sabato 30 agosto 2014

Relativamente al delitto avvenuto all’eur nei giorni scorsi, con il quale Federico Leonelli ha ucciso con 40 coltellate la domestica della villa. L’assassino è poi rimasto ucciso durante la cattura. Riflessioni …

Articolo di approfondimento:

Federico Leonelli era completamente impazzito, sia mentre ha commesso l’omicidio, e sia durante la cattura. In quest’ultima fase non è stato possibile evitare di esplodere dei colpi. Uno di questi colpi ha raggiunto Leonelli al torace, uccidendolo, ma  …  

“… Intanto i due poliziotti che hanno sparato dai sei agli otto colpi di pistola contro Leonelli, un ispettore e un capo pattuglia del commissariato Esposizione, nelle prossime ore potrebbero essere iscritti sul registro degli indagati. Ma si tratterebbe di un atto dovuto. Una decina di testimoni, tra agenti di polizia, vigili del fuoco e sanitari del 118 avrebbero già dichiarato al pm titolare delle indagini che Leonelli si sarebbe avventato su tutti loro. …”

Queste frasi mi hanno fatto fare una riflessione:

Ogni volta che un poliziotto spara uccidendo il malvivente, o criminale, o pazzo che sia, affiora subito in mente il dubbio che si sia trattato di un eccesso di difesa, o di zelo, da parte dei poliziotti. È assurdo! I poliziotti fanno anche questo nel proprio lavoro. Per fortuna non capita spesso, e solo quando è strettamente necessario, perché a nessuno piace sparare per uccidere, ma tra tante azioni, prima o poi capita, è inevitabile.
Che i due poliziotti potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati è un atto dovuto, è vero, una procedura che si esegue in questi casi. Anche se in questo caso a sentire i testimoni dell’azione non vi era possibilità di evitare uno scontro a fuoco, e di evitare quindi, in base al comportamento del soggetto ricercato, tale risultato. Inoltre, quando si ha a che fare con dei criminali normali, almeno loro hanno un codice, una logica, si ha quasi una forma di rispetto reciproco. Ma quando si ha a che fare con dei pazzi, essi sono imprevedibili.
Il fatto è che c’è una forma di ipocrisia nell’immaginario comune, una forma di bigottismo in base al quale, il poliziotto deve essere santo, e possibilmente dotato di pistola giocattolo. Ma siamo seri! Per favore …! I poliziotti, quelli seri, quelli corretti, quelli che sono brave persone (perché anche tra loro c’è chi bazzica male, come nel resto degli altri settori e campi lavorativi della società), sono persone che rischiano la vita, senza particolari tutele, e con uno stipendio normale, e che svolgono il proprio lavoro in modo professionale.
Quando si tratta di salvare la propria vita, o quella di un’altra persona, i poliziotti devono sparare (di prassi). Forse, il dubbio di eccesso di difesa, per quanto piccolo e laterale che sia, si avverte in tali situazioni proprio perché tali situazioni, fortunatamente, capitano raramente. Come capita raramente, sempre fortunatamente, che rimanga ucciso il malvivente del momento. Probabilmente capita anche troppo poco spesso (ma questa ovviamente è solo una mia opinione). Con questo non voglio dire che bisogna avere il grilletto facile, ma che il grilletto fa parte della pistola, e la pistola fa parte del poliziotto.


Angela Pensword 30/08/2014 


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