Penso che i cittadini si dovrebbero sempre interessare alla politica e seguire anche se a distanza la gestione del Paese. Solo la crisi ha risvegliato in molti di noi la necessità di chiedere conto ai politici ed alla casse politica dell’operato della sua gestione, dello spreco di denaro pubblico, della mancanza di strategie valide, di che cosa stesse succedendo e del perché ci fossimo arenati. La colpa è anche nostra. Finché la barca va la si lasca andare, gozzovigliando e bevendo fregandosene del vento che potrebbe arrivare, o cessare, e di ciò che ci circonda. Dovremmo invece imparare a guardare l’intensità del vento, a cazzare la randa, a pretendere che i marinai stiano vigili al loro posto e facciano bene il proprio lavoro, a controllare l’andatura della barca. Ma anche questa è cultura, anche questa è educazione, anche questa è conoscenza e presa di coscienza, e anche questa è necessità. Delle volte la pigrizia (ed anche il troppo cibo per la classe politica e per la popolazione) porta all’inerzia che a sua volta porta ad adagiarsi, con il risultato dell’inattività della politica e della cecità della popolazione. Ma penso anche che l’importante è imparare dai propri errori.
Angela Pensword 18/07/2012
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