giovedì 12 aprile 2012

ORA E’ IL PDL CHE DEVE FARE UN PASSO INDIETRO

La richiesta del Pdl di rivedere le condizioni della flessibilità in entrata derivano dalla spinta del proprio elettorato, formato principalmente da imprese, sia piccole che grandi. Si inizia a respirare una leggera aria elettorale, anche se blanda, ed i pavoni politici mostrano la loro ruota. Del resto la schiavitù, ed anche la democrazia, della politica è il voto. Ma la problematica del voto non riguarda il Governo tecnico, che può fare un discorso di interessi d’insieme, cercando in questo modo di fare l’interesse collettivo. È ciò che ha spiegato il ministro Fornero all’interno della conferenza stampa del 04/04/2012, parlando del “trade-off”, ossia di quanto sia possibile, in un discorso così ampio e vasto come la riforma del mercato del lavoro che coinvolge veramente tutti, che ciò che è un vantaggio per qualcuno corrisponde ad uno svantaggio per un altro, ma che in una visione d’insieme si ha un guadagno netto per la collettività. Ecco quindi che chi  punta solo agli interessi del proprio elettorato parandosi dietro un falso giudizio di riforma sbilanciata non fa un discorso politico collettivo ma un discorso di parte, anche ammessa la buona fede. Nell’accordo generale del Disegno di Legge la Camusso giudica positivamente il passo indietro di Monti su una delle modifiche che il Governo stava per apportare all’articolo 18, e si dice soddisfatta. La Marcegaglia al contrario non lo è per niente. Alcuni partiti vorrebbero apportare delle modifiche, ed è il momento della tensione del rush finale. Tutte le parti in causa sono d’accordo sulla possibilità di apportare correzioni al disegno di legge in fase parlamenta, ed infatti ciò è insito in un disegno di legge, ma sia Monti che il ministro Fornero precisano che è possibile migliorare ma non è ammesso peggiorare. Forse ora è il PDL che dovrebbe fare un passo indietro.
12/04/2012 Angela Pensword

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