domenica 29 aprile 2012

VIVISEZIONE: A MONTICHIARI LA GIORNATA DELLA RISCOSSA

A Montichiari, in provincia di Brescia, nella giornata del 28/04/2012 si è svolta una manifestazione da parte degli animalisti contro l’azienda Green Hill che si occupa dell’allevamento di cani beagle finalizzati ad esperimenti ed alla vivisezione. La Green Hill ha come clienti le grandi case farmaceutiche e coloro che utilizzano la procedura della vivisezione per scopi commerciali e scientifici. Nel corso della manifestazione una parte degli animalisti è riuscita a liberare una parte dei beagle detenuti nella Green Hill. Le immagini che si sono viste in televisione sono state bellissime. Cani beagle cuccioli ed adulti erano presi in braccio con amore dagli animalisti, passati di mano in mano con attenzione, e liberati. Per questo fatto ora gli animalisti fermati rischiano una condanna per invasione di proprietà privata, furto, danneggiamenti, e resistenza a pubblico ufficiale. Non è la prima manifestazione che si svolge a Montichiari a causa della presenza di tale azienda, e non è la prima manifestazione che si svolge in Italia contro tale procedura. Molte persone sono contrarie a questa barbara crudele ed oramai inutile pratica. Ma evidentemente gli interessi che girano intorno a questo commercio sono troppo forti. La Green Hill è di proprietà della multinazionale americana Marshall Farm che fornisce animali da vivisezione in tutto il mondo. La vivisezione è una pratica crudele ed inutile. È stato dimostrato infatti che basta utilizzare le “cellule coltivate in vitro” per effettuare i test di laboratorio, e che tali test sono anche più attendibili dei test effettuati sugli animali. Per appurare la tossicità di una sostanza basta infatti studiarne l’effetto sulle cellule senza bisogno di utilizzare gli “animali come laboratorio vivente” sottoponendoli a torture ed ingiustificate umiliazioni. Ma se è stata dimostrata l’inutilità e la crudeltà di tale pratica perché essa è ancora in uso in diverse parti del mondo? Cosa c’è dietro? Costa di più lavorare su delle cellule in laboratorio o comprare, allevare, rivendere  e trasportare animali? E dove sono i diritti degli animali? L’articolo 14 della Legge Comunitaria 2011 offre la possibilità agli Stati di vietare nel proprio territorio l’allevamento di cani, di gatti e di primati finalizzato alla vivisezione. Ma pare che per chiudere la Green Hill è necessaria una legge del Parlamento italiano, e che tale legge per ciò che ci riguarda deve poi avere l’avallo dell’Unione Europea (fonte AGI del 28/04/2012). Viene da pensare che il percorso burocratico europeo per un Paese che voglia approfittare di tale possibilità sia troppo vincolante. Stabilita la possibilità per una Nazione europea di vietare l’allevamento sul proprio territorio finalizzato alla vivisezione tale Nazione dovrebbe potere attuare questa disposizione immediatamente. Forse si dovrebbe fare qualcosa a livello europeo per rendere immediata tale disposizione. Non in tutti i Paesi del mondo le normative anti-vivisezione e contrarie all’allevamento degli animali finalizzati a tale scopo sono uguali. Per questo in futuro “l’uomo evoluto” dovrà puntare ad una normativa internazionale contro la vivisezione e contro l’allevamento di animali finalizzato a tale scopo. Nell’intestazione del blog del Comitato “Montichiari contro Green Hill” viene riportata una frase di A. Einstein “Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni.” E se lo dice Einstein ci possiamo credere! 
Angela Pensword 29/04/2012   

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