sabato 17 agosto 2013

CRISI IN EGITTO: ulteriori riflessioni

In Egitto convivono diverse culture, come quella cristiana e quella musulmana. L’Egitto è un Paese moderno, ma ha al nel suo interno ancora sacche di integralismo musulmano religioso alcune delle quali sfociano nel fanatismo. È un Paese che da qualche tempo sta attraversando anche esso una crisi economica. Inoltre in Egitto si sta assistendo, per certi versi, al fallimento della primavera musulmana. Questo fatto non solo perché Morsi è stato deposto, ma perché Morsi è stato deposto anche da una parte di coloro che lo avevano votato. Viene da domandarsi:
Come mai il 03 luglio 2013 in piazza a festeggiare pacificamente la caduta del governo Morsi vi erano anche le stesse persone che lo avevano eletto solo un anno prima? Evidentemente Morsi ed il suo governo hanno sbagliato qualche cosa e disatteso delle aspettative. E forse c’è anche altro. Per approfondimento vedi il mio articolo EGITTO: BREVE STORIA dal Governo Morsi al post Morsi .   
Ma entrambe le parti sono disponibili ad un equilibrio ed a cessare gli scontri? Il fatto è che nessuna delle due ha questa intenzione. I Fratelli Musulmani non hanno mai accettato la destituzione di Morsi, avvenuta per altro in modo pacifico e con tanto di festeggiamenti nelle piazze, ed hanno tutte le intenzioni, come affermato, di andare avanti fino alla vittoria. L’altra parte, ossia il governo transitorio che opera attraverso i militari, non può accettare disconoscimenti altrimenti verrebbe deposto a sua volta. Ecco che è guerra civile.
Che ruolo ha effettivamente l’esercito? In teoria ed in pratica l’esercito ha il ruolo di appoggiare il governo transitorio. Tale operatività è contemplata dall’esercito egiziano. nell’articolo. Difatti sono stati sempre i militari a destituire Mubarak. Vi sono diverse interpretazioni riguardo gli interessi economici gestiti dai militari. L’esercito è comunque uno dei poteri forti della società egiziana. Esso, appoggiando un governo transitorio, dovrebbe avere la funzione di traghettare il Paese verso nuove elezioni, che è la stessa funzione che si è dato il  governo transitorio.  
Ma si ha la vera intenzione di arrivare a nuove elezioni?  Solo delle nuove elezioni democratiche potranno ridare all’Egitto un nuovo equilibrio interno. Tale equilibrio poi, per essere mantenuto, dovrà necessariamente passare per una corretta gestione della democrazia, sia da parte di chi vince le elezioni e sia da parte di chi le perde. Prima di tutto dovrebbe esistere all’interno della popolazione egiziana la vera ricerca di democrazia, la quale si esprime non solo attraverso libere elezioni, ma anche nel rispetto reciproco delle singole diversità. Altrimenti da guerra politica o di potere si passa a guerra di cultura.

P.S.: La democrazia è una scelta ed una conquista lenta e dolorosa, che ogni Paese ha il diritto di raggiungere nel suo interno, senza interferenze esterne, e senza lotte intestine interne. Spesso la mancanza di democrazia è un problema che deriva dall’interno di un Paese stesso.  

Angela Pensword 16/08/2013 

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