mercoledì 21 agosto 2013

SENTENZA MEDIASET: BERLUSCONI POTREBBE RICHIEDERE LA GRAZIA PRESSO IL CAPO DELLO STATO

Il giorno 01/08/2013 la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva di colpevolezza contro Silvio Berlusconi nel processo Mediaset, confermando la pena pronunciata in Appello a quattro anni di reclusione. Di questi quattro anni tre sono scontati per indulto, e l’altro può essere scontato anche presso i servizi sociali o agli arresti domiciliari.  Ma la pena più pesante per Berlusconi è che tale sentenza, anche grazie alla Legge anticorruzione del 2012, mette a rischio la sua permanenza nella scena politica e la propria immunità parlamentare. Attualmente le sorti politiche di Berlusconi spettano alla “Giunta”, e successivamente alla “Aula” che dovrà ratificare quanto deciso dalla “Giunta”. Berlusconi  ha comunque una via di fuga: egli potrebbe richiede la “grazia” presso il Capo dello Stato (sempre ammesso che gli venga poi concessa).  
Ma Berlusconi chiederà la “grazia”? Secondo me no. Un carattere come quello di Berlusconi non è propenso a questo tipo di comunicazioni. Per Berlusconi chiedere la grazia vorrebbe dire: ammettere intrinsecamente di essere colpevole. Egli invece punta al non riconoscimento della sentenza.
Riguardo questo “caso politico” ed un’eventuale domanda di grazia bisogna fare delle considerazioni. Se Berlusconi facesse domanda di grazia presso Giorgio Napolitano metterebbe il Presidente della Repubblica in una difficile posizione all’interno di una spinosa situazione politica. Mentre adesso la procedura ha seguito l’iter giudiziario ed istituzionale, lasciando il Presidente Giorgio Napolitano nella possibilità di esprimere il proprio buon senso ed equilibrio mantenendosi imparziale ed istituzionalmente obiettivo su tale questione, dopo una domanda di grazia la decisione al riguardo sarebbe di sola discrezionalità del Capo dello Stato. Che ripercussioni ci sarebbero nel caso il Presidente concedesse la grazia a Berlusconi? Le tensioni sociali e politiche si acutizzerebbero, Grillo cavalcherebbe il disappunto contro le istituzioni di una parte della popolazione, ed il PD, per non prendere le parti del PDL, dovrebbe comunque aumentare l’astio politico.  Non è quindi una situazione facile per il Capo dello Stato l’eventuale richiesta di grazia da parte di Berlusconi. Anche un eventuale caso di clemenza, commutando una parte della restante pena detentiva in valore pecuniario, potrebbe non essere capita dalla popolazione (almeno per ora).
C’è un’altra considerazione astratta che si potrebbe fare: si tratta del parallelismo tra Grillo e Berlusconi. Se Grillo riesce benissimo ad essere capo di un movimento ed a manovrare i suoi pupi pur non potendo essere (per una precisa norma interna al movimento) parte attiva istituzionale politica, la stessa cosa potrebbe riuscire a fare Berlusconi. Berlusconi ha valutato questa ipotesi? Forse, volente o nolente, dovrebbe farlo.
Indipendentemente dalla veridicità della sentenza, penso che Berlusconi non debba chiedere la grazia, ma che debba farsi da parte. Questo per non mettere in difficoltà il Capo dello Stato e di conseguenza l’intera Italia. Se il Capo dello Stato, che è la figura che riesce a tenere saldo il Governo, viene messo in difficoltà, si mette in difficoltà anche l’Italia.
Se, come dice e come ha saputo dimostrare anche ultimamente contribuendo alla formazione dell’attuale governo dopo l’empasse elettorale e l’immobilismo istituzionale delle altre due parti, tiene alla salute dell’Italia, dovrebbe comportarsi come Grillo riguardo la gestione politica del suo partito, ma senza esasperare gli animi e lo scontro politico, atteggiamento che sarebbe altamente destabilizzante (quindi in questo caso non dovrebbe comportarsi come Grillo). Per anni abbiamo avuto uno scontro inconcludente tra centrosinistra e centrodestra (che però per quel che riguarda i privilegi loro si sono sempre trovati d’accordo).
Ma Berlusconi non ha alcuna intenzione di mollare.
Nel frattempo il PDL fa quadrato intorno al proprio leader, espone le proprie motivazioni, e paventa una crisi di governo nel caso Silvio Berlusconi venga trattato (a loro dire) ingiustamente e nel caso la situazione non venga trattata con la necessaria delicatezza. .

Angela Pensword  21/08/2013  

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