mercoledì 21 gennaio 2015

QUEST’ANNO … a tutta birra tra scivoloni e tappe, forse vinceremo il tour di Europa

Quest’anno sarà un anno molto veloce. Veloce non perché passerà in fretta, ma veloce perché succederanno molte cose. Alcune belle, alcune brutte.
Basta vedere quanto è capitato nei primi giorni dell’anno, o nel primo mese, per averne un’idea.
Impegni politici importanti, scadenze politiche, cambio del semestre europeo, elezioni del nuovo presidente della repubblica, elezioni in Grecia, l’anno che inizia con il prezzo del petrolio basso, la BCE che vara il Quantitative Easing, l’America che è in ripresa economica, attentato nei Paesi europei, l’intelligence e i Paesi che aumentano l’operatività contro le cellule terroristiche, Isis che si preannuncia come un problema che caratterizzerà tutto il 2015 e che si somma agli altri problemi del medio oriente, l’Europa, ecc..  
Dimissioni di Napolitano ed elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Napolitano si è dimesso il 14 gennaio 2015. Nel corso degli ultimi anni Napolitano è stato un Presidente molto contestato da qualcuno. Personalmente penso sia stato uno dei migliori presidenti che l’Italia abbia avuto, e che ci abbia salvato in più di un’occasione. Inoltre ritengo che non abbia fatto niente che sia andato oltre il suo ruolo e la sua funzione come stabilito dalla Costituzione, a differenza di chi gli rivolge questa accusa. Tale accusa ha probabilmente due motivazioni, la prima è perché prima eravamo abituati a dei Presidenti bamboccio, totalmente dipendenti dalla classe politica che li aveva posizionati  lì in quel ruolo come un soprammobile (è anche vero che il periodo storico era più tranquillo durante i Presidenti precedenti), la seconda è perché con il proprio modo di fare Napolitano ha rotto le uova nel paniere a più persone e a più forze politiche pensando a tutelare l’unità e la stabilità del Paese. Vi era infatti chi puntava all’instabilità del Paese, con l’ incoscienza o con la malafede delle conseguenze, e chi avrebbe voluto un trattamento di favore, ma è andata male ad entrambi. Una cosa però non mi è piaciuta per niente di Napolitano, il caso marò. Il caso marò è capitato sotto il suo mandato. Non dico che ne è lui il responsabile, ma certo è parte in causa e ne condivide la colpa della gestione. Comunque, dopo Napolitano, adesso bisogna pensare a scegliere un nuovo Presidente della Repubblica. Già i partiti iniziano con le loro rivendicazioni. Tale scelta è come al solito un modo per portare avanti le proprie posizioni e per fare guerra agli altri, che lo si voglia ammettere o no. Certo che se il Presidente della Repubblica fosse scelto direttamente dal popolo, continuando ad avere le stesse funzioni che ha sempre avuto, solleveremo i partiti da questa ardua scelta! Personalmente preferirei che questa volta finalmente il ruolo di Capo dello Stato fosse ricoperto da una donna! …  
La politica italiana  
La politica italiana in passato non ha mai brillato, tranne qualche sporadico caso di maturità e di genialità, di acume e di lungimiranza. Senza entrare del merito del perché ciò è avvenuto, la speranza è che non ricapiti in futuro. Attualmente la politica è in fase di trasformazione. È in discussione una nuova legge elettorale, insieme a riforme costituzionali. L’obiettivo di portare a termine tali riforme in tale forma, ed attuando un patto (di per sé inevitabile politicamente) tra Governo e FI, porta (altrettanto inevitabilmente) a mal di pancia interni al Pd ed esterni in altre forze politiche. Quindi la politica italiana è in trasformazione sotto diversi punti di vista. La speranza è che la dialettica rimanga sempre corretta e moderata,  che le strategie che diverse forze politiche vogliono mettere in campo per far cadere questo governo (qualcuno ha fondamentalmente questo obiettivo) non siano né coscientemente e né incoscientemente destabilizzanti. Un’altra speranza (personale) è che l’attuale Governo possa andare avanti, correggendo gli eventuali errori fatti, proseguendo dove ha centrato l’obiettivo, agendo dove bisogna agire anche a livello europeo, e giocando maggiormente a scacchi! …  
Elezioni in Grecia
