domenica 29 settembre 2013

ONU: APPROVATA LA RISOLUZIONE PER LO SMANTELLAMENTO DELLE ARMI CHIMICHE SIRIANE

New York 28 settembre 2013. Oggi è accaduto un fatto storico. Il consiglio di Sicurezza Onu ha approvato all’unanimità la risoluzione  che riguarda lo smantellamento dell’arsenale delle armi chimiche della Siria. La risoluzione Onu non prevede automaticamente l’uso della forza in caso di inadempienza da parte della Siria. Ma l’azione militare Onu potrà comunque essere intrapresa dopo una ulteriore votazione Onu. In quel caso anche la Russia si disporrà in modo contrario alla Siria. In caso di inadempienza quindi per la Siria si verrebbe a creare una situazione ben peggiore di quella attuale nella quale la Russia e la Cina la avrebbero sostenuta in un conflitto. La Siria sembra ben intenzionata ad adempiere alle direttive della risoluzione,  direttive che la Siria stessa condivide, e che la proiettano in un discorso mondiale di maggiore importanza. La difficile situazione siriana sembra quindi risolversi nel modo migliore. Tutto ciò capita in un contesto nel quale anche l’Iran esprime una rinnovata volontà propositiva di dialogo. Il presidente iraniano Hassan Rohani tende la mano verso un discorso internazionale più costruttivo. Nel proprio intervento presso l’Onu egli fa presente che l’Iran non vuole essere una minaccia per il mondo, e prospetta la possibilità di un dialogo sul nucleare iraniano. In più il Rohani e Barak Obama hanno avuto una telefonata che testimonia un inizio di disgelo, a 34 anni di distanza dal precedente contatto diplomatico tra le due nazioni.
Da una situazione che sembrava disperata con un attacco imminente da parte degli USA nei confronti della Siria, con un successivo probabile conflitto mondiale, ci troviamo oggi in una situazione che testimonia un percorso di pace, un progresso di dialogo e di democrazia all’interno di un percorso nel quale si muovono i primi passi per raggiungere un maggiore equilibrio nella zona mediorientale e tra essa ed il resto del mondo. Ora rimane solo la prosecuzione di questo percorso che, anche se avviato, è non privo di ostacoli. E tali ostacoli potrebbero venire da più parti. Vi sono sempre persone contrarie alla pace. Possono essere ambienti nascosti americani, o quella parte di Iran contraria alla moderazione, o Al Qaeda, o una parte dei ribelli, o altri ambienti ancora. Speriamo quindi che gli interessi di pace siano maggiori di quelli della guerra, e che continui a prevalere il buon senso da parte di tutti i Paesi interessati.

Angela Pensword 29/09/2013 

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