È imminente un emendamento del Governo Monti per allargare il pagamento dell’ici, ora imu, sugli immobili ecclesiastici presenti nel nostro territorio, sia per quelli adibiti ad esclusivo uso commerciale, sia per quelli misti per la sola frazione adibita ad uso commerciale. Ciò porrà fine ad una anomalia del nostro sistema italiano segnalata anche a livello europeo. La proposta dell’emendamento Monti è una conquista della laicità dello Stato su di un privilegio del Vaticano presente nella nostra società. Non si tratta di una vittoria perché fortunatamente non si è in guerra con il Vaticano ma di un maggiore equilibrio fiscale ed economico all’interno della nostra società e quindi di una maggiore giustizia. Del resto quale momento migliore per mettere mano ad una situazioni anomala e fiscalmente sbagliata se non questo momento di crisi economica così forte? Il raggiungimento di tale obiettivo riporta ad una considerazione già precedentemente esposta sulla diversità tra un governo tecnico ed un governo politico. Solo un Governo tecnico è riuscito a proporre ed a portare avanti tale iniziativa proprio perché svincolato da lacci di consenso elettorale. Dei tecnici messi apposta per risolvere una situazione generale di difficile gestione nazionale hanno la responsabilità delle loro azioni e l’autonomia da fette di mercato di elettorato. Non sono soggetti per motivi di rielezione a non potere scontentare una parte del loro elettorato. Questo fa riflettere su quanto la politica, oltre che la classe politica stessa, sia vincolata, oltre che da faziosi interessi di partito e personali, anche da condizionamenti elettorali e prostituzioni politiche. Questo vale per ogni fascia di elettorato e per ogni fascia di partito politico. È la solita visione di insieme che manca in politica. Tornando al caso specifico del futuro contributo fiscale allo Stato da parte della Chiesa bisogna dare merito a Monti di essere riuscito dove nessuno si era cimentato, ed al Vaticano di avere dimostrato la consapevolezza della situazione di difficoltà economica e della anomalia del sistema e di non avere fatto storie al riguardo dimostrando la maturità che una istituzione come la Chiesa dovrebbe avere. La conquista di tale riequilibrio fiscale e sociale rappresenta un importante passo in avanti nella giustizia fiscale e sociale, questo senza togliere nulla alla importanza delle azioni svolte dal Vaticano e della presenza della Chiesa all’interno della società.
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