Quest’anno sarà un anno molto
veloce. Veloce non perché passerà in fretta, ma veloce perché succederanno
molte cose. Alcune belle, alcune brutte.
Basta vedere quanto è capitato nei
primi giorni dell’anno, o nel primo mese, per averne un’idea.
Impegni politici importanti,
scadenze politiche, cambio del semestre europeo, elezioni del nuovo presidente
della repubblica, elezioni in Grecia, l’anno che inizia con il prezzo del
petrolio basso, la BCE che vara il Quantitative Easing, l’America che è in
ripresa economica, attentato nei Paesi europei, l’intelligence e i Paesi che
aumentano l’operatività contro le cellule terroristiche, Isis che si
preannuncia come un problema che caratterizzerà tutto il 2015 e che si somma
agli altri problemi del medio oriente, l’Europa, ecc..
Dimissioni
di Napolitano ed elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Napolitano
si è dimesso il 14 gennaio 2015. Nel corso degli ultimi anni Napolitano è stato
un Presidente molto contestato da qualcuno. Personalmente penso sia stato uno
dei migliori presidenti che l’Italia abbia avuto, e che ci abbia salvato in più
di un’occasione. Inoltre ritengo che non abbia fatto niente che sia andato
oltre il suo ruolo e la sua funzione come stabilito dalla Costituzione, a
differenza di chi gli rivolge questa accusa. Tale accusa ha probabilmente due
motivazioni, la prima è perché prima eravamo abituati a dei Presidenti
bamboccio, totalmente dipendenti dalla classe politica che li aveva posizionati
lì in quel ruolo come un soprammobile (è
anche vero che il periodo storico era più tranquillo durante i Presidenti
precedenti), la seconda è perché con il proprio modo di fare Napolitano ha
rotto le uova nel paniere a più persone e a più forze politiche pensando a
tutelare l’unità e la stabilità del Paese. Vi era infatti chi puntava
all’instabilità del Paese, con l’ incoscienza o con la malafede delle
conseguenze, e chi avrebbe voluto un trattamento di favore, ma è andata male ad
entrambi. Una cosa però non mi è piaciuta per niente di Napolitano, il caso
marò. Il caso marò è capitato sotto il suo mandato. Non dico che ne è lui il
responsabile, ma certo è parte in causa e ne condivide la colpa della gestione.
Comunque, dopo Napolitano, adesso bisogna pensare a scegliere un nuovo
Presidente della Repubblica. Già i partiti iniziano con le loro rivendicazioni.
Tale scelta è come al solito un modo per portare avanti le proprie posizioni e
per fare guerra agli altri, che lo si voglia ammettere o no. Certo che se il
Presidente della Repubblica fosse scelto direttamente dal popolo, continuando
ad avere le stesse funzioni che ha sempre avuto, solleveremo i partiti da
questa ardua scelta! Personalmente preferirei che questa volta finalmente il
ruolo di Capo dello Stato fosse ricoperto da una donna! …
La
politica italiana
La politica italiana in passato non
ha mai brillato, tranne qualche sporadico caso di maturità e di genialità, di
acume e di lungimiranza. Senza entrare del merito del perché ciò è avvenuto, la
speranza è che non ricapiti in futuro. Attualmente la politica è in fase di
trasformazione. È in discussione una nuova legge elettorale, insieme a riforme
costituzionali. L’obiettivo di portare a termine tali riforme in tale forma, ed
attuando un patto (di per sé inevitabile politicamente) tra Governo e FI, porta
(altrettanto inevitabilmente) a mal di pancia interni al Pd ed esterni in altre
forze politiche. Quindi la politica italiana è in trasformazione sotto diversi
punti di vista. La speranza è che la dialettica rimanga sempre corretta e
moderata, che le strategie che diverse
forze politiche vogliono mettere in campo per far cadere questo governo
(qualcuno ha fondamentalmente questo obiettivo) non siano né coscientemente e né
incoscientemente destabilizzanti. Un’altra speranza (personale) è che l’attuale
Governo possa andare avanti, correggendo gli eventuali errori fatti,
proseguendo dove ha centrato l’obiettivo, agendo dove bisogna agire anche a
livello europeo, e giocando maggiormente a scacchi! …
Elezioni
in Grecia
Tra pochi giorni si vota in Grecia.
