sabato 31 dicembre 2016

IL VOLO DEL FALCO

(Dall'altro mio Blog CambiaVersoAnzio) 

SACIDA UN TERRITORIO DISORDINATO SPETTINATO INCOMPIUTO DAL GRANDE SAPORE AGRICOLO.
                                                       
IL VOLO DEL FALCO 

A fine marzo sono andata con un amico del Comitato per Lavinio per effettuare un sopralluogo in zona Sacida e Cavallo Morto. È una zona che non conoscevo per niente, ma della quale avevo sempre sentito parlare. Si trova nel comune di Anzio, ed è compresa tra la via Nettunense e  il Sito di Interesse Comunitario Macchia della Spadellata, in un’ampia zona agricola. Angelo, il mio amico, mi ha chiamato perché vuole evidenziare le problematiche che affliggono il territorio nel quale vive, alle quali io, in quanto blogger ed attraverso i giornali locali, dovrei dare diffusione . Ed io, sia per attività e sia perché interessata a conoscere parti nuove del territorio, ho accettato. Ho spiegato ad Angelo che “oggi è stato il primo volo del falco”. All’inizio si può (e si deve) avere solo una panoramica generale della zona, “poi ci poggeremo sui vari rami e sui vari luoghi”. L’impressione che ho avuto dopo questo primo sopralluogo è che Sacida è un territorio disordinato spettinato incompiuto ma dal grande sapore agricolo. Le problematiche evidenziate da Angelo si possono riassumere in tre argomenti principali: la manutenzione delle strade, la presenza di lotti di terra abbandonati, l’urbanistica, ma il macro concetto espresso da Angelo è che Sacida è un territorio abbandonato dalla classe politica locale, che viene vista dalla maggior parte degli abitanti del luogo come assente nella soluzione delle problematiche della zona. Per Angelo il territorio di Anzio è tutto legato, dal centro storico alle periferie, che andrebbero tutte rivalutate e che presentano spesso problematiche comuni. Sono rimasta colpita dall’energia di questo mio amico, che ama il luogo nel quale vive ma anche tutto il territorio di Anzio in genere, e che vorrebbe migliorare le cose con la semplicità del singolo e del giusto. Come sono rimasta colpita sia delle problematiche della zona, e sia dalle caratteristiche naturali. Mentre passeggiavamo  lungo le strade del quartiere  sentivo nell’aria il profumo dei fiori e gli odori spontanei del bosco. Immagini e odori che ricordano altri tempi, semplicità di case dotate di terreno ed orti che mi trasmettono serenità ed autenticità, al contrario invece del frenetico mondo moderno al quale sono abituata, fatto di corse e di guerre. Secondo Angelo tutti quei lotti di terra abbandonati e non edificabili costituiscono un ostacolo allo sviluppo della zona. Mentre lo ascoltavo avevo invece il timore che rendere edificabili tutti i lotti di terra presenti in zona Sacida ed attualmente bloccati possa contribuire ad una cementificazione ulteriore del territorio di Anzio ed a snaturare le caratteristiche della zona rendendola amorfa ed impersonale come ve ne sono molte altre. Ma parlando meglio con Angelo, e guardando alcuni di quei lotti, mi sono resa conto che forse ha ragione lui, e che rendere edificabili almeno quelli lungo le strade principali della zona possa  servire ad una rivalutazione urbanistica, sociale ed economica della zona. Ma bisognerebbe attuare dei criteri sia all’interno dei lotti, e sia a livello di territorio Sacida generale. Tornerò presto in zona Sacida, per posarmi su dei rami, approfondire dei discorsi, e capire più cose. Ma già da oggi c’è una cosa che mi è chiara e che a mia sensazione è importante, ed una domanda che mi frulla in testa ed alla quale voglio trovare una risposta: Come fare per salvaguardare la bellezza della campagna  e attuare contemporaneamente la rivalutazione urbanistica ed abitativa di quella zona? Certamente la rivalutazione di Sacida deve passare per una riqualificazione urbanistica, per la presenza costante di una buona gestione politica del territorio, e per la soluzione dei problemi atavici, ma anche per la valorizzazione delle potenzialità, caratteristiche e spontaneità della zona, agricole e naturali. Forse è proprio questo il punto di volta, il modo per qualificare questa periferia: In pratica creare una specie di polo agricolo, con la possibilità e prospettiva di posti  di lavoro. Produrre prodotti tipici mediterranei e della zona, e del made in Italy. La zona Sacida, che potrebbe diventare una piccola isola felice sul territorio, abbinando rivalutazione urbanistica, edificabilità di alcuni lotti, maggiore manutenzione delle strade, controllo del territorio, decoro, e sviluppo commerciale, e realizzazione in luogo di servizi, non dovrebbe però mai prescindere dal dedicare una grande percentuale dello sviluppo della sua terra all’attività della agricoltura e della tutela dell’habitat naturale. Questo fatto proprio perché la zona Sacida è nata da un processo di abusivismo, in prossimità di un territorio riconosciuto come S.I.C. (sito di interesse comunitario) per caratteristiche storiche e naturali. Tali caratteristiche e la vicinanza ad una zona SIC dovrebbero essere un valore aggiunto e non un problema. (Per attuare un lancio della produzione agricola di Sacida bisognerebbe però prima anche bonificare quella parte di terreni limitrofi sui quali pendono ipotesi e certezze di inquinamento. La zona è purtroppo anche un territorio violato. Nel corso del tempo  i terreni vicino a Colle Rotondo sono stati utilizzati come luoghi di discariche, talvolta anche di materiali tossici, questi ultimi pare già rimossi). In conclusione la zona Sacida necessita comunque di una valorizzazione e regolamentazione, in quanto nucleo abitato, e che si sblocchi una situazione urbanistica che è ferma da anni tenendo però conto sia delle esigente umane e sia delle esigenze ambientali (e dei profumi che si respirano nell’aria). Una riqualificazione senza criterio porta da un campo di erba incolto ad una società incolta da un punto di vista sociale, ambientale, ed urbanistico. Pensando sempre ad una rivalutazione di Sacida  non si può scordare l’importante ruolo che possono rivestire i siti archeologici presenti nel territorio di Anzio. Nelle vicinanze è presente l’importante sito di Colle Rotondo, in zona cavallo Morto è stata rinvenuta una necropoli, e in località Spadellata sono stati rinvenuti altri reperti. La rivalutazione e promozione dei siti archeologici presenti sul territorio di Anzio rientra in un discorso riabilitativo per tutto il territorio di Anzio, e quindi anche per Sacida. (Bisogna ricordare che la zona è soggetta ad un Piano di Recupero Nuclei Abusivi  che forse prossimamente giungerà a definizione diventando operativo). 


Angela Pensword - marzo 2016 

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