mercoledì 21 agosto 2013

SENTENZA MEDIASET E LA PROBABILE CRISI DI GOVERNO

Il giorno 01/08/2013 la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva di colpevolezza contro Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. Tale sentenza mette a rischio la permanenza di Berlusconi sulla scena politica e la sua immunità parlamentare. La tensione politica sale. Il PDL parla di attacco alla democrazia, e del fatto che non si possono lasciare senza leader milioni di elettori. (Ma la legge non dovrebbe essere uguale per tutti, o per lo meno per tutti i parlamentari?)
Attualmente la decisione sulle sorti politiche di Berlusconi spetta alle parti politiche. La “Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari”si riunirà il 09 settembre prossimo, ed il suo giudizio dovrà essere successivamente ratificato in “Aula”. Il fatto che la decisione sulle sorti di Berlusconi spetti alle varie forze politiche sta facendo aumentare la tensione nella maggioranza allargata, con probabile e paventata, da parte del PDL, crisi di Governo. Ma il PD non può certo sottostare alle pressioni del PDL e salvare Berlusconi. Il suo elettorato non capirebbe (e non solo loro).  
La sentenza di colpevolezza emessa dalla Corte di Cassazione nel processo Mediaset ha creato una grande fibrillazione all’interno del PDL. Viene da domandarsi: ci sarebbe stato tutto questo clamore all’interno del PDL se Berlusconi non fosse un leader così carismatico? Certo ci si può anche domandare: ci sarebbe stato tutto questo interesse giudiziario nei suoi confronti se egli non fosse stato un leader così carismatico? Le risposte non si possono sapere. Verrebbe quasi da pensare che molti dei suoi mariani siano preoccupati della salute politica di Berlusconi non tanto per una questione di ideali e di persona, ma perché si sa, fino a che la barca galleggia, l’equipaggio non affonda!
E l’unico che è capace di non fare affondare la barca è (come si è visto nelle precedenti elezioni) Silvio Berlusconi. Possibile che il PDL è identificabile solo nella figura di Berlusconi?! Questa è sempre stata la forza ma anche il limite del PDL (o Forza Italia come lo si vuol chiamare).
Non è possibile che per un deficit di leader interno nel PDL ci debba andare a rimettere l’intera Italia. Ho l’impressione che far cadere il Governo per questo motivo, perché il PD non appoggia l’immunità di Berlusconi, porterebbe il PDL a perdere ulteriori consensi. In più, impostare la campagna del PDL sul vittimismo e sulla opposizione al PD ed alla magistratura, farebbe ripiombare il PDL nella immaturità politica che ha caratterizzato l’intera classe politica negli ultimi decenni (quindi anche il centrosinistra) e che gli elettori (per effetto benefico della crisi) non perdonano più alla classe politica. Ed allora da come uscire da questa empasse politica interna al PDL? Nel PDL potrebbero fare le primarie (che hanno aiutato molto il PD a livello di visibilità e dinamismo) e puntare su un programma di partito o su più programmi di correnti interne. E, perché no, per il leader di schieramento pensare a delle primarie aperte di coalizione. Quindi al riguardo dovrebbero darsi da fare subito, con o senza Berlusconi (invece di ciurlar le mani per l’aia).
Mentre nel PDL esiste una figura sostitutiva a quella di Berlusconi, anche se non con il suo carisma, che è la figura di Angelino Alfano, il centrodestra non ha una figura sostitutiva a quella di Berlusconi. Così nel centrodestra si inizia a pensare ad un suo successore come leader di schieramento, ed i primi cavalli da corsa si scaldano i muscoli, anche se sono stati nuovamente (e momentaneamente) riposti nei loro box.
Il PDL dovrebbe pensare a come essere forte anche senza il suo highlander Berlusconi. Si dovrebbe interrogae sul perché la popolazione si è allontanata dalla politica. Tale analisi è stata fatta dal PDL e dagli altri partiti (solo perché hanno tutti perso consenso). Nella classe politica alcune cose sono cambiate,  ma noi popolazione ancora (giustamente) non ci fidiamo. La classe politica sta facendo un grande sforzo nel migliorare la propria immagine. Il governo delle larghe intese, e soprattutto l’affrontare determinate problematiche e determinate tematiche che erano un tabù per la classe politica (taglio dei privilegi) contribuisce molto a ridare fiducia alla politica da parte della popolazione (ed ancora hanno molto da lavorare al riguardo). Una crisi di governo adesso sarebbe disastrosa non solo per l’Italia, ma anche per la classe politica in genere.

Angela Pensword  21/08/2013  

2 commenti:

  1. Sarebbe un vero e proprio suicidio.

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  2. io mi auguro venga trovato un compromesso così che la fine di questa classe politica subirebbe una accelerazione fortissima

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