Queste elezioni possono essere
destabilizzanti per l’Europa. Ma io ci voglio vedere qualcosa di positivo. Se
vince Tsipras (come pare avverrà, e come spero), egli ha già fatto presente che
non vuole portare la Grecia fuori dall’Europa (in effetti non conviene alla
Grecia), ma solo se vengono modificate alcune impostazioni europee. Dato che
all’Europa non conviene che la Grecia esca dall’Europa, come non converrebbe
fare uscire l’Italia, è sperabile che da un’unione di obiettivi e di richieste nei
confronti dell’Europa da parte della Grecia e dell’Italia si riesca a
modificare più facilmente qualche cosa a livello di Comunità Europea. In
pratica, un’alleanza tra Italia e Grecia costituirebbe una leva maggiore nei
confronti dell’Europa. E ce ne sono di
cose da modificare in Europa! … Comunque
… staremo a vedere. Anche questo aspetto è una di quelle cose che quest’anno ci
deve ancora raccontare.
Economia
Il 2014 si è chiuso con una netta
ripresa dell’economia americana. E nello stesso modo è iniziato il 2015.
Quindi pare che questo trend sia consolidato. Bisogna riflettere su di un
aspetto importante: come la crisi economica americana ha fatto da volano
negativo all’economia europea, allo stesso modo la ripresa dell’economia
americana può fare da volano di una ripresa economica europea. In più, la
congiuntura tra un prezzo del petrolio basso, e il Quantitative Easing
della Bce che porterà nelle casse degli Stati europei svariati milioni
di euro, è una occasione unica da utilizzare per rilanciare l’economia. Difatti
questi sono i presupposti per una ripresa economica europea, ed italiana. Ma oltre a ciò, perché un’economia possa basarsi
su fattori duraturi, dovrebbero essere attuati una serie di interventi volti a
rafforzare l’economia dall’interno. È come se ci fosse data una dose
massiccia di vitamine e di antinfiammatori, ma se il malato non cambia stile di
vita, e non si sottopone ad un intervento chirurgico dove è necessario, il
problema poi si ripropone. Già, perché il prezzo del petrolio potrà risalire (e
risalirà), ed i soldi arrivati, una volta finiti, ed anche se non utilizzati
bene, saranno finiti (mentre i problemi continueranno ad esserci). Tali interventi riguardano più ambiti,
politici, economici, e sociali. IL Governo si è già mosso in ognuno di questi
ambiti, ad esempio abbassando del 10% l’irap alle imprese, ma, forse,
bisognerebbe essere più incisivi in ognuno di questi ambiti. Lo farà? …
Isis
e terrorismo islamico
L’isis si sta insinuando
prepotentemente come uno dei principali problemi di sicurezza interna ai Paesi
Europei ed americani. Gli attentati di inizio anno è probabile che siano i
primi di una serie che colorerà di rosso purtroppo questo 2015. La cosa buona
che l’attentato attuato a Parigi ha portato con sé è l’aumento dell’operatività
dell’intelligence e dei Paesi riguardo tale fenomeno e verso le cellule
islamiche. In pratica si è passati da uno stadio di quasi sola osservazione
(stato di semi incoscienza, o dormiveglia, come lo si vuole chiamare), ad uno
stadio operativo e preventivo contemporaneo. Difatti, a Bruxselles è stato sventato un attentato in fase di
preparazione, ed in Italia sono stati espulsi diversi islamici che risultavano
pericolosi per il nostro territorio. Insomma, l’operatività è necessaria, e chi
dorme o non piglia pesci o viene fregato. Peccato che bisognava essere (come al
solito) svegliati prepotentemente e di soprassalto per svegliarsi. Ora la
speranza è di non riaddormentarsi al riguardo. Il problema dell’Isis ha più
origini, ed è su tutte le sue cause che i Paesi europei ed occidentali in
genere devono contemporaneamente ed in collaborazione agire. In più, cercare la
collaborazione anche del mondo islamico moderato, è un altro fattore importante.
Il problema dell’Isis e del terrorismo islamico è un grave problema per
l’Europa, che metterà in discussione anche equilibri ed interessi economici
internazionali. Ma agire anche su quelli è inevitabile per arrivare alla
soluzione del problema. Anche questo aspetto rientra i uno di quei cambiamenti
che questo periodo storico ci porta a compiere, e che possono rappresentare un
miglioramento per l’umanità. (Il miglioramento non è riferito ad fatto di
arginare il terrorismo dell’Isis, ma a far prendere coscienza al mondo che ci
sono altri valori da considerare oltre al guadagno con il petrolio o con le armi, e degli equilibri
mondiali positivi da rispettare). L’Europa saprà reagire bene e con astuzia
strategica all’attacco del fanatismo islamico? …
Angela
Pensword 21 gennaio 2015
Tutti gli anni portano con loro cose belle e cose brutte. Cose programmate, prevedibili e imprevedibili. Quelle che elenchi tu sono già tante e importanti, ma non saranno le sole. Vediamo cosa ci riserva il futuro ^_^
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