Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio, si difende dicendo che “se” ha sbagliato pagherà, e che era una consuetudine diffusa.
“Se”? Come ci fossero dubbi al riguardo! Ed il fatto che fosse una consuetudine anche di altri colleghi non è una scusante. Rubare è sempre un reato, anche se lo fanno tutti. E quando uno ruba dovrebbe finire in carcere.
Questa vicenda è una ulteriore conferma di quanti posti politici siano in eccesso. Evidentemente basterebbero molti meno incarichi alla regione, ed alla politica in genere, per svolgere il lavoro che dovrebbe essere svolto. Dimostra anche come la politica sia ingessata nelle proprie consuetudini cancrenose.
È una ulteriore conferma anche del fatto che se si è una persona seria e professionale, a certi posti non ce la fanno arrivare perché darebbe fastidio, scontentando richieste di favori e di denaro. E se per caso ci sono politici in gamba, e fortunatamente ce ne sono, essi pur sapendo e non approfittandone, stanno zitti schiacciati da una cappa di potere e di consuetudini sbagliate.
È una ulteriore conferma del fatto che ci vogliono regole più precise e vincolanti sulla gestione dei soldi pubblici. È una cosa indegna che in questo periodo di crisi alcuni personaggi si comportino in modo così. Ma sarebbe indegno anche in un periodo di sana economia. E poi dicono che non ci sono i soldi per la gestione del sociale. Chissà se tale personaggio, e quelli come lui, si sono mai posti la domanda di quante cose buone per gli ospedali si sarebbero potute fare con quei soldi che erano destinati alla regione.
È una ulteriore conferma che i controlli ci devono stare e devono essere esterni, ed anche con cambi frequenti negli staff dei controllori in modo che questi ultimi non possano essere comprati, o con controllori dei controllori, o direttamente con controlli anche della guardia di finanza.
E poi ci chiedono tasse e si aumentano gli stipendi, e non fanno le riforme concrete sugli sprechi della casta politica. E i bubboni vengono curati solo quando scoppiano. E la prevenzione? Non è mai stata presa in considerazione come prassi e profilassi? Troppo comodo e troppo vantaggioso per tutti, ma non per noi comuni mortali che paghiamo le tasse e per curarci dobbiamo e vogliamo andare in ospedale, perché pensiamo di avere diritto ad uno stato sociale, e ad uno Stato e ad una politica che garantisca determinati servizi ai cittadini. Ma a quanto pare ci iniziano a dire che non ce lo possiamo permettere dato che mancano i soldi tanto da chiudere alcuni ospedali e da non dare oramai da anni una reale corrispondenza tra tasse pagate e servizi ricevuti. Soprattutto a causa di una cattiva gestione dei soldi pubblici. Ma fortunatamente forse alcune consuetudini sbagliate dovranno cambiare, perché sono troppo venute a galla, mentre noi affondiamo. La popolazione, quella vera e quella seria,quella semplice e quella che crede in una Italia migliore, quella scontenta ed arrabbiata, non può più tollerare questi comportamenti. Quindi restiling, pulizia, e regole.
Come facciamo ad essere sicuri che tali personaggi non si ripresentino di nuovo nell’ambiente politico? O che si ripresentino riciclati come si fa con l’immondizia? Probabilmente ci vuole una regola che impedisce a chi si macchia di tali colpe di continuare a fare politica anche nelle future legislazioni o di presentarsi a qualunque nuova elezione. Forse, ma solo in qualche caso, sarebbe un deterrente.
Angela Pensword 20/09/2012
beh, se si ripresentano, basta non votarli!!
RispondiEliminaSi certo, è vero. Ma quando viene rimesso sul mercato un prodotto riciclato non sempre si conosce ia sua provenienza od il suo trascorso. Quindi quelli difettati sarebbe meglio bloccarli alla fonte. Una regolamentazione che vieti la possibilità di continuare a svolgere incarichi politici istituzionali nel caso di dimostrata colpa potrebbe essere anche un deterrente.
Elimina