giovedì 21 settembre 2017

La caduta degli Dei

Recentemente l'asse della tensione mondiale si è spostato sulla Nord Corea. Nella gestione di questa vicenda vi è l'importante, quanto inefficace, mediazione della Cina nei rapporti tra Nord Corea e America. Personalmente non mi fido dell'ambivalenza della Cina, nel senso che non penso che Kim sia talmente pazzo da fare e progettare tutto da solo. Ma sarà semplicemente una mia impressione. Allargando la visuale alle maggiori tensioni che affliggono il mondo si può pensare ad un asse, che corrisponde in realtà più ad un circolo, quasi vizioso, corrispondente a Cina, Nord Corea, Pakistan e Arabia (Medio Oriente), America e Russia. A tutto ciò bisogna aggiungere l'Africa con le proprie problematiche interne che generano flussi migratori. Flussi migratori che che possono essere utilizzati come strategia da qualcuno per destabilizzare l'Europa, un'Europa impegnata nelle proprie problematiche interne nazionali e che non ha ancora risolto alcune impostazioni europee.
In tutto questo si vede come l'Europa sta geograficamente al centro (questione di punti di vista di meridiani e paralleli ovviamente, qualcuno potrebbe non essere d'accordo), ed è la più inerme rispetto alle proprie potenzialità. Potenzialità che spero siano solo di carattere diplomatico mondiale di equilibrio nelle nevrosi deli altri e non di carattere bellico. E per questi tre motivi l'Europa continua ad essere ancora terra di conquista, e, in parte, probabilmente ostacolata.
In questi giorni si è svolta a New York la settantaduesima Assemblea generale ONU. Bello il discorso del Premier italiano Gentiloni, che affronta le problematiche mondiali in una visuale completa, che racchiude nel proprio discorso la speranza dell'Europa, e che esalta le funzioni ONU nelle azioni e nell'equilibrio mondiale. Bello anche il discorso del Premier francese Macron. Pericoloso invece il discorso del Presidente USA Donald Trump.
Guardando attentamente le dinamiche mondiali e nazionali si vede come spesso derivano da interessi economici di grandi nazioni o di singoli individui, dalla volontà di manipolare o utilizzare situazioni, e solo talvolta dalla reale volontà o necessità di garantire un equilibrio mondiale. In definitiva ci sono degli Dei che credono di manipolare il mondo. E ciò non è più sostenibile. Quando cadrà il mondo cadranno anche gli Dei.

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