Perché M5S non ha mai voluto
trovar un accordo di Governo con il PD? E soprattutto perché in fase di
votazione finale per eleggere il Presidente del Senato, una volta che il
proprio candidato era stato eliminato, hanno deciso di votare scheda bianca? E
il diktat su come votare ed il discorso di trasparenza delle votazioni come si
possono intendere?
La risposta alla prima domanda
è abbastanza semplice. Probabilmente si tratta di una scelta politica.
Esattamente la stessa in base alla quale il pd non ha voluto trovare un accordo
di Governo con il Pdl. Oppure c’è di più. Forse è un modo per scardinare il
sistema direttamente ed a priori, senza provare nemmeno a governare ed a fare
qualche cosa in questo momento difficile per il Paese. L’appello degli intellettuali
avvenuto pochi giorni fa riguardo la ricerca di un dialogo più costruttivo per
la formazione di un Governo dovrebbe far riflettere un po’. Ma mentre la scelta
di non trovare accordi di Governo con le altre forze politiche si può anche
capire, la scelta di boicottare a priori una persona valida solo perché non
appartenente a M5S in fase di formazione di Legislatura non ha giustificazione.
In sede di elezione del
Presidente del Senato, nel ballottaggio tra Piero Grasso e Schifani, M5S dà
direttive di non appoggiare il candidato del PD e di fornire scheda bianca. Contrariamente
alle direttive M5S alcuni senatori grillini hanno appoggiato la candidatura di Piero
Grasso, per motivi validi e non trascurabili. Tale atteggiamento è stato
bocciato da Grillo. Nel Blog Grillo accusa i disertori di avere tradito gli
elettori e i dettami del movimento e parla della necessità di trasparenza sul
voto. Ma tradito cosa? Un diktat dei vertici M5S o gli elettori? Non è che
invece molti elettori si sentono traditi da un atteggiamento ottuso troppo
ostruzionista?
Trasparenza
sul voto? Il voto è segreto proprio per potere esprimere il proprio
giudizio e parere in coscienza e serenità, e per evitare ritorsioni da parte di
chi si arroga il diritto di decidere come gli altri devono votare. Il voto
segreto è una tutela della libertà di espressione. Potrebbe essere sempre
trasparente se il controllo arbitrario e la ritorsione non facessero parte dei
difetti umani. Poiché non è così, il voto deve essere segreto. La
trasparenza del voto può essere un modo negativo per controllare la scelta del
voto. Questo non lo dico io, ma è risaputo, ed è per proprio per questo motivo
che il voto nelle elezioni politiche è segreto, come lo è nelle istituzioni. Se
poi qualche movimento o partito nel proprio interno si vuole fare le regole per
conto proprio può fare quello che vuole. L’importante è votare sempre in
coscienza ed in buona fede, ed avere la possibilità di farlo con tale serenità.
Cosa c’è di tanto terribile
nell’avere votato una persona che si ritiene valida per l’incarico che andrà a
ricoprire? Penso che lo spirito critico sia sempre importante, in qualunque
settore ed in qualunque appartenenza. Rientra nella capacità di sapere usare la
propria testa coscientemente e con giudizio. Non ci si può sentire
sbagliati o colpevolizzati se si fa un qualcosa di lecito che si ritiene
fortemente positivo (e che lo è effettivamente) ma contrario ad una direttiva che
non si condivide. È una lesione della libertà umana. E nel caso della politica
è un limite “di parte”. Il “limite di parte” è uno di quei difetti della
politica che ci ha portato dove siamo ora.
Nel caso specifico, come ha
detto lo stesso Crini, qualcuno ha votato secondo coscienza, e questo non può
essere una colpa. Inoltre quando si dà mandato di rappresentanza a qualcuno gli
si deve dare fiducia di giudizio ed autonomia, a meno che non le si reputi
persone incapaci di intendere e di volere. C’è chi si fa trattare come una
testa di legno, chi lo è veramente, e chi fa finta di esserlo.
Il discorso è questo: quando una persona è valida, dotata di
spirito critico e buon senso, competente ed intelligente, ed obiettiva nel
proporre e nell’ascoltare (si dice anche elasticità mentale), essa va
appoggiata o votata anche se non appartiene al proprio partito o schieramento.
