domenica 29 maggio 2016

REFERENDUM COSTITUZIONALE PARTE LA CAMPAGNA

Parte la campagna di promozione per il Si nel Referendum Costituzionale.  Breve intervista a Massimo De Meo, coordinatore nazionale dell’Associazione “La Rete dei Si per il Referendum Costituzionale” e direttore della Rivista di tecnica legislativa Iter Legis, e a  Angelo Pugliese, referente del Comitato “La Rete dei Si Anzio-Nettuno”,  giornalista pubblicista e membro del PD locale. 
Di Angela Pensword
E’ iniziata a Bergamo, nel  Teatro Sociale, la campagna di promozione per il Si nel  Referendum Costituzionale previsto in ottobre.  Ad aprire la campagna è stato  il Premier Matteo Renzi: “Noi la faccia ce la mettiamo. Tutti devono avere consapevolezza che in Italia non è in ballo il destino di un singolo ma di una comunità”.  Lo stesso pomeriggio del 21 maggio si è svolta , sempre a Bergamo, la manifestazione organizzata da Forza Italia  e di fatto è  iniziata anche la campagna per il No. Contrarie alla  riforma costituzionale, approvata in doppia lettura dalle due Camere e quindi ora sottoposta al voto popolare tramite Referendum confermativo,  sono tutte le forze politiche di opposizione, tra le quali  ovviamente FI, ma arrivano critiche anche dalla minoranza del Pd.
Per esprimere serenamente le proprie opinioni l’unico modo è conoscere bene l’argomento ed il contenuto della proposta, e mantenere spirito critico ed obiettività. Contenuto ed argomento che risultano sconosciuti alla maggioranza della popolazione. Se interpelliamo chiunque possiamo sapere che cosa ha fatto la propria squadra di calcio del cuore la domenica scorsa, ma difficilmente riusciamo ad avviare una discussione sulla  Costituzione, che attraverso  l’educazione civica è una materia che dovrebbe essere insegnata nella scuola ma di fatto viene trascurata dai programmi scolastici di ogni ordine e grado. La Costituzione è l’anima di uno Stato, è il documento che contiene le basi fondamentali di impostazione di una Nazione.  Per capire meglio che cosa è una Carta Costituzionale la si può paragonare semplicemente (per rendere l’idea) all’atto costitutivo o allo statuto di un’associazione. Stabilisce l’essenza, le basi, gli obiettivi ed i comportamenti. Tutte le Leggi di una Nazione, ed i regolamenti, devono tenere conto di quelle impostazioni se non vogliono correre il rischio di essere anticostituzionali, e quindi nulle.
Il Referendum vuole modificare 5 dei 6 “Titoli” contemplati dalla  seconda parte della Costituzione Italiana. Al riguardo propone un forte ridimensionamento dei poteri del Senato e del numero dei Senatori, che passeranno da 315 a 100, ed un cambio nel sistema di elezione dei Senatori, portando di fatto alla fine del bicameralismo  paritario in quanto solo la Camera voterà la fiducia al Governo. Inoltre va ad agire sull’equilibrio tra Stato centrale e Regioni aumentando (o meglio ripristinando) su alcuni settori il potere dello Stato sulle Regioni. Oltre a ciò verranno definitivamente abolite le Provincie, abolito il  CNEL (Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro), e viene inserita per i referendum la possibilità di proporre nuove Leggi (ordinarie). In più vi sono delle piccole modifiche nella elezione del Presidente della Repubblica.
Probabilmente la paura generalizzata che viene fatta rimbalzare nell’immaginario collettivo relativamente ad una impostazione autoritaria della Riforma deriva dall’abbinamento (solo paventato) con l’Italicum (la nuova legge elettorale per la Camera dei Deputati), insieme appunto ad un maggiore potere della Camera rimasta che risulterebbe amplificato dal minore potere del Senato. Ma se l’Italicum premia la maggioranza a favore di una governabilità, la Riforma Costituzionale va a favore di una minore burocrazia istituzionale, di una maggiore velocità decisionale, e di minori costi. Inoltre la Riforma Elettorale (Italicum) vi è già stata, e la Riforma Costituzionale viaggia separatamente. Quindi, in teoria, si potrebbe benissimo non essere d’accordo con l’Italicum ma essere d’accordo nel contenuto della Riforma Costituzionale, le cui modifiche hanno valore indipendentemente da un sistema elettorale che premi o no una maggioranza. Le due Riforme infatti sono scisse.
Personalmente chi scrive non adora  l’Italicum perché per conformazione mentale resta favorevole ad un proporzionale puro senza possibilità di alleanze di coalizione, insomma ad un sistema che su questo Pianeta rappresenta l’ingovernabilità pura, ma continua a sperare in un mondo che riesca a gestire la democrazia nel rispetto dell’opinione altrui e all’interno di un dialogo costruttivo (che può mancare anche da parte di una maggioranza e che manca di certo nell’ostruzionismo di una opposizione). Però chi scrive si scontra poi con la irrealizzabilità della speranza e con la praticità della realtà.
Il Referendum Costituzionale di ottobre è un appuntamento molto importante per la nostra Italia, perché riguarda la modifica di una parte della Costituzione Italiana. Ma è un appuntamento molto importante anche per l’attuale Governo, e ovviamente per il Partito Democratico che di fatto di questo governo è la principale forza politica sostenitrice. Inoltre il Premier Renzi ha collegato la propria permanenza in politica alla vittoria dei Si. La difficoltà dell’argomento, la tipologia del quesito, la mancanza di una informazione completa sui vari aspetti, una campagna del no monotematica, la personalizzazione del Referendum, fanno correre il rischio che l’iniziativa sia  strumentalizzata politicamente e diventi solo un mezzo per andare contro il Governo, perdendo così di vista la reale finalità dell’iniziativa e il valore eventuale del contenuto  della proposta. 
