sabato 10 marzo 2012

Ammortizzatori, art.18, Crescita, Riforme

Un punto cardine della Riforma del mercato del Lavoro, ed anche della società a questo punto, è la voce: ammortizzatori sociali. Sulla probabile utilità degli ammortizzatori sia le parti sociali e sia il Governo sono abbastanza d’accordo, rimane qualche incomprensione sulla effettiva entità delle risorse che andranno destinate a tale voce. Bisogna anche rendersi conto che instaurare un sistema di ammortizzatori sociali senza creare contemporaneamente la possibilità di lavoro non serve a niente, perché si avrebbe un costo non produttivo perenne invece di una scatola di compensazione temporanea tra un lavoro ed un altro. E riferire la possibilità di creazione di nuovi posti di lavoro solo alla soppressione dell’art. 18 ed all’aumento della possibilità di licenziare è estremamente riduttivo e banale. Ci vuole certamente tempo per rimettere in moto l’economia, e bisognerà agire su più fattori. L’analisi dei fattori economici politici e sociali che hanno danneggiato la nostra economia per ciò che ci compete e che non agevolano tuttora le aziende italiane e straniere sul nostro territorio può fare individuare i fattori stessi sui quali agire. I costi di produzione (che non sono solo il costo degli stipendi), il costo energetico, quindi la strategia energetica, il costo dei carburanti, (che agisce direttamente ed indirettamente sulla economia familiare e nazionale), quindi i costi di trasporto, la lentezza dello Stato nel pagare i propri debiti, e quindi la sua insolvenza, l’evasione fiscale, la presenza delle caste, gli sprechi della politica, la lentezza della giustizia, la burocrazia, l’incertezza della pena, la criminalità, le tasse, gli sprechi di denaro pubblico, la non strategia politica ed economica a lunga scadenza, la non strategia energetica ed agricola a lunga scadenza, la concorrenza spietata dei prodotti esteri, e la mancanza di una certa forma di protezionismo dai mercati non europei (vedi anche i miei precedenti articoli presenti sul Blog  http://angelapensword.blogspot.com/ sull’argomento Lavoro, crescita, crisi, economia, energia, agricoltura, Riforme). La tutela del lavoro, e l’incremento di possibilità lavorativa, sono la base per la ripresa economica nel nostro Paese. L’art.18 non è quindi il cardine di riforma ma andrebbe addirittura esteso, come detto dal Segretario Nazionale della FIOM Maurizio Landini nel suo bel discorso del 09/03/2012 tenutosi a Piazza San Giovanni a Roma.
Ma dove si prenderanno i soldi per fornire denaro agli ammortizzatori sociali? Si sussurra una patrimoniale, ma non avrebbe senso. Si potrebbero invece prendere da una parte delle imposte già esistenti e che gravano sul prezzo della benzina e dei carburanti in generale, senza aumentarne nuovamente il prezzo e senza mettere nuove tasse a noi cittadini. E si potrebbero prendere da una parte dei soldi recuperati con la lotta alla evasione fiscale.

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