14/08/2013. In
Egitto è guerra civile. Gli scontri tra i sostenitori dell’ex Presidente Morsi
con i sostenitori dell’attuale governo transitorio post Morsi si sono svolti oggi
nella giornata del 14/08/2013 nelle piazze e nelle strade di Il Cairo causando
morti e feriti in entrambe le parti. La preoccupazione di scontri era aumentata
il 12 agosto 2013 allo scadere dell’ultimatum dato dall’attuale governo
transitorio ai dimostranti di sgombrare le piazze occupate. L’ultimatum non è
stato rispettato, la tensione è salita ulteriormente, e gli scontri ne sono la
inevitabile conseguenza. Da giorni le piazze erano occupate dai sostenitori del
deposto Presidente Morsi, quindi dai sostenitori dei Fratelli Musulmani.
Da due settimane i fratelli
musulmani stanno attaccando le chiese copte e cattoliche in diverse parti
dell’Egitto, colpevoli ai loro occhi di avere appoggiato la destituzione del
Presidente Morsi. Lo ha affermato la guida turistica BOSHARA OSA intervistata
in data odierna su tgcom24. Boshara Osa ha anche evidenziato a suo parere una
non equa informazione da parte dei media delle reciproche responsabilità delle
parti, in base alle notizie diffuse, a favore di un maggiore riguardo verso i
Fratelli Musulmani.
L’attuale governo egiziano
stringe le redini. Dopo lo sgombro delle piazze occupate il governo egiziano
dichiara lo stato di emergenza per un mese, vengono arrestati diversi dirigenti
dei Fratelli Musulmani, ed istituisce il coprifuoco in alcuni governatorati del
Paese. Nel frattempo El Baradei, vice presidente dell’attuale governo ad
interim, si è dimesso.
La verità è che la tensione è
alta. Questo è quello che capita quando due fazioni non riescono a convivere in
modo democratico e nel rispetto reciproco. (E non è detto che noi siamo immuni
da tale dinamica come situazione futura interna al nostro Paese). La democrazia
è una conquista difficile e sofferta, anche da un punto di vista culturale.
(Anche noi, pur avendo da tempo conquistato una democrazia istituzionale,
talvolta abbiamo problemi ad avere un dialogo democratico costruttivo, fortunatamente
senza degenerare in guerra civile).
Se la appena nata guerra
civile esaurisce la sua portata nei prossimi giorni la situazione egiziana
perderà di criticità interna ed internazionale. Se ciò non accade, la
situazione egiziana degenererà ulteriormente incendiando l’intero Egitto. La
situazione dell’Egitto è una tensione che può infuocare il resto del Medio
oriente, zona nella quale tensioni simili sono già presenti. Inoltre la
situazione dell’Egitto, degenerando in guerra civile totale, può portare come
conseguenza in occidente una considerevole ondata di migrazione, difficile da
gestire per i Paesi del Mediterraneo e della intera Europa.
Angela Pensword 14/08/2013
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