Parte la campagna di
promozione per il Si nel Referendum Costituzionale. Breve intervista a Massimo De Meo, coordinatore nazionale dell’Associazione “La Rete dei Si per il Referendum
Costituzionale” e direttore della Rivista di tecnica legislativa Iter
Legis, e a Angelo Pugliese, referente del Comitato “La Rete dei Si Anzio-Nettuno”,
giornalista pubblicista e membro del
PD locale.
Di Angela Pensword
E’ iniziata a Bergamo, nel
Teatro Sociale, la campagna di promozione per il Si nel Referendum Costituzionale previsto in
ottobre. Ad aprire la campagna è stato il Premier Matteo Renzi: “Noi la faccia ce la
mettiamo. Tutti devono avere consapevolezza che in Italia non è in ballo il
destino di un singolo ma di una comunità”. Lo stesso pomeriggio del 21 maggio si è svolta
, sempre a Bergamo, la manifestazione organizzata da Forza Italia e di fatto è
iniziata anche la campagna per il No. Contrarie alla riforma costituzionale, approvata in doppia lettura
dalle due Camere e quindi ora sottoposta al voto popolare tramite Referendum
confermativo, sono tutte le forze
politiche di opposizione, tra le quali
ovviamente FI, ma arrivano critiche anche dalla minoranza del Pd.
Per esprimere serenamente le proprie opinioni l’unico modo è
conoscere bene l’argomento ed il contenuto della proposta, e mantenere spirito
critico ed obiettività. Contenuto ed argomento che risultano sconosciuti alla
maggioranza della popolazione. Se interpelliamo chiunque possiamo sapere che
cosa ha fatto la propria squadra di calcio del cuore la domenica scorsa, ma
difficilmente riusciamo ad avviare una discussione sulla Costituzione, che attraverso l’educazione civica è una materia che dovrebbe
essere insegnata nella scuola ma di fatto viene trascurata dai programmi
scolastici di ogni ordine e grado. La Costituzione è l’anima di uno Stato, è il
documento che contiene le basi fondamentali di impostazione di una
Nazione. Per capire meglio che cosa è
una Carta Costituzionale la si può paragonare semplicemente (per rendere
l’idea) all’atto costitutivo o allo statuto di un’associazione. Stabilisce
l’essenza, le basi, gli obiettivi ed i comportamenti. Tutte le Leggi di una
Nazione, ed i regolamenti, devono tenere conto di quelle impostazioni se non
vogliono correre il rischio di essere anticostituzionali, e quindi nulle.
Il Referendum vuole modificare 5 dei 6 “Titoli” contemplati
dalla seconda parte della Costituzione
Italiana. Al riguardo propone un forte ridimensionamento dei poteri del Senato
e del numero dei Senatori, che passeranno da 315 a 100, ed un cambio nel
sistema di elezione dei Senatori, portando di fatto alla fine del
bicameralismo paritario in quanto solo
la Camera voterà la fiducia al Governo. Inoltre va ad agire sull’equilibrio tra
Stato centrale e Regioni aumentando (o meglio ripristinando) su alcuni settori
il potere dello Stato sulle Regioni. Oltre a ciò verranno definitivamente
abolite le Provincie, abolito il CNEL
(Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro), e viene inserita per i
referendum la possibilità di proporre nuove Leggi (ordinarie). In più vi sono
delle piccole modifiche nella elezione del Presidente della Repubblica.
Probabilmente la paura generalizzata che viene fatta
rimbalzare nell’immaginario collettivo relativamente ad una impostazione
autoritaria della Riforma deriva dall’abbinamento (solo paventato) con
l’Italicum (la nuova legge elettorale per la Camera dei Deputati), insieme
appunto ad un maggiore potere della Camera rimasta che risulterebbe amplificato
dal minore potere del Senato. Ma se l’Italicum premia la maggioranza a favore
di una governabilità, la Riforma Costituzionale va a favore di una minore
burocrazia istituzionale, di una maggiore velocità decisionale, e di minori
costi. Inoltre la Riforma Elettorale (Italicum) vi è già stata, e la Riforma
Costituzionale viaggia separatamente. Quindi, in teoria, si potrebbe benissimo
non essere d’accordo con l’Italicum ma essere d’accordo nel contenuto della
Riforma Costituzionale, le cui modifiche hanno valore indipendentemente da un
sistema elettorale che premi o no una maggioranza. Le due Riforme infatti sono
scisse.
Personalmente chi scrive non adora l’Italicum perché per conformazione mentale
resta favorevole ad un proporzionale puro senza possibilità di alleanze di
coalizione, insomma ad un sistema che su questo Pianeta rappresenta
l’ingovernabilità pura, ma continua a sperare in un mondo che riesca a gestire
la democrazia nel rispetto dell’opinione altrui e all’interno di un dialogo costruttivo
(che può mancare anche da parte di una maggioranza e che manca di certo
nell’ostruzionismo di una opposizione). Però chi scrive si scontra poi con la
irrealizzabilità della speranza e con la praticità della realtà.
