Dopo le dimissioni presentate
in massa da parte dei parlamentari del PDL come ricatto nel caso il 04 ottobre
la Giunta per le immunità parlamentari dovesse esprimere la decadenza politica
di Berlusconi, Letta tira le redini, e pone il PDL davanti alle proprie
responsabilità. Letta chiede un chiarimento. Probabilmente tra lunedì e martedì
ci sarà una prova di fiducia del Governo alle Camere, e non è da escludere che
successivamente ci possa anche essere un rimpasto con la formazione di un Letta
bis su di un Governo di scopo. Un governo di scopo fa presupporre che se le
intese non c’erano già più, a quel punto sarà maggiormente difficile andare d’accordo.
Quindi tutto dipenderà dai nuovi accordi e forze del governo di scopo. In
pratica ognuno non dovrà pensare solo ai propri scopi (come sta accadendo anche
ora purtroppo) ma al bene dell’Italia. Intanto Letta ha congelato il rinvio
dell’iva, che a questo punto potrebbe anche aumentare. La crisi di governo
sembra molto vicina. Nel frattempo lo spread sale e i mercati scendono. Se una
instabilità politica crea già dei rallentamenti nella leggera ripresa economica
e ripercussioni negative come affidabilità internazionale, una crisi di governo
sarebbe altamente destabilizzante per l’economia e per il Paese. Ma né gli
inviti ad un clima politico più pacato e responsabile fatti nei giorni scorsi
da Giorgio Napolitano e dai vari esponenti economici europei, né gli inviti di
questi giorni delle varie associazioni d’impresa, sembrano sortire l’effetto
sperato. E tra i due litiganti, PD e PDL, chi ci prende gli schiaffi è la
popolazione italiana.
Angela Pensword 28/09/2013
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