domenica 7 gennaio 2018

IL GATTOPARDIANO PERCORSO POLITICO DI SEMPRE

A ridosso delle elezioni, ma anche prima in realtà, l'uomo politico è impegnato al massimo nel farsi bello e nel tessere le tele del ragno. Del resto autoincensarsi è una pratica nella quale è maestro, e accordi sotto banco, accordi allo scoperto, contatti, prove di alleanze, manipolazioni della realtà e delle opinioni, percorsi corretti e scorretti, la formazione e l'utilizzo di correnti di potere e di opinione dal basso della società all'alto dei palazzi e sniffare l'aria come fanno le sentinelle del deserto per vedere cosa e dove porta il vento sono le attività principali delle forze politiche in questo periodo. Nuovi partiti e nuovi movimenti si formano con il trasformismo del camaleonte. Ma il tutto, sempre nella convinzione di essere i migliori, è legato non tanto al faro del sociale ma al Bostik della poltrona e a quell'alchemica pozione chiamata "potere". Manovratori e pedine al tempo stesso di un sistema reale e surreale. L'unica nota positiva, o speranza, è che quando il popolo chiede conto le forze politiche dovrebbero necessariamente fare un passo verso un modo concreto di fare politica. Ma generalmente le parole di chi è abituato ad autoreferenziarsi in un sistema che si autogenera si uniscono al vento. Persino lo tsunami di Movimenti che dovevano essere nuovi si è sfranto contro lo scoglio. In definitiva ... ho l'impressione che, come la metti la metti la faccenda, è sempre un minestrone, oppure anche come la formula matematica che cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia.

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