obiettivo di
tutti i processi contro Berlusconi fosse stato solo un fine politico non vi era
un modo più propositivo e leale per combattere sul campo un avversario
politico? In effetti pare assurdo oltre che controproducente (ma tutto è
possibile).
6) Se il
PDL dovesse togliere il sostegno al Governo Letta solo per la suddetta sentenza
contro Berlusconi, dopo che venisse ulteriormente riconosciuta la
incompatibilità di Berlusconi con incarichi politici, perderebbe quella fetta
di elettorato che si è faticosamente riconquistata negli ultimi mesi con un
buon lavoro di costanza e responsabilità (e forse anche con un po’ di
convenienza).
7) Un’altra
domanda che risuona in mente è: ma è possibile che un partito esiste solo se
esiste la figura del proprio leader? Quali sono i punti di volta di “Forza
Italia”? Forza Italia è un partito ripiegato su se stesso come il PD od è un
Partito che si sa rigenerare ed evolvere anche in mentalità e persone? Questo
ricambio ed esame di coscienza, a causa della crisi economica e politica e con
la richiesta di nuovi articoli di mercato da parte degli elettori, è un
tassello che si è dovuto affrontare nel PDL come nel PD e negli altri partiti
(un effetto positivo della crisi), ma è un problema che non ha ancora trovato
la sua completa risposta.
8) Passiamo
ora alla fantapolitica: non è che
per caso tale sentenza in questo preciso momento (senza entrare nel merito
della obiettività e delle legittime motivazioni) ha l’obiettivo di
destabilizzare il governo delle larghe intese? Ma allora viene da
domandarsi ancora: a chi gioverebbe la caduta del Governo Letta?
L’attuale umore politico e nazionale italiano non è adatto ad una situazione
differente da un Governo costruttivo basato sulle larghe intese. Intanto, data
la criticità del periodo, vi è bisogno di trovare una collaborazione tra le
parti politiche per la soluzione dei vari problemi del Paese e per le riforme
da fare. Secondariamente, con l’attuale legge elettorale, ma anche con una
nuova probabilmente, si arriverebbe ad una soglia di gradimento simile alla
precedente, con un simile risultato elettorale. Qualcuno spera ancora nel
premio di maggioranza? Un PD lacerato da lotte intestine e dinosauri arroccati?
Un M5S che ha deluso gran parte del proprio elettorato per mancanza di
strategia e dialogo? Un PDL con un leader condannato? Qualche cosa non quadra!
Fare cadere ora il Governo Letta porterebbe solo ad una destabilizzazione politica
italiana in ambito nazionale ed europeo, con gravi ripercussioni sia politiche
e sia economiche per l’Italia stessa. Chi è che ha intenzione ed interesse a
destabilizzare l’Italia, e per quale personale ed ottusa convinzione? Il
Governo Letta invece dovrebbe andare avanti e proseguire con le riforme ed iniziative
che gli conferiscono la motivazione stessa della sua esistenza. È una occasione
storica particolare che costringe centrodestra e centrosinistra a collaborare
ed a trovare delle giuste soluzioni per risollevare il Paese. Qualche cosa è
stata fatta in questi pochi 100 giorni di Governo. Qualche altra cosa andrà ulteriormente
regolata. Altre situazioni ed iniziative verranno affrontate nel mese di
settembre. Insomma, se questo agosto è caldissimo da un punto di vista
meteorologico, settembre si preannuncia infuocato da un punto di vista politico
e di tensioni.
Indipendentemente
dalla sentenza di colpevolezza che ha colpito Berlusconi in sede di Corte di
Cassazione, ed indipendentemente dalle tensioni interne ed esterne che possono
colpire l’Italia in autunno ed oltre, è sperabile che il buon senso comune di
tutti i politici permetta alla politica di andare avanti, di fare le cose
giuste e di prendere le decisioni migliori. Altrimenti … vinca il migliore!
Angela
Pensword 08/08/2013
Copyright ©
AngelaPensword
Mia cara Angela, credo che, sostanzialmente, si voglia inventare qualsiasi scusa per far cadere il governo attuale non tanto per il gradimento quanto per il gusto sadico - ma anche masochistico - di impedirgli di andare avanti, di operare, di fare qualunque cosa si possa e debba fare per mandare avanti il Paese.
RispondiEliminaSecondo punto, se mi permetti, Angela; assodando che il signor Berlusconi è comunque colpevole dei reati a lui ascritti, ciò che mi lascia perplessa è la fonte da cui proviene la condanna, ovvero, una Magistratura che, ultimamente ha emesso sentenze da brivido, scarcerando gente palesemente colpevole di reati molto gravi. Con questo, s'intende, non prendo le difese di alcuno. Dico solo da che pulpito viene la predica. Un saluto, un abbraccio fortissimo e un Buonissimo Ferragosto, nonché l'avviso di un aggiornamento del mio bloggino sugli alieni che però, sicuramente ti sarà pervenuto. Ciao.