sabato 12 maggio 2012

Amministrative 2012: IL PDL SCONFITTO

Che il Pdl avrebbe avuto un crollo in queste amministrative era prevedibile, non di questa entità, ma prevedibile. È passato da essere il principale partito di consenso italiano, ad essere uno dei partiti delle retrovie. Il volto luttuoso di Alfano e di altri esponenti del Pdl dimostra che hanno subito il colpo, e che tale risultato ha sorpreso anche loro. Alfano ha ammesso la sconfitta politica del partito in queste elezioni. Il leader Berlusconi invece si è detto sorpreso in positivo e che pensava peggio. Non so, forse si aspettava di prendere un solo voto! A caldo il segretario Alfano ha messo in dubbio il troppo appoggio dato al governo Monti, e il dialogo futuro in ambito dell’ABC (Alfano, Bersani, Casini) Ciò che il Pdl deve mettere in discussione non è l’operato di questo periodo di governo tecnico, ma ciò che ha fatto e che non ha fatto prima, il portare l’Italia all’orlo della crisi anche se fisiologica negandone l’esistenza fino al giorno prima della inevitabile evidenza, la mancanza di strategie lungimiranti volte a potenziare la ricchezza e lo sviluppo del Paese (anche se questo è un deficit comune a tutte le altre forze politiche), la mancanza di dialogo con la opposizione (reciproca dato l’ostruzionismo della sinistra) ed ancora avere imparato a parlare il politichese.
Il Pdl, a suo tempo Forza Italia, era anche esso un movimento di protesta. Era un movimento rivolto alla massa oltre che all’ambiente degli imprenditori, che arrivava dritto al cuore, grazie anche ai mezzi di comunicazione di Berlusconi. Rappresentava una novità, e la speranza per chi lo ha votato di un modo nuovo di fare politica, lontano dagli intrighi di Palazzo e dai politici ingessati nella loro inerzia e nella loro casta. Esattamente come è Grillo ora.
Bisogna ricordare che Forza Italia a suo tempo ha contribuito fortemente a fare cambiare marcia alla politica, al modo di porsi dei politici. Ha contribuito ad un cambiamento in positivo quindi. Che poi si sia rovinata con il tempo è un altro dato di fatto indiscutibile.
L’essersi lentamente allontanato dalla sua iniziale natura è una colpa che la maggior parte del suo elettorato non ha perdonato né a Berlusconi e né ai suoi. Troppe cose sono state perdonate. Ecco quindi che una grande parte dei voti iniziali di centro destra costituiti da persone normali sono prima passati al Terzo Polo, ed ora ancora di più nel Movimento 5 Stelle di Grillo. E gli astenuti delusi , se non verranno convinti nuovamente dal Pdl (poco probabile) o da un altro partito (più probabile) resteranno astenuti anche nelle prossime elezioni politiche (e questo vale per tutti i partiti). Forse ora è meglio leccarsi le ferite, tornare con i piedi per terra, accettare che non tutti i periodi sono rose e fiori e non necessariamente per colpe proprie, ed andare avanti nel modo più giusto per il Paese, in una visione di insieme e con il dialogo fra le forze politiche, con proposte costruttive, ed appoggiando le riforme interne alla politica. Forse con un po’ di tempo, il consenso risalirà.
Bisogna comunque ricordare che la sfiducia dei cittadini verso la classe politica è estesa a tutti i partiti.
L’elettorato del Pdl è ora costituito principalmente da imprenditori, ed è quindi un elettorato legato ad interessi di parte. Interessi talvolta soddisfatti, talvolta disattesi. Elettorato, comunque, più ristretto di quello iniziale. Non penso che il Pdl sia destinato nell’imminente futuro ad essere nuovamente un partito dominante.
Angela Pensword   11/05/2012
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