In risposta al post di Alessandro Banfi IL LIQUIDO ALLA FINE del 01/12/2011
È vero che questi sono i giorni decisivi. I sintomi della crisi sono ormai conclamati, anche a livello europeo. Sarkozy afferma che la UE è a rischio, e propone di modificare il Trattato di Schengen. La Merkel non sembra disponibile ad appoggiare il debito dei Paesi in difficoltà e ad approvare l’emissione degli eurobond. Al riguardo non ha tutti i torti, non perché tra colleghi europei non ci si debba aiutare, ma perché potrebbero non essere sufficienti a scongiurare il default economico europeo. L’intervento delle banche
centrali mondiali ha dato all’Europa una boccata di ossigeno, ma non basta. L’Italia deve fare di tutto per
recuperare credito, e Monti ha iniziato subito con praticità velocità ed impegno la sua missione, apportando già alcuni provvedimenti impensabili fino a poco tempo fa come la revisione dei vitalizi della casta. Lunedì 05/12/11 esporrà alla Camera il programma della manovra anticrisi, per la quale è prevista l’approvazione il giorno stesso. Tra le iniziative vi è la riforma del sistema pensionistico. Rispondendo alla sua domanda posso solo dire una cosa ovvia, che certamente anche Monti, anche Lei, ed anche altri sanno, che qualunque iniziativa, compresa quella pensionistica, sarà resa vana se contemporaneamente non verrà fatta una seria opera di iniziative e riforme volte allo sviluppo della crescita e del lavoro. Soldi si possono recuperare da una efficace lotta all’evasione fiscale, molto più che varando in fretta un argomento complesso quali le pensioni, cercando di recuperare soldi con la speranza che le persone muoiano sulla scrivania. Ribadisco e sono sempre più convinta che l’unico modo per risollevare l’Italia è agire sul lavoro. Se le iniziative e le modifiche strutturali del governo Monti saranno valide rivolte a questo particolare aspetto della crisi, ossia il problema lavorativo, allora abbiamo speranza di non finire come l’Irlanda. Cordialmente. Angela.
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