Sono giorni che l’Italia è colpita da un forte maltempo, con grandi piogge e bombe d’acqua che creano gravi situazioni di alluvioni, e venti forti che stranamente durano giorni. È un forte vortice depressionario, un tornado in fase embrionale dilatato su tutta Italia. Un Tornado vero si è purtroppo formato, uno come quelli che colpiscono l’America, di categoria F2, ed ha colpito la già sfortunata città di Taranto con conseguenze tragiche di un morto, oltre a molti danni. La Toscana è per la seconda volta in un mese sotto l’acqua ed il fango, con conseguenti danni materiali alle case, alla economia, all’agricoltura, ed agli animali di allevamento. Ma il maltempo coinvolge anche altre parti del mondo. Basta vedere le immagini passate in televisione relative al Galles.
Il fatto è che il clima sta cambiando, anzi è già cambiato e sta continuando in questo suo repentino mutamento, e senza entrare nel merito del perché ciò stia avvenendo, in futuro dovremmo tenerne conto e aspettarci eventi come quelli che ultimamente ci stanno sorprendendo. Tenerne conto vuole dire fare anche quelle manutenzioni del territorio necessarie alla prevenzione dei disastri, quindi effettuare quelle opere che permettano al territorio di assorbire l’onda d’urto di un evento climatico estremo. Ciò presuppone inevitabilmente una buona gestione e pianificazione del territorio a livello politico. Vorrebbe dire anche non dare più permessi di costruire in zone che in futuro potrebbero essere pericolose. L’adattabilità di una specie al cambiamento climatico o in genere al mutamento del proprio habitat è da sempre la carta vincente per la sopravvivenza della specie, unitamente alla evoluzione fisica ed intellettiva. Questo non vuole dire che l’uomo deve abituarsi a vivere sotto la pioggia o dentro al fango, ma nel nostro caso vuole dire che bisognerà impostare diversamente la società in alcune situazioni. Ad esempio sarebbe utile pensare di costruire le centraline e le centrali elettriche non in posti bassi vicini a torrenti ma su colline o comunque su di un supporto che le protegga dalle alluvioni. Sarebbe anche importante non autorizzare l’edificabilità di costruzioni con seminterrati nelle zone soggette ad alluvioni, che possono diventare come trappole per topi. Inoltre per ciò che compete le cause umane sul cambiamento climatico, quindi emissioni nocive ed altro, sarebbe il caso che l’uomo modificasse globalmente le proprie pessime ed egoistiche abitudini più velocemente. Forse l’uomo si scorda che è etico e necessario vivere in equilibrio con la Terra. Il brutto è che poi è la Terra stessa a ricordarcelo.
Angela Pensword 30/11/2012
Nessun commento:
Posta un commento