giovedì 20 febbraio 2014

GRILLO: OPPOSIZIONE O OSTRUZIONISMO?

Il 19 febbraio 2014 si è svolto l’incontro tra Renzi e Grillo. La delegazione M5S presieduta da Grillo ha dovuto partecipare alle consultazioni perché i cittadini del movimento hanno espresso la loro volontà al riguardo. In realtà non si è trattata di una consultazione, e nemmeno di un dialogo. In realtà si è trattata solo di presenza fisica. Grillo ha impostato un prepotente monologo ed ha alzato un muro contro ogni forma di dialogo e di confronto con Renzi, come ha sempre fatto anche con tutte le altre istituzioni finora.  Certo che se l’obiettivo di Grillo era di andare lì per esprimere il concetto di “non ho voglia di parlare con te” era molto meglio non partecipare. Ma la base del movimento, o meglio, molti dei cittadini che sostengono il movimento, lo vogliono questo muro contro muro? Certamente una parte dei cittadini che sostengono il movimento vorrebbero più dialogo e maggiore confronto costruttivo con gli altri interlocutori politici, proprio per portare avanti le idee e i  contenuti che stanno a cuore, ed i progetti che sono comuni. Il dialogo presuppone due verbi: “ascoltare” e “parlare” (bisognerebbe ricordarlo a Grillo). Ma Grillo evita da sempre ogni forma di dialogo, etichettando i politici, vecchi e nuovi, come tutti uguali (soprattutto se sono degli antagonisti elettorali validi). Grillo dice molte cose giuste, evidenzia aspetti della politica che sono da cambiare, ma “non dialogare” lo fa passare dalla parte del torto. È un giro vizioso, un vortice che potrebbe risucchiare in se stesso M5S. Noi abbiamo bisogno di un movimento come M5S, che parli di energia alternativa, di una maggiore etica politica, di territorio, (temi comuni anche ad altri partiti), della necessità di suddividere i decreti per contenuti (in modo di potere approvare un argomento ma non necessariamente l’altro contenuto in un decreto cumulativo),  e che faccia da opposizione e da controllo della classe politica. La valenza positiva di M5S continua ad esserci. Ma ad offuscare tale valenza è talvolta lo stesso Grillo con i suoi muro contro muro, e con i suoi comportamenti enigmatici ed assolutisti che vengono poi espressi da M5S. A fare calare lo share di M5S sono anche i fanatici, che con il loro atteggiamento troppo rigido nei confronti dei dissidenti e delle altre forze politiche fanno allontanare l’elettorato moderato del movimento (difatti appena mi riavvicino al movimento devo poi tornare sui miei passi). Non abbiamo bisogno di un movimento che faccia ostruzionismo per partito preso. Perché l’opposizione in una democrazia è necessaria e salutare, ma l’ostruzionismo è ottuso, deleterio, ed esprime un pensiero assolutista. Insomma si può dialogare anche stando all’opposizione.
Nel momento in cui che vi è qualcuno che vuole portare avanti una parte delle impostazioni che si condividono, perché boicottare tale persona (che in questo caso può essere Renzi) solo perché sta in un altro partito? O perché non confrontarsi? Sembra quasi che Grillo pensi di essere l’unico ad avere il “verbo giusto” come fosse un Messia, e l’unico ad avere il diritto di provare a cambiare l’Italia. Come sembra quasi che l’obiettivo di Grillo sia quello di scardinare un sistema (con il pericolo di farci trovare nelle mai nulla) e non quello di contribuire a  cambiarlo.  Questi sono aspetti che fanno passare M5S dalla parte del torto. Perché se è vero che i politici non sono  coerenti, è anche vero che porsi fuori da un dialogo costruttivo fa diventare distruttivi.  Il pericolo di un movimento che si pone fuori dal dialogo, che implode su se stesso, potrebbe essere in futuro lo svilupparsi di frange estremiste che non riuscendo a scomporre il sistema dall’interno delle istituzioni, lo vorranno scomporre da fuori.
Nella consultazione di ieri tra Renzi e M5S Grillo non ha fatto una bella figura, e non perché M5S si pone all’opposizione, ma perché Grillo non ha dato a Renzi la possibilità di dialogare. Il perseguire solo la propria visione di incomunicabilità pone M5S al di fuori della possibilità di potere intervenire attivamente a risolvere i problemi della popolazione. Le tematiche a favore della società espresse da Grillo in fase di conferenza stampa successiva all’incontro con Renzi sono tutte tematiche serie e valide, che andrebbero approfondite e portate avanti. È per questo che è importante partecipare alla vita politica parlamentare e dialogare con le altre forze politiche, e con il Presidente del Consiglio in primis. Ma ciò non rientra nella impostazione che Grillo vuole dare a M5S.
Finalmente vediamo in televisione anche i rappresentanti di M5S, che con educazione esprimono le loro idee e quelle del movimento. M5S si è dovuto ravvedere sulla iniziale impostazione che vietava ai suoi rappresentanti di apparire in televisione. Chissà se si cambierà impostazione anche sulla impossibilità di dialogare.
Quindi in questo momento abbiamo una vecchia classe politica che continua e vuole continuare a pensare solo ai propri interessi, una nuova forza politica M5S che non vuole dialogare per partito preso esiliandosi direttamente in un angolo e sfociando nell’assolutismo e nell’ostruzionismo, e una giovane parte politica che anche se legata in parte ad alcuni poteri vuole comunque apportare dei cambiamenti in Italia e dei miglioramenti, anche attraverso la inconsueta attività politica del dialogare con le altre forze politiche. Non si può non dare a questa giovane parte politica la possibilità di lavorare bene. E noi cittadini, in tutto questo turbine politico, speriamo di non finire sull’arenile sospinti dalla mareggiata. Noi popolazione vigileremo sia su chi dice di volere migliorare il Paese, sia su quella vecchia classe politica che vuole continuare a pensare ai propri interessi, e sia su chi non vuole che gli altri facciano qualche cosa di buono perché vogliono essere solo loro gli unici propositivi al riguardo (e questi soggetti sono presenti in ogni partito).   

Angela Pensword 20/02/2014


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