Le coliche interne del PD
evidenziano una lotta intestina tra una parte più innovatrice ed aperta,
elastica mentalmente, favorevole al purosangue Matteo Renzi, ed un’altra parte
più conservatrice che ha paura di perdere poltrone e potere. Ma se si vuole
rimanere ancorati al passato la barca non si muove, e rimane al molo (se non
addirittura in secca). Il moderno non dovrebbe spaventare, soprattutto quando è
un moderno che ha dei valori in comune. Renzi dovrebbe essere visto come una
risorsa e non come un problema. Ed invece è sempre la solita storia. Si vuole
utilizzare la potenzialità di un cavallo vincente portandolo al traguardo senza
dargli poi la coppa. Intanto se i cavalli si frenano per le briglie non corrono
bene. Ho più l’impressione che qualcuno del PD voglia comportarsi da fantino.
Renzi ha una mente che non si
lascia condizionare (e quindi manovrare) e ciò spaventa un partito che invece è
abituato ad una dottrina piramidale. Il fatto che a capo della piramide possa
esserci Renzi con la sua ventata di giovinezza e di idee spaventa quella parte
che è abituata ad avere tutto sotto controllo. Il nuovo spaventa sempre.
Non sostenere Renzi nelle
precedenti primarie è stato il peggiore errore strategico del PD. Una cosa è
certa: se le precedenti primarie PD fossero state aperte le avrebbe vinte
Renzi. Molte persone esterne al PD lo avrebbero votato proprio perché sarebbe
stato poi automaticamente candidato Premier. Ed un’altra cosa è ancora più
certa: se Renzi fosse stato segretario del PD e candidato Premier il PD non si
sarebbe trovato nelle condizioni nelle quali si è trovato alle ultime elezioni
politiche. Già, proprio perché la figura di Renzi avrebbe risucchiato dei voti
al centro destra ed altri a M5S. Ma pare che i capi treni del PD se lo siano
già scordato. Continuano a volere essere loro a volere decidere chi deve
partire e chi deve fermarsi in stazione. Ma quali interessi hanno da tutelare?
I loro o quelli del partito? (e poi incolpano gli altri di andare contro il
PD!) O vogliono proteggere una vecchia mentalità ed un vecchio modo di gestire
la politica e la società? Se le correnti interne al PD sfavorevoli a Renzi
continuano a mettergli ostacoli nel percorso è probabile che si paventi una
scissione (ipotesi). Ma una scissione tra Renzi ed il PD non porterebbe
giovamento a nessuno dei due dato che da un 100% si formerebbero due entità che
valgono la metà.
Le regole delle prossime primarie
non sono ancora fissate. Renzi vorrebbe delle primarie aperte agli iscritti ed
ai cittadini, il vincitore delle quali dovrebbe anche essere candidato Premier.
In effetti c’è una logica politica in questo, e nella precedenti primarie,
anche se si poteva capire il fatto che fossero chiuse trattandosi di primarie
di partito, il vincitore è stato poi il candidato Premier. Ma in contrasto a questo
recente passato, oltre alla incognita sul fatto che le prossime siano primarie
aperte o chiuse, adesso vi è un’altra incognita. Nel PD si ipotizza la
separazione dei ruoli tra la figura di segretario e l’eventuale figura di Premier.
Perché tale riforma di ruoli non si è proposta in passato? E chi ci
guadagnerebbe nel PD? Evidentemente nel passato andava bene così. Il fatto di
volere separare la figura del segretario del partito da quella di Premier è in
questo momento (a mio avviso) una impostazione parassitaria. Sinceramente non
mi sembra una modifica di partito così importante da dovere essere attuata ora.
E non se ne capiscono bene le motivazioni. Certo sembra una strategia per evitare
di dare a Renzi (ed a chiunque vinca le primarie PD) la possibilità di
ricoprire il ruolo unificato. Forse avere Renzi Premier ed un segretario diverso permetterebbe a chi ha
l’abitudine di controllare di continuare ad avere il partito sotto controllo.
Oppure dare la Segreteria al vincitore delle primarie e la possibilità di
essere Premier ad un altro esponente politico. In ogni caso le regole, se sono
regole obiettive, non dovrebbero essere fatte in funzione di quello che fa o
non fa Renzi, ma impostate nella strategia migliore per il partito e per l’Italia,
e su basi di correttezza. Nel frattempo Renzi sta in disparte ed evita di fare
il piccione. Quindi, nel caso fosse una manovra interna al PD per portare il
cavallo all’arrivo senza dargli poi la coppa, è una manovra che non sta
riuscendo. Tutti fantini ai quali rimane il cavallo sul groppone (Forse è la
volta buona che le parti si invertono!) Ma c’è anche una terza soluzione per
chi continua a vedere Renzi come un intruso nel PD, cambiare nave.
Ci sono persone abituate a
pianificare le situazioni ed a pretendere che le cose vadano come programmate.
Mentalmente sono abituate a manovrare le persone come pedine, e per questo
temono la perdita del controllo di una situazione e non sanno e non vogliono
gestire chi non si fa manovrare. Generalmente sono lente nell’affrontare gli
imprevisti. Ce ne sono altre invece dotate di una mentalità più trasparente e
pragmatica sulla realtà, capaci di reagire velocemente agli imprevisti, ed al
modificarsi delle situazioni, e trovandosi spesso, grazie al loro intuito,
anche in anticipo. Questo è il salto generazionale unitamente al sangue puro. A
chi pensa che l’immobilismo del PD rappresenta la storia e la certezza del PD
stesso bisognerebbe ricordare che ciò che si abbina al termine vita non è stasi
ma movimento. (Strano che i progressisti
siano diventati conservatori contro i rottamatori!).
I mal di pancia non mancano
nemmeno all’interno degli altri partiti, in primis nel PDL. Forse è proprio chi
sarà in grado di prendersi un digestivo che riuscirà a vincere le prossime
elezioni.
Angela Pensword 05/07/2013
sono il meno indicato a dar consigli al PD,io sono idealmente comunista, ma se vuole vincere le prossime elezioni contr il pdl o forza italia, a Renzi si deve rivolgere, perchè gli italiani sono fondamentalmente democraticocristiani, praticamente di destra. Un saluto Alessandro
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