Il giorno 01/08/2013 la Corte
di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva di colpevolezza contro Silvio
Berlusconi nel processo Mediaset, confermando la pena pronunciata in Appello a
quattro anni di reclusione. Di questi quattro anni tre sono scontati per
indulto, e l’altro può essere scontato anche presso i servizi sociali o agli
arresti domiciliari. Ma la pena più
pesante per Berlusconi è che tale sentenza, anche grazie alla Legge
anticorruzione del 2012, mette a rischio la sua permanenza nella scena politica
e la propria immunità parlamentare. Attualmente le sorti politiche di
Berlusconi spettano alla “Giunta”, e successivamente alla “Aula” che dovrà
ratificare quanto deciso dalla “Giunta”. Berlusconi ha comunque una via di fuga: egli potrebbe
richiede la “grazia” presso il Capo dello Stato (sempre ammesso che gli venga
poi concessa).
Ma
Berlusconi chiederà la “grazia”? Secondo me no. Un carattere
come quello di Berlusconi non è propenso a questo tipo di comunicazioni. Per
Berlusconi chiedere la grazia vorrebbe dire: ammettere intrinsecamente di
essere colpevole. Egli invece punta al non riconoscimento della sentenza.
Riguardo questo “caso
politico” ed un’eventuale domanda di grazia bisogna fare delle considerazioni. Se
Berlusconi facesse domanda di grazia presso Giorgio Napolitano metterebbe il
Presidente della Repubblica in una difficile posizione all’interno di una
spinosa situazione politica. Mentre adesso la procedura ha seguito l’iter
giudiziario ed istituzionale, lasciando il Presidente Giorgio Napolitano nella
possibilità di esprimere il proprio buon senso ed equilibrio mantenendosi
imparziale ed istituzionalmente obiettivo su tale questione, dopo una domanda
di grazia la decisione al riguardo sarebbe di sola discrezionalità del Capo
dello Stato. Che ripercussioni ci sarebbero nel caso il Presidente
concedesse la grazia a Berlusconi? Le tensioni sociali e politiche si
acutizzerebbero, Grillo cavalcherebbe il disappunto contro le istituzioni di
una parte della popolazione, ed il PD, per non prendere le parti del PDL,
dovrebbe comunque aumentare l’astio politico.
Non è quindi una situazione facile per il Capo dello Stato l’eventuale
richiesta di grazia da parte di Berlusconi. Anche un eventuale caso di
clemenza, commutando una parte della restante pena detentiva in valore
pecuniario, potrebbe non essere capita dalla popolazione (almeno per ora).
C’è un’altra considerazione
astratta che si potrebbe fare: si tratta del parallelismo tra Grillo e
Berlusconi. Se Grillo riesce benissimo ad essere capo di un movimento ed a
manovrare i suoi pupi pur non potendo essere (per una precisa norma interna al
movimento) parte attiva istituzionale politica, la stessa cosa potrebbe
riuscire a fare Berlusconi. Berlusconi ha valutato questa ipotesi? Forse,
volente o nolente, dovrebbe farlo.
Indipendentemente dalla
veridicità della sentenza, penso che Berlusconi non debba chiedere la grazia,
ma che debba farsi da parte. Questo per non mettere in difficoltà il Capo dello
Stato e di conseguenza l’intera Italia. Se il Capo dello Stato, che è la figura
che riesce a tenere saldo il Governo, viene messo in difficoltà, si mette in
difficoltà anche l’Italia.
Se, come dice e come ha saputo
dimostrare anche ultimamente contribuendo alla formazione dell’attuale governo
dopo l’empasse elettorale e l’immobilismo istituzionale delle altre due parti,
tiene alla salute dell’Italia, dovrebbe comportarsi come Grillo riguardo la gestione
politica del suo partito, ma senza esasperare gli animi e lo scontro politico,
atteggiamento che sarebbe altamente destabilizzante (quindi in questo caso non
dovrebbe comportarsi come Grillo). Per anni abbiamo avuto uno scontro
inconcludente tra centrosinistra e centrodestra (che però per quel che riguarda
i privilegi loro si sono sempre trovati d’accordo).
Ma Berlusconi non ha alcuna
intenzione di mollare.
Nel frattempo il PDL fa
quadrato intorno al proprio leader, espone le proprie motivazioni, e paventa
una crisi di governo nel caso Silvio Berlusconi venga trattato (a loro dire)
ingiustamente e nel caso la situazione non venga trattata con la necessaria
delicatezza. .
Angela Pensword 21/08/2013
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