12/06/2012. Il direttore del Fondo Monetario Internazionale signora Christine Lagarde evidenzia che bisogna agire più rapidamente in Europa per salvare l'euro. È un’affermazione molto forte che dovrebbe far riflettere maggiormente l’intera Europa sul comportamento da tenere e sulle modifiche ed iniziative da fare per superare questo momento di crisi.
Lagarde evidenzia quanto le modifiche necessarie all’Europa per arginare la crisi e salvare l’euro stiano avvenendo troppo lentamente, e questo è quanto recepito ed espresso anche dai mercati. L’aiuto richiesto ora dalla Spagna potrebbe deviare la speculazione verso l’Italia, provocando contagio. Le riforme a livello europeo andrebbero fatte molto presto. Lagarde evidenzia che in caso di nuove criticità potrebbe essere necessario effettuarle prima dei prossimi tre mesi. Probabilmente questa affermazione riguarda sia la possibilità di attuare tali riforme in meno di tre mesi e sia la necessità di attuare le stesse quanto prima. Lagarde evidenzia anche quanto l’Europa sia un’entità viva soggetta ad evoluzione, quindi anche a miglioramenti. Ascoltando bene le parole di Lagarde si legge nel loro interno il messaggio positivo che nell’Europa è insito il miglioramento. Come ogni cosa infatti anche l’Europa è migliorabile e modificabile in alcuni suoi aspetti, norme, e parti della costituzione, per correggere errori di impostazione e comportamenti non previsti e deleteri per l’Europa stessa, come quelli speculativi. Quindi le affermazioni di Lagarde vanno intese non solo come un avvertimento di uno stato di fatto reale ma anche come uno sprono positivo a fare. Sta ora all’Europa nel suo insieme ragionare univocamente e velocemente per arginare errori, aggiustare impostazioni, e superare la crisi.
Al riguardo voglio segnalare le indicazioni date questa mattina da Roberto Napoletano direttore del giornale economico “Il sole 24 ore” nel suo articolo di oggi Schnell, Frau Merkel e durante la telefonata a Tgcom24, che sono: 1) avere una garanzia unica dei depositi bancari europei. 2) garantire l’accesso diretto al fondo salva Stati. 3) unificare i debiti pubblici europei, e quindi presumo compensarli.
Se l’Europa deve essere unita deve essere unita in tutto, per fare fronte ad attacchi speculativi e per essere un’istituzione reale. Ovviamente i comportamenti all’interno dei singoli Stati e le mentalità economiche e politiche dovranno cambiare e migliorare. Questo non solo per superare la crisi, ma per evitare una volta superata, di ricaderci, e per impostare il futuro europeo su di una salute forte.
Del resto le crisi servono a questo: a migliorare. Angela Pensword 12/06/2012
salve. l'ultima proposta non la trovo giusta nei confronti dei paesi dove sia cittadini che politici sono piu' virtuosi o semplicemente più corretti nel pagare le tasse e nell'usare il denaro pubblico. perchè la germania, la danimaca etc... si dovrebbero far carico dei debiti di italia grecia etc quando non c'è un'evidente cambiamento di comportamenti in questi stati ? Ora abbiamo il governo tecnico che sta cercando di mettere le toppe a decenni di mal governo ma chi ci garantisce che alle prossime elezioni ci saranno bravi politici ed amministratori ???
RispondiEliminaSalve. Sono d’accordo con Lei sul fatto che abbiamo avuto decenni di mal governo e di mala politica, dove spesso il malaffare era la consuetudine, e dove forse nemmeno i governanti si rendevano conto del danno procurato con il loro comportamento e con una mentalità non proiettata sulla nazione e sulla società a lunga scadenza, ma fondamentalmente su di loro (basta sentire anche gli ultimi casi che hanno coinvolto tesorieri ed amministratori). Infatti è la mentalità che deve cambiare, oltre alle persone. Non più le stesse facce, soprattutto quelle che continuano a ridere anche quando scoperti con le mani nel sacco e che pensano che tutto gli sia permesso. Sperando che chi fa della scorrettezza il suo credo non si ricicli e non venga riciclato da qualche parte. Per mentalità politica intendo le strategie di gestione di una Nazione (vedi altri miei articoli), oltre ad altri valori non sempre presenti. Quindi nessuno ci garantisce che i prossimi politici ed amministratori saranno bravi, a meno che non siano persone nuove che dimostrino di pensare bene, o persone vecchie che abbiano dimostrato di pensare e di fare bene. Personalmente, anche se non condivido tutte le ultime scelte di Monti, non penso che la politica non sia ora pronta per tornare al governo. Ci vogliono nuove riforme strutturali sulla politica e nuove riforme del governo sull’impostazione della Nazione e sulla crescita. Poi certamente anche persone nuove. Quindi spero che Monti tenga, che centri meglio il bersaglio rispetto agli ultimi colpi, riconquistando un po’ dello charm iniziale, e che vengano fatte a livello europeo in fretta, molto in fretta, quelle riforme fatte intendere da Christine Lagarde. Certo la situazione nazionale ed internazionale europea in questi giorni è veramente grave. Riguardo il terzo punto, l’unificare i debiti pubblici europei in un unico debito, penso sia possibile anche se di gestione complessa. Personalmente (ma non so se è la stessa cosa che intendeva Napoletano nel suo articolo) penso possa avvenire solo prima sommando algebricamente e reciprocamente (compensando) i debiti tra i Paesi solo europei, lasciando tra di essi solo l’eccedenza (e basterebbe fermarsi qua per avere già un abbattimento del debito). Per il resto, il debito unito europeo verso i debiti internazionali, come dicevo prima è una gestione complessa, anche per me. È mia intenzione intervistare presto (era già in programma) un esperto riguardo la compensazione dei debiti. Se vuoi partecipare con idee e suggerimenti in argomento sei il benvenuto. Saluti.
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