venerdì 9 agosto 2013

PROCESSO MEDIASET: ARRIVA LA SENTENZA DEFINITIVA E PORTA SCOMPIGLIO NEL PANORAMA POLITICO. Riflessioni personali.

Il giorno 01/08/2013 è stata emessa in Corte di Cassazione la sentenza definitiva di colpevolezza nei confronti di Berlusconi per frode fiscale nel processo denominato “Mediaset”. La sentenza ha confermato la pena pronunciata in Appello a quattro anni di reclusione, dei quali tre sono scontati per indulto generale, ed uno invece è applicabile. Tale anno di condanna può essere scontato  anche presso i servizi sociali oppure agli arresti domiciliari. Per quanto riguarda la pena sull’interdizione dai pubblici uffici la Corte di Cassazione ha demandato la ridefinizione del numero degli anni di interdizione nuovamente alla Procura di Milano in Corte d’Appello. Ma la pena più pesante per Berlusconi riguarda la sua futura vita politica. In base alla Legge anticorruzione del 2012 egli infatti potrebbe non essere ricandidabile in Parlamento per i prossimi sei anni ed essere sollevato sin da subito dal proprio incarico di Senatore perdendo così anche la relativa immunità.  Adesso spetta alla “Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari” decidere se Berlusconi possa continuare a ricoprire il proprio incarico parlamentare dopo la sentenza di colpevolezza. Egli ha 20 giorni per perorare la propria causa. La Giunta tornerà a riunirsi il 09 settembre. Successivamente spetterà all’Aula varare ciò che è stato deciso dalla Giunta.
Dal giorno della sentenza definitiva nello scenario politico si registrano attimi di fibrillazione, e lievi scosse che potrebbero preannunciare un terremoto ben più grande riguardo la tenuta del Governo. Ma tale eventualità viene fortunatamente smentita da più parti. I fedelissimi del centrodestra giudicano questa sentenza un attacco politico contro la figura di Berlusconi e vorrebbero mettere come primo punto nell’immediato programma politico di Governo l’impunità per Berlusconi per tale condanna. Nelle altre parti politiche si risvegliano bracieri mai spenti di antitesi verso Berlusconi e verso il Governo Letta. Così facendo si corre il rischio di focalizzare l’attenzione su questioni effimere distogliendola dai veri problemi del Paese e dalle loro soluzioni. Personalmente penso che si sta facendo un gran parlare su poca sostanza. Non si può certo mettere in discussione la tenuta del Governo e la stabilità politica italiana per una sentenza che colpisce comunque solo un uomo anche se leader di una fascia elettorale. Le larghe intese sono fatte tra centrosinistra e centrodestra, e non tra due persone specifiche. Il centrodestra non è identificato ed identificabile solo in Berlusconi. Oppure si?!   
Tale sentenza, la velocità con la quale si è arrivati al grado di giudizio di Cassazione, e ciò che tale giudizio comporta nell’attuale panorama politico, porta a fare delle considerazioni.
1)      Se una Corte di terzo grado è arrivata a formulare tale sentenza evidentemente ci saranno delle motivazioni obiettive che hanno portato a tale giudizio. Non si può entrare nel merito dell’operato dei Giudici quando sono stati seguiti tutti gli iter legali, e comunque sarebbe una critica di esclusiva competenza del settore legale.
2)      Un’altra considerazione: tale sentenza dovrebbe valere come monito per tutti i depositari di potere politico. Se costoro (tutti di tutti gli schieramenti) iniziano a pensare che è finito il tempo in cui chi sta al potere può fare tutto senza incorrere in sanzioni forse inizieremmo ad avere più correttezza in quell’ambiente.
3)      “Le sentenze vanno rispettate e la Legge è uguale per tutti”. Parole sante. È anche vero però che la Legge per essere uguale per tutti non può diventare un’arma in mano a qualcuno. Qualunque cosa, qualunque mezzo, qualunque potere, in base a come viene usato ha uno scopo ed un risultato (dalla forchetta che può essere sia una giusta postata e sia un’arma impropria). In realtà la “Legge” non dovrebbe proprio essere un’arma d’attacco (è un’arma di difesa e di tutela della giustizia) ma solo Legge uguale per tutti. E per essere uguale per tutti non si può comportare differentemente con qualcuno, né a favore e né in modo contrario.
4)       È inoppugnabile il fatto che per tale processo, dal grado di Appello a quello di Cassazione, si è utilizzata una velocità inusuale per la giustizia italiana. Questo fatto fa capire primo di tutto che la giustizia italiana è lenta. Il problema non è infatti che si siano accelerati i tempi per tale processo personale nei confronti di Berlusconi, ma che i tempi normali nei processi delle persone comuni (e anche di quelle speciali) siano lenti. È impensabile che per la “soluzione” di un processo, o per “l’assoluzione” in un processo, si debba attendere e sperare nella “prescrizione” del reato. In Italia invece spesso accade proprio questa eventualità nei processi normali. O comunque è normale che vi siano processi che durino anni i quali per di più, spesso, non portano a nessun colpevole ed evidenziano carenze procedurali ed investigative. È impensabile che in Italia le persone debbano aspettare anni per portare avanti le proprie cause e per vedere tutelati i propri diritti, o per vedere una giustizia che completi il proprio iter. Bisogna pensare quindi ad una RIFORMA DELLA GIUSTIZIA che porti i tempi della giustizia a tempi civili e normali. Una riforma che metta mano ad ipotetiche interferenze. Una riforma che ogni volta che si è pensata di intraprendere non è poi mai stata portata avanti, tra Governi che sono caduti ed impedimenti vari. Probabilmente si andrebbero a toccare poteri e privilegi forti di un’altra casta che non è quella politica (altri cavalli che non si imbrigliano da soli).