Non si parlava di meritocrazia per scegliere meglio chi deve gestire il potere,
il sociale, le istituzioni? Non si parlava di competenza? Ed ancora: Non è M5S
che ha detto di essere contrario ad ogni accordo od alleanza precostituita ma
favorevole alle idee che si condividono? E questo non vale anche per le persone?
O forse è la legislatura che
non vogliono fare partire per tornare ad elezioni per prendere ancora più voti?
Ma se continuano a fare muro distruttivo invece di costruire e di fare in modo
che gli altri costruiscano bene sono poi sicuri di ottenere più voti? (Senza
contare gli scenari che cambiano!) Per avere più voti gli elettori vanno
aumentati, non vanno persi.
Se Grillo e Casaleggio non
ammorbidiscono il loro atteggiamento democratico interno corrono il rischio non
solo di perdere rappresentanti, ma di perdere elettori, soprattutto elettori
moderati, e di rimanere solo con le frange estreme.
Quindi Grillo dovrebbe chiarire quali sono veramente gli atteggiamenti interni
del movimento, e soprattutto con che mentalità nuova il movimento si pone nella
interazione tra le forze politiche. Ora come ora sembra un atteggiamento di
blocco totale distruttivo, anche se ci dovessero essere serie intenzioni di
dialogare costruttivamente da parte delle altre forze politiche. Ma è questa la
strada giusta per il Paese in questo momento? E se venisse individuato un
candidato al Quirinale estraneo alla politica e papabile per M5S, M5S lo voterà
o darà direttive di comportarsi come per Grasso? E la coscienza individuale dei
grillini eletti cosa farà nel caso? L’atteggiamento di non appoggiare un
candidato valido che non appartiene al proprio partito rappresenta una delle
più vecchie modalità ottuse di fare politica, contro le quali mi sembrava che
M5S si opponeva. Evidentemente avevo capito male.
Nel M5S c’è molta brava gente
che ha voglia di fare qualcosa di buono. In Sicilia ad esempio si è già
ottenuto tanto. Sarebbe un peccato se tale energia venisse vanificata dai capi
stessi di M5S. M5S ha avuto il grande merito, insieme alla crisi ed agli
elettori che non hanno più votato i partiti classici, di costringere i partiti
classici a fare una grande opera di rinnovamento di persone ed a mettere in
discussione i propri atteggiamenti consolidati. Anche se c’è ancora molto da
fare al riguardo. In pratica li ha costretti a migliorare per non perdere del
tutto il potere e gli elettori. Ma M5S ora non deve fare l’errore della
politica classica, che è rimasta per anni incastrata nei propri limiti di parte
o nell’ostruzionismo, entrambi atteggiamenti distruttivi, come abbiamo
visto, per l’Italia.
Se M5S ha delle proposte per
migliorare il nostro Paese (e ce l’ha), a maggiore ragione deve fare partire
questa legislatura, per poterle portare avanti. M5S in questa legislazione ha
la possibilità di tenere i vari partiti sotto scacco, e di spingerli verso la
prosecuzione di un rinnovamento. Ma se M5S non accetta il
dialogo costruttivo in tale processo positivo, osteggiando a priori la
legislatura, passa dalla parte del torto, e questo inevitabilmente gli si
ritorcerà contro. Inoltre i cittadini hanno bisogno di vedere sul campo come si
comportano le varie forze politiche ora in parte riformate, e le forze
politiche nuove, in modo da potersi meglio regolare nelle prossime elezioni. La vecchia politica si combatte sul campo e
governando, non impedendo alla politica di fare le sue belle e brutte figure.
Ci sono casi in cui bisogna
fare squadra od essere di parte, ma non era questo il caso della ultima
votazione al Senato. Avere preso la decisione di non appoggiare a priori un
candidato alla presidenza del Senato anche nel caso lo si ritenesse una persona
valida (indipendentemente se di centrosinistra o se di centrodestra) lo
ritengo, da parte di M5S e di chi ragiona in tale modo (ossia tutti i partiti
classici) un atto di ostruzionismo
al sorgere della nuova Legislatura. Il semplice ostruzionismo è un
atteggiamento retrogrado che un movimento innovatore come M5S non si può
permettere. Delle volte essere troppo rigidi nei propri schemi è un limite.
Certo è vero siamo umani, e per questo possiamo anche sbagliare nei nostri
giudizi e nelle nostre valutazioni, e proprio per questo motivo spesso
sbagliano anche i capi.
Angela Pensword 17/03/2013
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