Abbassare i costi per aumentare il margine di guadagno in Bilancio è sempre stata una modalità economica applicata dalle imprese. Peccato che tale abbassamento sia sempre stato riferito (in passato) solo al costo del personale quale il semplice impiegato od operaio. Con questo governo tecnico fortunatamente qualcosa è cambiato. Si sono prese iniziative e provvedimenti volti a considerare anche gli stipendi dei mega dirigenti (solo pubblici purtroppo) come parte passiva di Bilancio, e si è fissato un limite a tali importi (lo si dovrebbe fare anche sulle buone uscite riportandole a prezzi terrestri). Ci sono però altri costi oltre a quelli del personale. Alcuni di essi non dipendono dalla volontà aziendale, e sono ad esempio i costi energetici, il costo delle utenze, il costo dei carburanti e del trasporto, e le imposte. Essi rientrano in un piano di strategia economica e politica che in futuro dovrà considerare diversamente l’impatto che essi hanno sulla società e sull’economia nazionale (e quindi dovrà semplicemente imparare a considerarli), impostando una proiezione economica nazionale positiva a lunga scadenza, che guardi il futuro. Le imposte sono necessarie per garantire dei servizi e per organizzare lo Stato, quindi non possono non essere pagate. Potranno e dovranno essere diminuite quando tutti pagheremo le giuste tasse, e potremmo così avere delle tasse giuste. (Anche riguardo la lotta all’evasione fiscale questo Governo sta facendo qualche cosa, ma si dovrebbe fare di più e con altri tipi di iniziative).Anche la ottimizzazione dei costi della politica e la lotta agli sprechi dei soldi pubblici porta ad un miglioramento del Bilancio Statale e del debito pubblico, ad una migliore gestione delle risorse economiche, e nel tempo ad un miglioramento economico nazionale (ed anche riguardo l’ottimizzazione dei costi della politica e contro gli sprechi dei soldi pubblici questo Governo tecnico si è mosso, che poi la politica glielo abbia lasciato fare è un altro discorso). Le agevolazioni fiscali in alcuni settori e per le imprese, soprattutto per le assunzioni, possono essere utili per l’economia e per il mercato del lavoro (il Governo ci ha pensato), ma ci dovranno essere poi dei seri controlli che le normative vengano rispettate, e soprattutto bisognerebbe pretendere dalle imprese una contropartita non solo come assunzione, ma come estensione di tutti i diritti e di tutte le garanzie già acquisite per i lavoratori in passato, anche ai neoassunti, soprattutto alle donne. Sarebbe inutile agevolare le assunzioni senza poi proteggere lavoro e lavoratore.
12/03/2012 Angela Pensword
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