mercoledì 25 settembre 2013

LA GERMANIA DI ANGELA MERKEL NON VUOLE GLI EUROBONDS

La Germania di Angela Merkel non vuole gli eurobonds. Ma ciò è comprensibile. Perché mai un Paese che ha saputo organizzarsi e gestire al meglio le proprie risorse, superando problemi economici attraverso delle buone strategie e delle buone impostazioni nazionali e sociali, e questo non senza sacrifici, si dovrebbe accollare l’inefficienza e la mala impostazione di altri Paesi tra cui l’Italia? La risposta di qualcuno potrebbe essere perché facciamo parte tutti della Europa. Sì, è vero, ma questa realtà non si può basare su di una gestione sconsiderata perché poi ci sono gli altri che ci passano il risultato il giorno dell’esame! La richiesta di una buona gestione e di una buona impostazione, che si esprime attraverso il rispetto di determinati parametri (e non solo), è una richiesta legittima. Un’Europa forte si basa su tanti Paesi forti. E qui entra in gioco anche il concetto di nazionalismo, che non è per niente in contrasto con europeismo. Ed un Paese, per essere sano e forte, deve avere una buona impostazione nazionale ed una buona gestione delle risorse. Tale impostazione non si basa né sul taglio dei servizi, né sull’aumento dell’iva, né su di una privatizzazione selvaggia anche a livello locale, ma si basa su di una buona gestione dei servizi e delle risorse, ed ancora prima su di una impostazione nazionale fondata su determinati valori e su determinate priorità. L’austerity selvaggia non è la soluzione alla crisi economica. Ma nemmeno dissipare le risorse in modo convulso ed insulso è la soluzione (anzi, è una delle cause del problema). Che l’Italia abbia avuto finora e una scellerata gestione del debito pubblico è una evidenza. Da poco dopo il dopo guerra l’Italia è andata avanti spinta dal vento in poppa del boom economico, scordandosi di mettere la benzina nel motore e di fare manutenzione, e mangiando tutte le scorte in cambusa, mentre i marinai, il timoniere, ed il comandante, cantavano e gozzovigliavano con una bottiglia di birra in mano, magari facendo anche amicizia con i topi di bordo. La crisi economica è servita almeno a svegliarci ed a pretendere dai nostri politici e governanti un altro atteggiamento. L’Italia ora si deve dare una raddrizzata.  

Poi vedi anche articolo del 25/09/2013 L'orgoglio italiano 
Angela Pensword 25/09/2013 
   

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