Oramai le aziende italiane sono in via di estinzione. L’habitat italiano per le imprese piccole e grandi risulta compromesso, inquinato, ed i rari esemplari di aziende superstiti devono lottare contro diverse avversità per sopravvivere.
Ciò che frena l’economia e che spinge le aziende piccole e grandi a chiudere o a migrare non sono sole le tasse, ma un insieme di altri fattori ancora più pressanti. Essi sono:
1) Il costo di trasporto. I nostri carburanti hanno un costo proibitivo e di molto superiore a quello degli altri Paesi europei. Questo perché negli anni tale costo è sempre aumentato senza mai diminuire. In esso sono contemplate ancora voci che non avrebbero più motivo di esistere in quanto riguardano situazioni finite da decenni E se ne aggiungono sempre di nuove senza togliere le precedenti. Le tasse sul costo dei carburanti si aggirano intorno al 60% del prezzo finale.
2) I costi energetici. Essi sono stratosferici per i cittadini che si vedono aggiungere aumenti su bollette ed utenze già care, e lo sono per le imprese. Vanno ad incidere nei costi di produzione. I costi energetici così elaborati sono il frutto di una cattiva politica e gestione degli investimenti, della mancanza di una reale ricerca energetica. Sono il risultato di una cattiva politica economica ed energetica che ha avvantaggiato solo poche lobby in un ottica di guadagno immediato a sfavore di un benessere collettivo su proiezione futura. Quel futuro è diventato presente lasciandoci nel passato.
3) Una burocrazia lenta e disorganizzata. Basta pensare ai tempi di risoluzione di una pratica, di autorizzazione ad un permesso, ed agli uffici spesso non collegati tra di loro. Come i cittadini incontrano difficoltà a raggiungere un obiettivo di soluzione di una pratica, così anche i piccoli imprenditori, i medi ed i grandi.
4) Una giustizia lenta e disorganizzata. Passano anni prima di vedere tutelati i propri diritti. Per le aziende questo comporta di non potere fare una programmazione su quei soldi oggetto della contesa, e per i cittadini la stessa cosa. Inoltre la sicurezza generale contro la criminalità è un altro fattore importante di incentivo (o disincentivo quando manca) alla installazione di imprese sul territorio. Le forze dell’ordine hanno pochi soldi a disposizione, e la crisi ha peggiorato la loro situazione a causa della austerity. Anche le aziende ed i piccoli imprenditori hanno bisogno di essere protetti dalla criminalità, esattamente come i cittadini.
5) Il pagamento posticipato dei debiti dello Stato a favore dei cittadini e delle imprese. Molti imprenditori sono falliti proprio perché non avevano a disposizione i pagamenti delle commesse statali a causa del pagamento posticipato di mesi di questi soldi. Altri soldi sui quali un imprenditore od un cittadino non può fare affidamento, ed il non poter fare affidamento nell’immediato di quei soldi vuole dire non potere fare affidamento sullo Stato. Alcune imprese straniere non partecipano nemmeno ai bandi pubblici delle commesse statali perché sanno bene quali sono i tempi di pagamento del lavoro svolto e quali sono anche talvolta le pressioni della criminalità sul territorio.
La pressione fiscale aumenta il gap tra possibilità di spendere e costo della vita. L’austerity improntata causa attriti sociali e maggiore difficoltà. Riguardo alla popolazione dovrebbero invece essere migliorati i servizi, dato che uno Stato serve anche a questo, dalla istruzione alla sanità, alla sicurezza. Impostate anche quelle strategie nazionali con obiettivi a medio e lungo termine, come ad esempio gli investimenti e la ricerca sulla energie alternative nazionali eco-sostenibili che prevede un costo iniziale ma finalizzato ad un risparmio futuro sul costo di produzione energetica nazionale e di conseguenza sui costi di produzione delle aziende e sul caro vita degli abitanti, sarebbe di buon senso. Uno Stato dovrebbe salvaguardare gli equilibri tra Stato, politica, economia, società, e futuro. Ma purtroppo c’è sempre qualcuno che vuole guadagnare di più e velocemente, senza pensare anche al bene sociale, e la connivenza tra una politica che guarda i propri interessi immediati ed una economia vorace non prevede una mentalità equilibrata e programmata.
Angela Pensword
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