Il Referendum Costituzionale di ottobre è un appuntamento
molto importante per la nostra Italia, perché riguarda la modifica di una parte
della Costituzione Italiana. Ma è un appuntamento molto importante anche per
l’attuale Governo, e ovviamente per il Partito Democratico che di fatto di
questo governo è la principale forza politica sostenitrice. Inoltre il Premier
Renzi ha collegato la propria permanenza in politica alla vittoria dei Si. La
difficoltà dell’argomento, la tipologia del quesito, la mancanza di una
informazione completa sui vari aspetti, una campagna del no monotematica, la
personalizzazione del Referendum, fanno correre il rischio che l’iniziativa
sia strumentalizzata politicamente e
diventi solo un mezzo per andare contro il Governo, perdendo così di vista la
reale finalità dell’iniziativa e il valore eventuale del contenuto della proposta.
Concentrandoci sul nostro territorio locale, anche ad Anzio
il 21 maggio è stato il giorno inaugurale per la campagna per il Si sul
Referendum Costituzionale. Il “varo”
della “nave dei Si” è avvenuto in Piazza
Pia, dove il gazebo allestito dal Comitato dei Si “Anzio-Nettuno” e
dall’Associazione “La Rete dei Si per il Referendum Costituzionale” ha accolto le
persone fornendo informazioni e materiale. Il coordinatore nazionale
dell’Associazione Massimo De Meo, direttore della Rivista di tecnica legislativa Iter
Legis, e il referente del Comitato,
Angelo Pugliese, giornalista
pubblicista e membro anche del PD locale, hanno gentilmente risposto a qualche
nostra domanda:
Perché è così
importante questo Referendum? Perché questo Referendum è
un’occasione storica per cambiare la Costituzione ed effettuare quella
manutenzione della quale ogni istituzione ha bisogno, per registrare meglio
alcune cose, per migliorare e progredire, proprio come accade per le macchine.
La modifica alla Costituzione è prevista nella Costituzione stessa, ed è stata
rispettata alla lettera la procedura.
Perché la proposta di
questo Referendum viene vista da molti come una impostazione di regime? Vi è un’errata percezione della proposta del Referendum e di
ciò che essa potrebbe portare. Intanto i quesiti dei Referendum, proprio perché
di difficile impostazione e perché contengono più argomenti condensati in una
sola domanda, non sono in genere di facile comprensione. Il percorso di Riforma Costituzionale è
iniziato oltre due anni fa, all’interno del Governo Letta. Alcune delle forze
oggi ostili a questa Riforma erano all’inizio più che favorevoli. Quando
Napolitano pose come condizione del rinnovo del suo mandato alcune Riforme tra le quali
quella Costituzionale per il superamento del Bicameralismo paritario, la stessa
Forza Italia, oggi contraria, era favorevole a questa proposta. Da allora in
questi due anni si sono svolte 173 sedute tra Senato e Camera al riguardo. N
on si può dire che è
il frutto di un colpo di mano dell’attuale Governo e che non vi è stato
il tempo e la discussione tra le forze politiche su tale argomento. Inoltre si
tende erroneamente ad unire a riforma Costituzionale con la riforma elettorale,
mentre sono due visioni diverse. Inoltre vi è il pericolo che il Referendum
venga strumentalizzato politicamente per andare contro il Governo. Per ovviare
a questo ci vuole un corretta informazione sui contenuto della proposta per i
suoi vari aspetti, informazione che purtroppo manca anche a livello centrale.
L’Associazione che abbiamo costituito, “La Rete dei Si” vuole contribuire proprio a dare una maggiore
e completa informazione, in una sorta di campagna di educazione civica ed
aggiornamento sulle prospettive delle Regioni e del rapporto con l'Unione
Europea.
Perché è stato così importante essere presenti oggi a Piazza
Pia? Perché è
importante essere presenti sul territorio in relazione a questo argomento per
ascoltare le richieste e rassicurare sulle immotivate preoccupazioni dei cittadini. Il Comitato per
il Si Anzio-Nettuno che io ( Angelo Pugliese n.d.a.) ho costituito insieme a Stefano Colelli ha
aderito all’Associazione de “La Rete per
il Si sul Referendum Costituzionale” proprio per svolgere questo lavoro
positivamente in termini di qualità. Si tratta di un’Associazione nazionale
costituita a marzo 2016, già presente su vari territori nel Lazio ed in tute le
Regioni italiane, un gruppo di persone con esperienze lavorative diverse e con
opinioni politiche diverse. Insieme faremo opera di informazione.
Sono previsti altri
banchetti di informazione? Sono previste altre iniziative, sia di formazione tra gli aderenti ai
comitati, sia di approfondimento dei temi principali in incontri aperti ai
cittadini, dall'impatto economico e sociale del nuovo rapporto Stato-Regioni,
al nuovo modo di fare le leggi nel nuovo Parlamento.
Se qualcuno vuole
contattarvi e aderire? Qui sul territorio del Litorale potete contattarci via mail alla casella
di posta dedicata laretedeisianzionettuno@gmail.com
oppure chiamare telefonicamente al 3473309710 o al 3666806195 e vi forniremo
tutti i dettagli e i moduli necessari per l’adesione, che ricordiamo, prevede
anche una autodichiarazione di chi vuole aderire di non avere carichi penali
pendenti. Per chi vuole approfondire con
maggiori dettagli può andare al sito dell’associazione nazionale www.laretedeisi.it
oppure andare alla pagina facebook
https://www.facebook.com/laretedeisi/?fref=ts
. Ricordiamo che come comitato AnzioNettuno abbiamo anche una pagina facebook
del territorio https://www.facebook.com/laretedeisianzionettuno/?fref=ts .
Discreto l’interesse dimostrato dalle persone per un
argomento di per sé sconosciuto alla stragrande maggioranza dei cittadini.
22 maggio 2016
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