Concentrandoci sul nostro territorio locale, anche ad Anzio il 21 maggio è stato il giorno inaugurale per la campagna per il Si sul Referendum Costituzionale. Il  “varo” della “nave dei Si” è avvenuto  in Piazza Pia, dove il gazebo allestito dal Comitato dei Si “Anzio-Nettuno”  e dall’Associazione “La Rete dei Si per il Referendum Costituzionale” ha accolto le persone fornendo informazioni e materiale. Il coordinatore nazionale dell’Associazione  Massimo De Meo, direttore della Rivista di tecnica legislativa Iter Legis, e il referente del Comitato, Angelo Pugliese,  giornalista pubblicista e membro anche del PD locale, hanno gentilmente risposto a qualche nostra domanda: 
Perché è così importante questo Referendum?  Perché questo Referendum è un’occasione storica per cambiare la Costituzione ed effettuare quella manutenzione della quale ogni istituzione ha bisogno, per registrare meglio alcune cose, per migliorare e progredire, proprio come accade per le macchine. La modifica alla Costituzione è prevista nella Costituzione stessa, ed è stata rispettata  alla lettera la procedura.
Perché la proposta di questo Referendum viene vista da molti come una impostazione di regime?  Vi è un’errata percezione della proposta del Referendum e di ciò che essa potrebbe portare. Intanto i quesiti dei Referendum, proprio perché di difficile impostazione e perché contengono più argomenti condensati in una sola domanda, non sono in genere di facile comprensione.  Il percorso di Riforma Costituzionale è iniziato oltre due anni fa, all’interno del Governo Letta. Alcune delle forze oggi ostili a questa Riforma erano all’inizio più che favorevoli. Quando Napolitano pose come condizione del  rinnovo  del suo mandato alcune Riforme tra le quali quella Costituzionale per il superamento del Bicameralismo paritario, la stessa Forza Italia, oggi contraria, era favorevole a questa proposta. Da allora in questi due anni si sono svolte 173 sedute tra Senato e Camera al riguardo. N
on si può dire che è  il frutto di un colpo di mano dell’attuale Governo e che non vi è stato il tempo e la discussione tra le forze politiche su tale argomento. Inoltre si tende erroneamente ad unire a riforma Costituzionale con la riforma elettorale, mentre sono due visioni diverse. Inoltre vi è il pericolo che il Referendum venga strumentalizzato politicamente per andare contro il Governo. Per ovviare a questo ci vuole un corretta informazione sui contenuto della proposta per i suoi vari aspetti, informazione che purtroppo manca anche a livello centrale. L’Associazione che abbiamo costituito, “La Rete dei Si”  vuole contribuire proprio a dare una maggiore e completa informazione, in una sorta di campagna di educazione civica ed aggiornamento sulle prospettive delle Regioni e del rapporto con l'Unione Europea.
Perché è stato  così importante essere presenti oggi a Piazza Pia? Perché è importante essere presenti sul territorio in relazione a questo argomento per ascoltare le richieste e rassicurare sulle immotivate  preoccupazioni dei cittadini. Il Comitato per il Si Anzio-Nettuno che io ( Angelo Pugliese n.d.a.)  ho costituito insieme a Stefano Colelli ha aderito all’Associazione de  “La Rete per il Si sul Referendum Costituzionale” proprio per svolgere questo lavoro positivamente in termini di qualità. Si tratta di un’Associazione nazionale costituita a marzo 2016, già presente su vari territori nel Lazio ed in tute le Regioni italiane, un gruppo di persone con esperienze lavorative diverse e con opinioni politiche diverse. Insieme faremo opera di informazione. 
Sono previsti altri banchetti di informazione? Sono previste altre iniziative, sia di formazione tra gli aderenti ai comitati, sia di approfondimento dei temi principali in incontri aperti ai cittadini, dall'impatto economico e sociale del nuovo rapporto Stato-Regioni, al nuovo modo di fare le leggi nel nuovo Parlamento.
Se qualcuno vuole contattarvi e aderire? Qui sul territorio del Litorale potete contattarci via mail alla casella di posta dedicata laretedeisianzionettuno@gmail.com oppure chiamare telefonicamente al 3473309710 o al 3666806195 e vi forniremo tutti i dettagli e i moduli necessari per l’adesione, che ricordiamo, prevede anche una autodichiarazione di chi vuole aderire di non avere carichi penali pendenti.  Per chi vuole approfondire con maggiori dettagli può andare al sito dell’associazione nazionale www.laretedeisi.it  oppure andare alla pagina facebook  https://www.facebook.com/laretedeisi/?fref=ts . Ricordiamo che come comitato AnzioNettuno abbiamo anche una pagina facebook del territorio https://www.facebook.com/laretedeisianzionettuno/?fref=ts .
Discreto l’interesse dimostrato dalle persone per un argomento di per sé sconosciuto alla stragrande maggioranza dei cittadini.
22 maggio 2016






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