Guardando l’Italia come è messa ora, come sono valorizzate le sue doti naturali, quello che si è fatto finora, le diverse problematiche, la crisi nazionale ed europea, siamo messi un po’ maluccio. Pensando alla agricoltura per anni non si è fatto nulla per valorizzare e difendere la nostra produzione dai prodotti stranieri e dai mercati in crescita, con il risultato che siamo fuori mercato anche nel nostro territorio. Ma perché dobbiamo essere invasi da prodotti non nazionali invece di aumentare la produzione italiana dato il clima favorevole che abbiamo e l’immenso territorio agricolo a disposizione? E le energie alternative? Abbiamo diverse possibilità, dal sole, al vento, alla geotermia, e certamente abbiamo anche molte menti di scienziati che in campo di ricerca non possono esprimersi. Anche la ricerca nei diversi settori è un elemento importante di sviluppo e di valorizzazione delle nostre doti. Ma molti cervelli dotati se ne vanno all’estero. Non viene valorizzato il fattore umano. Sono anni che si parla di fughe di cervelli. Infatti in Italia ci rimangono solo i peggio e si vede dai risultati.
Anche l’iniziativa individuale, espressione anche essa di cervello, viene strangolata da leggi cavillose e difficoltà burocratiche. La salvaguardia del proprio territorio? Sono stati fatti scempi edilizi ed inquinato patrimoni ambientali, creato dissesti idrogeologici ed altro. Queste tre cose sono il risultato di un comportamento scellerato, che si basa su menefreghismo, criminalità, ed incompetenza. L’arte ce l’abbiamo, in parte la salvaguardiamo ed in parte la valorizziamo, ma certamente non ne facciamo altra, a meno che gli artisti appartengano a qualche corrente politica che se li trascina dietro come la corrente del golfo, ma non per merito. La tutela della produzione industriale all’interno del nostro territorio? Globalizzazione a parte le, le motivazioni che portano le industrie italiane a scappare dall’Italia e quelle straniere a non investire nel nostro Paese sono diverse, dal costo dell’energia elettrica, alle tasse, ai pagamenti, al costo del carburante, alla giustizia, ad altro. Basterebbe, una volta analizzate e trovate le cause, apportare su di essere le correzioni necessarie per ripristinare l’habitat necessario al ritorno della quasi estinta specie industriale piccola media e grande. Il lavoro? La possibilità di lavoro è legata ai punti precedenti. Ormai la nostra economia è una malata cronica. È malata anche perché, crisi a parte, prima della crisi non si sono valorizzate le doti italiane, bruciate da un’economia vorace immediata e non lungimirante, sostenuta da una politica altrettanto vorace immediata e non lungimirante. I vari governi, che si sono succeduti in questi ultimi quaranta anni, non hanno aiutato l’Italia a crescere in salute. L’istruzione? Dai commenti che sento da chi lavora nel settore la scuola è sempre più lasciata allo sbando. La scuola è importante non solo per l’istruzione, ma anche per come forma i ragazzi a comportarsi all’interno della società. La sanità? La sanità va sempre peggio e molti piccoli ospedali vengono chiusi invece di aprirne nuovi mentre la popolazione cresce. Il turismo? Il turismo è agevolato dalle caratteristiche storiche, culturali e geografiche italiane, ma è offuscato dalle altre problematiche. La criminalità è sempre più in aumento, e questo è un altro sintomo di malessere sociale. Le relazioni europee? Le tensioni sono alte, data la crisi nostra italiana e la crisi sistemica europea. Le modifiche da apportare sono tante, sia a livello nazionale che europeo, ed è una sfida difficile quanto importante e necessaria.
Anche l’iniziativa individuale, espressione anche essa di cervello, viene strangolata da leggi cavillose e difficoltà burocratiche. La salvaguardia del proprio territorio? Sono stati fatti scempi edilizi ed inquinato patrimoni ambientali, creato dissesti idrogeologici ed altro. Queste tre cose sono il risultato di un comportamento scellerato, che si basa su menefreghismo, criminalità, ed incompetenza. L’arte ce l’abbiamo, in parte la salvaguardiamo ed in parte la valorizziamo, ma certamente non ne facciamo altra, a meno che gli artisti appartengano a qualche corrente politica che se li trascina dietro come la corrente del golfo, ma non per merito. La tutela della produzione industriale all’interno del nostro territorio? Globalizzazione a parte le, le motivazioni che portano le industrie italiane a scappare dall’Italia e quelle straniere a non investire nel nostro Paese sono diverse, dal costo dell’energia elettrica, alle tasse, ai pagamenti, al costo del carburante, alla giustizia, ad altro. Basterebbe, una volta analizzate e trovate le cause, apportare su di essere le correzioni necessarie per ripristinare l’habitat necessario al ritorno della quasi estinta specie industriale piccola media e grande. Il lavoro? La possibilità di lavoro è legata ai punti precedenti. Ormai la nostra economia è una malata cronica. È malata anche perché, crisi a parte, prima della crisi non si sono valorizzate le doti italiane, bruciate da un’economia vorace immediata e non lungimirante, sostenuta da una politica altrettanto vorace immediata e non lungimirante. I vari governi, che si sono succeduti in questi ultimi quaranta anni, non hanno aiutato l’Italia a crescere in salute. L’istruzione? Dai commenti che sento da chi lavora nel settore la scuola è sempre più lasciata allo sbando. La scuola è importante non solo per l’istruzione, ma anche per come forma i ragazzi a comportarsi all’interno della società. La sanità? La sanità va sempre peggio e molti piccoli ospedali vengono chiusi invece di aprirne nuovi mentre la popolazione cresce. Il turismo? Il turismo è agevolato dalle caratteristiche storiche, culturali e geografiche italiane, ma è offuscato dalle altre problematiche. La criminalità è sempre più in aumento, e questo è un altro sintomo di malessere sociale. Le relazioni europee? Le tensioni sono alte, data la crisi nostra italiana e la crisi sistemica europea. Le modifiche da apportare sono tante, sia a livello nazionale che europeo, ed è una sfida difficile quanto importante e necessaria.
Sono tutte problematiche da affrontare e da risolvere.
Crimini e criminali di Stato & Chiesa
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