sabato 7 luglio 2012

IL FUTURO DELL’UOMO

L’uomo è ignavo e pigro. Ciò vuole dire anche che se qualcuno si comporta male, nella vita o nell’abuso del suo potere, questo qualcuno continuerà a farlo fino a che gli sarà permesso. L’uomo migliora solo quando è costretto a farlo, quando è necessario, quando impara dai propri errori per la sopravvivenza, e nei rari casi nei quali è insito nell’uomo la ricerca del bello e del giusto e la sua espressione.
Certo l’educazione e la cultura formano l’uomo, come la società oltre ad essere formata da individui, forma gli individui stessi attraverso l’espressione, le regole, le informazioni collettive. Società repressive tendono a non far esprimere la creatività ed anche la positività dell’essere umano. Società troppo permissive tendono a esprimere troppo. Entrambe possono far esprimere ciò che è sbagliato e reprimere ciò che è giusto. In realtà ciò che va represso è l’espressione negativa dell’uomo. Non bisogna limitarsi a curare l’effetto con nuove carceri, nuove regole, ed altro. È la società nel suo insieme che deve migliorare.  
Nel futuro? L’uomo deve imparare a pensare!
Nel corso della storia, anzi dal paleolitico e prima fino al nostro tempo,  l’uomo ha imparato ad usare le mani e a crearsi dei mezzi (che poi spesso ha usato male). L’evoluzione dell’uomo da adesso in poi deve essere maggiormente mentale e civile, e culturale. Bisogna prendere in considerazioni altri valori, come l’importanza di vivere in simbiosi armonia ed equilibrio con l’ambiente la terra e la natura, imparando e somatizzando che altrimenti la terra si ribella, e noi ci autodistruggiamo. Infatti attualmente noi siamo i parassiti della terra: deforestazioni, costruzioni selvagge in luoghi pericolosi per l’uomo e dannosi per l’ecosistema, estrazioni dal sottosuolo indiscriminata di idrocarburi, inquinamento marino aereo e terreste, discariche abusive, non riciclaggio della immondizia, inquinamento elettromagnetico.
Un’economia che produce prodotti in continuazione e che spinge ad acquistare in continuazione crea di conseguenza milioni di tonnellate di usato in un susseguirsi sfrenato di consumismo tecnologico. La crisi ci insegnerà (altro lato positivo) a dare più valore al denaro stesso. È notizia di questi giorni che mentre prima quando vi era l’uscita di un nuovo prodotto alla moda o dell’ultimo telefonino in quel negozio vi era la fila dalla mattina, ora quei negozi in fase di presentazione della novità sono quasi vuoti.
Il mondo, da molto e da sempre, è un caos che non ha ancora trovato il suo ordine!
È sperabile e prevedibile che, nel corso della sua evoluzione futura, l’uomo si evolva nella giusta direzione.  
Angela Pensword (20/06/2012)  

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