lunedì 26 dicembre 2016

L'Italia ha scelto il NO sulla Riforma Costituzionale


(Scritto il 5 dicembre 2016) 
Il 4 dicembre 2016 il popolo italiano si è espresso sulla Riforma Costituzionale. Vince il NO con il 59,88% contro il SI al 40,12%. L’affluenza è stata molto alta, cosa che legittima ancora di più il risultato. Hanno votato 31.997.916 persone che corrisponde al 68,48% degli aventi diritto a voto. Dopo il risultato del Referendum Costituzionale il Premier Matteo Renzi rassegna le proprie dimissioni, dimostrando anche in questo caso uno spessore diverso da chi invece è sempre stato attaccato alle poltrone.
Che scenario adesso? L’Italia non può assorbire un ulteriore Governo e Presidente del Consiglio non scelto dal popolo. La cosa migliore sarà quindi quella di tornare presto al voto. Il M5S spinge per andare subito al voto con la legge elettorale Italicum, probabilmente perché attualmente ne verrebbe premiato. Altre forze spingono invece per varare prima una nuova legge elettorale. Ma l’Italicum è stato pensato proprio per garantire una certa stabilità al Paese e possibilità di governo alla forza che prende maggiori voti chiunque essa sia, quindi sarebbe giusto andare alle elezioni con l’Italicum. Ma, sempre lItalicum, presenta in sé elementi che possono essere considerati incostituzionali come lo sono stati per la precedente legge elettorale Porcellum. Inoltre, indipendentemente dalla legge elettorale, “l’accozzaglia” delle forze politiche di minoranza e non e dei movimenti, non è in grado, nel loro insieme e separatamente, di offrire una alternativa ed una proposta di riforma costituzionale, in una visione d’insieme, impegnata da sempre a beghe ed interessi di parte. Pare quindi che, dopo questo (benefico a giudizio di qualcuno) colpo di reni che ha fatto cadere il Governo e che quindi ha portato ad un “tutto cambia”, in realtà “nulla cambia”, vecchi politici, politica, problemi, e Costituzione.
Il PD? Il PD è morto, dilaniato da se stesso, dai dinosauri che vorrebbero interpretare invece del “Jurassic Park” un “Ritorno al Futuro” e che non hanno mai accettano di essere stati messi da parte da uno scalpitante Renzi, Renzi che ha rappresentato e che rappresenta la speranza di una rottamazione contro un vecchio modo di fare politica. Il fatto è che dentro al PD ci sono anime diverse, ed adesso il PD si dovrà interrogare su che direzione vuole. Una spaccatura pare inevitabile. Una spaccatura che probabilmente unirà, come già è, le parti estreme della sinistra e dei movimenti se non di nome almeno di fatto. Personalmente continuo ad essere renziana.
Voto politico o referendario? Sicuramente entrambi. Vi è stato sia un giudizio nel merito della proposta, e sia sulla volontà o meno di mantenere l’attuale Governo. Ad influenzare a favore sia il No e sia il SI, certamente hanno influito anche le numerose ed eccessive, sia da una parte e dall’altra, visioni negative sul post voto, come le informazioni anche sbagliate date nei social sia da una parte e sia dall’altra. Non vi è una manipolazione dei poteri forti europei a favore della riforma, e i mercati fortunatamente reggono bene, mentre, oltre ad una sincera volontà popolare, c’è stata la manipolazione da parte di forze politiche italiane per interessi di parte. Ma ad avere influito sul voto anche le problematiche sociali che affliggono l’Italia e gli italiani, e alcuni comportamenti da parte dell’establishment che continuano a ignorare la necessità di un cambiamento.
Penso che il 4 dicembre si sia persa l’occasione di dare una impostazione più moderna alla Costituzione. Si è avuta la possibilità di diminuire il numero dei Senatori, di ridurre i costi della politica, di modernizzare l’iter legislativo italiano, e di avere anche una nuova immagine e peso in Europa, e si è scelto di NO. Adesso non ci potremo lamentare di doverci tenere tutto, compresa la casta, come è stato finora. 
Angela Pensword 

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