(Dall'altro mio Blog CambiaVersoAnzio)
SACIDA
UN TERRITORIO DISORDINATO SPETTINATO INCOMPIUTO DAL GRANDE SAPORE AGRICOLO.
IL VOLO DEL FALCO
A fine
marzo sono andata con un amico del Comitato per Lavinio per effettuare un
sopralluogo in zona Sacida e Cavallo Morto. È una zona che non conoscevo per
niente, ma della quale avevo sempre sentito parlare. Si trova nel comune di
Anzio, ed è compresa tra la via Nettunense e
il Sito di Interesse Comunitario Macchia della Spadellata, in un’ampia
zona agricola. Angelo, il mio amico, mi ha chiamato perché vuole evidenziare le
problematiche che affliggono il territorio nel quale vive, alle quali io, in
quanto blogger ed attraverso i giornali locali, dovrei dare diffusione . Ed io,
sia per attività e sia perché interessata a conoscere parti nuove del
territorio, ho accettato. Ho spiegato ad Angelo che “oggi è stato il primo volo
del falco”. All’inizio si può (e si deve) avere solo una panoramica generale
della zona, “poi ci poggeremo sui vari rami e sui vari luoghi”. L’impressione
che ho avuto dopo questo primo sopralluogo è che Sacida è un territorio
disordinato spettinato incompiuto ma dal grande sapore agricolo. Le
problematiche evidenziate da Angelo si possono riassumere in tre argomenti
principali: la manutenzione delle strade, la presenza di lotti di terra
abbandonati, l’urbanistica, ma il macro concetto espresso da Angelo è che
Sacida è un territorio abbandonato dalla classe politica locale, che viene
vista dalla maggior parte degli abitanti del luogo come assente nella soluzione
delle problematiche della zona. Per Angelo il territorio di Anzio è tutto
legato, dal centro storico alle periferie, che andrebbero tutte rivalutate e
che presentano spesso problematiche comuni. Sono rimasta colpita dall’energia
di questo mio amico, che ama il luogo nel quale vive ma anche tutto il
territorio di Anzio in genere, e che vorrebbe migliorare le cose con la
semplicità del singolo e del giusto. Come sono rimasta colpita sia delle
problematiche della zona, e sia dalle caratteristiche naturali. Mentre
passeggiavamo lungo le strade del
quartiere sentivo nell’aria il profumo
dei fiori e gli odori spontanei del bosco. Immagini e odori che ricordano altri
tempi, semplicità di case dotate di terreno ed orti che mi trasmettono serenità
ed autenticità, al contrario invece del frenetico mondo moderno al quale sono
abituata, fatto di corse e di guerre. Secondo Angelo tutti quei lotti di terra
abbandonati e non edificabili costituiscono un ostacolo allo sviluppo della
zona. Mentre lo ascoltavo avevo invece il timore che rendere edificabili tutti
i lotti di terra presenti in zona Sacida ed attualmente bloccati possa
contribuire ad una cementificazione ulteriore del territorio di Anzio ed a
snaturare le caratteristiche della zona rendendola amorfa ed impersonale come
ve ne sono molte altre. Ma parlando meglio con Angelo, e guardando alcuni di
quei lotti, mi sono resa conto che forse ha ragione lui, e che rendere
edificabili almeno quelli lungo le strade principali della zona possa servire ad una rivalutazione urbanistica,
sociale ed economica della zona. Ma bisognerebbe attuare dei criteri sia all’interno
dei lotti, e sia a livello di territorio Sacida generale. Tornerò presto in
zona Sacida, per posarmi su dei rami, approfondire dei discorsi, e capire più
cose. Ma già da oggi c’è una cosa che mi è chiara e che a mia sensazione è
importante, ed una domanda che mi frulla in testa ed alla quale voglio trovare
una risposta: Come fare per
salvaguardare la bellezza della campagna
e attuare contemporaneamente la rivalutazione urbanistica ed abitativa
di quella zona? Certamente la rivalutazione di Sacida deve passare per una
riqualificazione urbanistica, per la presenza costante di una buona gestione
politica del territorio, e per la soluzione dei problemi atavici, ma anche per
la valorizzazione delle potenzialità, caratteristiche e spontaneità della zona,
agricole e naturali. Forse è proprio questo il punto di volta, il modo per
qualificare questa periferia: In pratica creare una specie di polo agricolo,
con la possibilità e prospettiva di posti di lavoro. Produrre prodotti tipici
mediterranei e della zona, e del made in Italy. La zona Sacida, che potrebbe
diventare una piccola isola felice sul territorio, abbinando rivalutazione
urbanistica, edificabilità di alcuni lotti, maggiore manutenzione delle strade,
controllo del territorio, decoro, e sviluppo commerciale, e realizzazione in
luogo di servizi, non dovrebbe però mai prescindere dal dedicare una grande
percentuale dello sviluppo della sua terra all’attività della agricoltura e
della tutela dell’habitat naturale. Questo fatto proprio perché la zona Sacida
è nata da un processo di abusivismo, in prossimità di un territorio
riconosciuto come S.I.C. (sito di interesse comunitario) per caratteristiche
storiche e naturali. Tali caratteristiche e la vicinanza ad una zona SIC
dovrebbero essere un valore aggiunto e non un problema. (Per attuare un lancio
della produzione agricola di Sacida bisognerebbe però prima anche bonificare
quella parte di terreni limitrofi sui quali pendono ipotesi e certezze di
inquinamento. La zona è purtroppo anche un territorio violato. Nel corso del
tempo i terreni vicino a Colle Rotondo
sono stati utilizzati come luoghi di discariche, talvolta anche di materiali
tossici, questi ultimi pare già rimossi). In conclusione la zona Sacida
necessita comunque di una valorizzazione e regolamentazione, in quanto nucleo
abitato, e che si sblocchi una situazione urbanistica che è ferma da anni
tenendo però conto sia delle esigente umane e sia delle esigenze ambientali (e
dei profumi che si respirano nell’aria). Una riqualificazione senza criterio
porta da un campo di erba incolto ad una società incolta da un punto di vista
sociale, ambientale, ed urbanistico. Pensando sempre ad una rivalutazione di
Sacida non si può scordare l’importante
ruolo che possono rivestire i siti archeologici presenti nel territorio di
Anzio. Nelle vicinanze è presente l’importante sito di Colle Rotondo, in zona
cavallo Morto è stata rinvenuta una necropoli, e in località Spadellata sono
stati rinvenuti altri reperti. La rivalutazione e promozione dei siti
archeologici presenti sul territorio di Anzio rientra in un discorso
riabilitativo per tutto il territorio di Anzio, e quindi anche per Sacida.
(Bisogna ricordare che la zona è soggetta ad un Piano di Recupero Nuclei
Abusivi che forse prossimamente giungerà
a definizione diventando operativo).
Angela
Pensword - marzo 2016
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