Tra pochi giorni si vota in Grecia. Queste elezioni  possono essere destabilizzanti per l’Europa. Ma io ci voglio vedere qualcosa di positivo. Se vince Tsipras (come pare avverrà, e come spero), egli ha già fatto presente che non vuole portare la Grecia fuori dall’Europa (in effetti non conviene alla Grecia), ma solo se vengono modificate alcune impostazioni europee. Dato che all’Europa non conviene che la Grecia esca dall’Europa, come non converrebbe fare uscire l’Italia, è sperabile che da un’unione di obiettivi e di richieste nei confronti dell’Europa da parte della Grecia e dell’Italia si riesca a modificare più facilmente qualche cosa a livello di Comunità Europea. In pratica, un’alleanza tra Italia e Grecia costituirebbe una leva maggiore nei confronti dell’Europa. E ce ne sono di  cose da modificare in Europa!  … Comunque … staremo a vedere. Anche questo aspetto è una di quelle cose che quest’anno ci deve ancora raccontare.
Economia
Il 2014 si è chiuso con una netta ripresa dell’economia americana. E nello stesso modo è iniziato il 2015. Quindi pare che questo trend sia consolidato. Bisogna riflettere su di un aspetto importante: come la crisi economica americana ha fatto da volano negativo all’economia europea, allo stesso modo la ripresa dell’economia americana può fare da volano di una ripresa economica europea. In più, la congiuntura tra un prezzo del petrolio basso, e il Quantitative Easing della Bce che porterà nelle casse degli Stati europei svariati milioni di euro, è una occasione unica da utilizzare per rilanciare l’economia. Difatti questi sono i presupposti per una ripresa economica europea, ed italiana. Ma  oltre a ciò, perché un’economia possa basarsi su fattori duraturi, dovrebbero essere attuati una serie di interventi volti a rafforzare l’economia dall’interno. È come se ci fosse data una dose massiccia di vitamine e di antinfiammatori, ma se il malato non cambia stile di vita, e non si sottopone ad un intervento chirurgico dove è necessario, il problema poi si ripropone. Già, perché il prezzo del petrolio potrà risalire (e risalirà), ed i soldi arrivati, una volta finiti, ed anche se non utilizzati bene, saranno finiti (mentre i problemi continueranno ad esserci).  Tali interventi riguardano più ambiti, politici, economici, e sociali. IL Governo si è già mosso in ognuno di questi ambiti, ad esempio abbassando del 10% l’irap alle imprese, ma, forse, bisognerebbe essere più incisivi in ognuno di questi ambiti. Lo farà? …
Isis e terrorismo islamico
L’isis si sta insinuando prepotentemente come uno dei principali problemi di sicurezza interna ai Paesi Europei ed americani. Gli attentati di inizio anno è probabile che siano i primi di una serie che colorerà di rosso purtroppo questo 2015. La cosa buona che l’attentato attuato a Parigi ha portato con sé è l’aumento dell’operatività dell’intelligence e dei Paesi riguardo tale fenomeno e verso le cellule islamiche. In pratica si è passati da uno stadio di quasi sola osservazione (stato di semi incoscienza, o dormiveglia, come lo si vuole chiamare), ad uno stadio operativo e preventivo contemporaneo. Difatti, a Bruxselles  è stato sventato un attentato in fase di preparazione, ed in Italia sono stati espulsi diversi islamici che risultavano pericolosi per il nostro territorio. Insomma, l’operatività è necessaria, e chi dorme o non piglia pesci o viene fregato. Peccato che bisognava essere (come al solito) svegliati prepotentemente e di soprassalto per svegliarsi. Ora la speranza è di non riaddormentarsi al riguardo. Il problema dell’Isis ha più origini, ed è su tutte le sue cause che i Paesi europei ed occidentali in genere devono contemporaneamente ed in collaborazione agire. In più, cercare la collaborazione anche del mondo islamico moderato, è un altro fattore importante. Il problema dell’Isis e del terrorismo islamico è un grave problema per l’Europa, che metterà in discussione anche equilibri ed interessi economici internazionali. Ma agire anche su quelli è inevitabile per arrivare alla soluzione del problema. Anche questo aspetto rientra i uno di quei cambiamenti che questo periodo storico ci porta a compiere, e che possono rappresentare un miglioramento per l’umanità. (Il miglioramento non è riferito ad fatto di arginare il terrorismo dell’Isis, ma a far prendere coscienza al mondo che ci sono altri valori da considerare oltre al guadagno con  il petrolio o con le armi, e degli equilibri mondiali positivi da rispettare). L’Europa saprà reagire bene e con astuzia strategica all’attacco del fanatismo islamico? …

Angela Pensword 21 gennaio 2015 

1 commento:

  1. Tutti gli anni portano con loro cose belle e cose brutte. Cose programmate, prevedibili e imprevedibili. Quelle che elenchi tu sono già tante e importanti, ma non saranno le sole. Vediamo cosa ci riserva il futuro ^_^

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