giovedì 15 marzo 2012

Austerity o non austerity?

Nella prima parte del suo mandato il governo tecnico Monti si è dedicato al risanamento di Bilancio. Cosa certamente necessaria per impostare con maggiore rigore i costi e la gestione dello Stato e per riguadagnare credibilità a livello europeo. Ora, (considerando che è in carica da soli quattro mesi) da dopo la “manovra cresci Italia”si sta dedicando alla crescita. L’austerity che noi cittadini sentiamo, oltre dalla crisi generale economica, deriva anche dalla pressione dei costi e della pressione fiscale. Già c’è crisi economica, e meno lavoro, poi aumentano i costi in genere, dai carburanti alle utenze, all’imu. È come volere fare la zuppa senza acqua, o cucinare la pasta in una pentola senza l’acqua. La fluidità e la liquidità economica all’interno di un Paese (nella dose giusta altrimenti si creerebbe inflazione per eccessiva richiesta rispetto all’offerta) corrisponde alla liquidità dell’acqua nel cucinare gli spaghetti. Senza acqua essi non girano e si bruciano. E così l’economia. È per questo che è (sarebbe) fondamentale invertire l’aumento dei costi della benzina e gli altri costi statali in genere. In un momento di recessione, oltre che cercare di stimolare l’economia come si sta facendo, bisognerebbe agire anche in tale senso. L’ho già detto una volta: per invertire la rotta bisogna andare proprio in senso contrario. Questo vuole dire che se la popolazione italiana, le famiglie e le industrie, non hanno liquidità a causa dell’aumento dei costi e della diminuzione delle entrate, bisogna fare in modo che il bilancio familiare cresca, e lo si può fare invertendo l’andamento dell’aumento dei costi (benzina e tasse e altro) verso una loro diminuzione. I soldi che necessitano allo Stato il governo Monti li può recuperare da una migliore organizzazione e gestione dei costi e degli sprechi della politica, come ad esempio i finanziamenti a partiti inesistenti o decaduti (se glielo lasceranno fare), e dalla lotta alla evasione fiscale. Le tasse ci sono ed è giusto che le paghiamo tutti, su questo non ci piove.. Lo Stato, questo governo tecnico, sta facendo qualcosa contro l’evasione fiscale. Ma si potrebbe fare di più. Se ad esempio fosse possibile scaricare tutto ciò che è un costo per il bilancio familiare dalla dichiarazione dei redditi, per l’intero importo (costo pieno) allegando la documentazione degli scontrini, anche quelli della spesa, (come già proposto in passato da più di una persona) si otterrebbero due vantaggi: si combatterebbe l’evasione fiscale e si abbatterebbero i costi delle famiglie. La liquidità è la maggiore ricchezza delle famiglie. Insomma, la migliore organizzazione ed impostazione politica e statale è fondamentale e prioritaria, ma l’austerity sui cittadini è controproducente, quindi sarebbe da evitare. In pratica ci vuole austerity nella politica e in ciò che va migliorato (anche di non politico), ma non austerity per i cittadini. Ciò vorrebbe dire diminuire la pressione dei costi per le famiglie e diminuire la pressione fiscale, sempre per le famiglie e per le imprese.

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