5)      Il fatto che in tale processo si siano volontariamente velocizzati i tempi rispetto all’usuale iter per arrivare al terzo grado di giudizio in Corte di Cassazione non può non fare pensare ad un eccessivo zelo nei confronti della figura di Berlusconi. La figura di Berlusconi è stata oggetto di numerosi processi negli ultimi anni tanto che lo stesso Berlusconi parla di “accanimento giudiziario” nei suoi confronti ad opera di una parte della magistratura. Sorgono allora altre domande e considerazioni: ma vi è stata veramente la volontà di utilizzare la macchina della giustizia per togliere di mezzo uno scomodo personaggio ed avversario politico? Possibile che nel caso l’obiettivo di tutti i processi contro Berlusconi fosse stato solo un fine politico non vi era un modo più propositivo e leale per combattere sul campo un avversario politico? In effetti pare assurdo oltre che controproducente (ma tutto è possibile).
6)      Se il PDL dovesse togliere il sostegno al Governo Letta solo per la suddetta sentenza contro Berlusconi, dopo che venisse ulteriormente riconosciuta la incompatibilità di Berlusconi con incarichi politici, perderebbe quella fetta di elettorato che si è faticosamente riconquistata negli ultimi mesi con un buon lavoro di costanza e responsabilità (e forse anche con un po’ di convenienza).
7)      Un’altra domanda che risuona in mente è: ma è possibile che un partito esiste solo se esiste la figura del proprio leader? Quali sono i punti di volta di “Forza Italia”? Forza Italia è un partito ripiegato su se stesso come il PD od è un Partito che si sa rigenerare ed evolvere anche in mentalità e persone? Questo ricambio ed esame di coscienza, a causa della crisi economica e politica e con la richiesta di nuovi articoli di mercato da parte degli elettori, è un tassello che si è dovuto affrontare nel PDL come nel PD e negli altri partiti (un effetto positivo della crisi), ma è un problema che non ha ancora trovato la sua completa risposta.
8)      Passiamo ora alla fantapolitica: non è che per caso tale sentenza in questo preciso momento (senza entrare nel merito della obiettività e delle legittime motivazioni) ha l’obiettivo di destabilizzare il governo delle larghe intese? Ma allora viene da domandarsi ancora: a chi gioverebbe la caduta del Governo Letta? L’attuale umore politico e nazionale italiano non è adatto ad una situazione differente da un Governo costruttivo basato sulle larghe intese. Intanto, data la criticità del periodo, vi è bisogno di trovare una collaborazione tra le parti politiche per la soluzione dei vari problemi del Paese e per le riforme da fare. Secondariamente, con l’attuale legge elettorale, ma anche con una nuova probabilmente, si arriverebbe ad una soglia di gradimento simile alla precedente, con un simile risultato elettorale. Qualcuno spera ancora nel premio di maggioranza? Un PD lacerato da lotte intestine e dinosauri arroccati? Un M5S che ha deluso gran parte del proprio elettorato per mancanza di strategia e dialogo? Un PDL con un leader condannato? Qualche cosa non quadra! Fare cadere ora il Governo Letta porterebbe solo ad una destabilizzazione politica italiana in ambito nazionale ed europeo, con gravi ripercussioni sia politiche e sia economiche per l’Italia stessa. Chi è che ha intenzione ed interesse a destabilizzare l’Italia, e per quale personale ed ottusa convinzione? Il Governo Letta invece dovrebbe andare avanti e proseguire con le riforme ed iniziative che gli conferiscono la motivazione stessa della sua esistenza. È una occasione storica particolare che costringe centrodestra e centrosinistra a collaborare ed a trovare delle giuste soluzioni per risollevare il Paese. Qualche cosa è stata fatta in questi pochi 100 giorni di Governo. Qualche altra cosa andrà ulteriormente regolata. Altre situazioni ed iniziative verranno affrontate nel mese di settembre. Insomma, se questo agosto è caldissimo da un punto di vista meteorologico, settembre si preannuncia infuocato da un punto di vista politico e di tensioni.
Indipendentemente dalla sentenza di colpevolezza che ha colpito Berlusconi in sede di Corte di Cassazione, ed indipendentemente dalle tensioni interne ed esterne che possono colpire l’Italia in autunno ed oltre, è sperabile che il buon senso comune di tutti i politici permetta alla politica di andare avanti, di fare le cose giuste e di prendere le decisioni migliori. Altrimenti … vinca il migliore!   

Angela Pensword 08/08/2013  
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1 commento:

  1. Mia cara Angela, credo che, sostanzialmente, si voglia inventare qualsiasi scusa per far cadere il governo attuale non tanto per il gradimento quanto per il gusto sadico - ma anche masochistico - di impedirgli di andare avanti, di operare, di fare qualunque cosa si possa e debba fare per mandare avanti il Paese.
    Secondo punto, se mi permetti, Angela; assodando che il signor Berlusconi è comunque colpevole dei reati a lui ascritti, ciò che mi lascia perplessa è la fonte da cui proviene la condanna, ovvero, una Magistratura che, ultimamente ha emesso sentenze da brivido, scarcerando gente palesemente colpevole di reati molto gravi. Con questo, s'intende, non prendo le difese di alcuno. Dico solo da che pulpito viene la predica. Un saluto, un abbraccio fortissimo e un Buonissimo Ferragosto, nonché l'avviso di un aggiornamento del mio bloggino sugli alieni che però, sicuramente ti sarà pervenuto. Ciao.

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