Il 19 febbraio 2014 si è svolto
l’incontro tra Renzi e Grillo. La delegazione M5S presieduta da Grillo ha
dovuto partecipare alle consultazioni perché i cittadini del movimento hanno
espresso la loro volontà al riguardo. In realtà non si è trattata di una
consultazione, e nemmeno di un dialogo. In realtà si è trattata solo di
presenza fisica. Grillo ha impostato un prepotente monologo ed ha alzato un
muro contro ogni forma di dialogo e di confronto con Renzi, come ha sempre fatto
anche con tutte le altre istituzioni finora.
Certo che se l’obiettivo di Grillo era di andare lì per esprimere il
concetto di “non ho voglia di parlare con te” era molto meglio non partecipare.
Ma la base del movimento, o meglio, molti dei cittadini che sostengono il
movimento, lo vogliono questo muro contro muro? Certamente una parte dei
cittadini che sostengono il movimento vorrebbero più dialogo e maggiore
confronto costruttivo con gli altri interlocutori politici, proprio per portare
avanti le idee e i contenuti che stanno
a cuore, ed i progetti che sono comuni. Il dialogo presuppone due verbi:
“ascoltare” e “parlare” (bisognerebbe ricordarlo a Grillo). Ma Grillo evita da
sempre ogni forma di dialogo, etichettando i politici, vecchi e nuovi, come
tutti uguali (soprattutto se sono degli antagonisti elettorali validi). Grillo
dice molte cose giuste, evidenzia aspetti della politica che sono da cambiare,
ma “non dialogare” lo fa passare dalla parte del torto. È un giro vizioso,
un vortice che potrebbe risucchiare in se stesso M5S. Noi abbiamo bisogno
di un movimento come M5S, che parli di energia alternativa, di una maggiore
etica politica, di territorio, (temi comuni anche ad altri partiti), della
necessità di suddividere i decreti per contenuti (in modo di potere approvare
un argomento ma non necessariamente l’altro contenuto in un decreto
cumulativo), e che faccia da opposizione
e da controllo della classe politica. La valenza positiva di M5S continua ad
esserci. Ma ad offuscare tale valenza è talvolta lo stesso Grillo con i suoi
muro contro muro, e con i suoi comportamenti enigmatici ed assolutisti che
vengono poi espressi da M5S. A fare calare lo share di M5S sono anche i fanatici,
che con il loro atteggiamento troppo rigido nei confronti dei dissidenti e
delle altre forze politiche fanno allontanare l’elettorato moderato del
movimento (difatti appena mi riavvicino al movimento devo poi tornare sui miei
passi). Non abbiamo bisogno di un movimento che faccia ostruzionismo per
partito preso. Perché l’opposizione in una democrazia è necessaria e salutare, ma
l’ostruzionismo è ottuso, deleterio, ed esprime un pensiero assolutista.
Insomma si può dialogare anche stando all’opposizione.
Nel momento in cui che vi è
qualcuno che vuole portare avanti una parte delle impostazioni che si
condividono, perché boicottare tale persona (che in questo caso può essere
Renzi) solo perché sta in un altro partito? O perché non confrontarsi? Sembra
quasi che Grillo pensi di essere l’unico ad avere il “verbo giusto” come fosse
un Messia, e l’unico ad avere il diritto di provare a cambiare l’Italia. Come sembra
quasi che l’obiettivo di Grillo sia quello di scardinare un sistema (con il
pericolo di farci trovare nelle mai nulla) e non quello di contribuire a cambiarlo. Questi sono aspetti che fanno passare M5S
dalla parte del torto. Perché se è vero che i politici non sono coerenti, è anche vero che porsi fuori da un
dialogo costruttivo fa diventare distruttivi. Il pericolo di un movimento che si pone
fuori dal dialogo, che implode su se stesso, potrebbe essere in futuro lo
svilupparsi di frange estremiste che non riuscendo a scomporre il sistema dall’interno
delle istituzioni, lo vorranno scomporre da fuori.
Nella consultazione di ieri tra
Renzi e M5S Grillo non ha fatto una bella figura, e non perché M5S si pone all’opposizione,
ma perché Grillo non ha dato a Renzi la possibilità di dialogare. Il
perseguire solo la propria visione di incomunicabilità pone M5S al di fuori
della possibilità di potere intervenire attivamente a risolvere i problemi
della popolazione. Le tematiche a favore della società espresse da Grillo in
fase di conferenza stampa successiva all’incontro con Renzi sono tutte
tematiche serie e valide, che andrebbero approfondite e portate avanti. È per
questo che è importante partecipare alla vita politica parlamentare e dialogare
con le altre forze politiche, e con il Presidente del Consiglio in primis. Ma
ciò non rientra nella impostazione che Grillo vuole dare a M5S.
Finalmente vediamo in televisione
anche i rappresentanti di M5S, che con educazione esprimono le loro idee e quelle
del movimento. M5S si è dovuto ravvedere sulla iniziale impostazione che
vietava ai suoi rappresentanti di apparire in televisione. Chissà se si cambierà
impostazione anche sulla impossibilità di dialogare.
Quindi in questo momento abbiamo
una vecchia classe politica che continua e vuole continuare a pensare solo ai
propri interessi, una nuova forza politica M5S che non vuole dialogare per
partito preso esiliandosi direttamente in un angolo e sfociando
nell’assolutismo e nell’ostruzionismo, e una giovane parte politica che anche
se legata in parte ad alcuni poteri vuole comunque apportare dei cambiamenti in
Italia e dei miglioramenti, anche attraverso la inconsueta attività politica
del dialogare con le altre forze politiche. Non si può non dare a questa
giovane parte politica la possibilità di lavorare bene. E noi cittadini, in
tutto questo turbine politico, speriamo di non finire sull’arenile sospinti dalla
mareggiata. Noi popolazione vigileremo sia su chi dice di volere migliorare il
Paese, sia su quella vecchia classe politica che vuole continuare a pensare ai
propri interessi, e sia su chi non vuole che gli altri facciano qualche cosa di
buono perché vogliono essere solo loro gli unici propositivi al riguardo (e
questi soggetti sono presenti in ogni partito).
Angela Pensword 20/02/2014
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