La Germania di Angela Merkel
non vuole gli eurobonds. Ma ciò è comprensibile. Perché mai un Paese che ha
saputo organizzarsi e gestire al meglio le proprie risorse, superando problemi
economici attraverso delle buone strategie e delle buone impostazioni nazionali
e sociali, e questo non senza sacrifici, si dovrebbe accollare l’inefficienza e
la mala impostazione di altri Paesi tra cui l’Italia? La risposta di qualcuno
potrebbe essere perché facciamo parte tutti della Europa. Sì, è vero, ma questa
realtà non si può basare su di una gestione sconsiderata perché poi ci sono gli
altri che ci passano il risultato il giorno dell’esame! La richiesta di una
buona gestione e di una buona impostazione, che si esprime attraverso il
rispetto di determinati parametri (e non solo), è una richiesta legittima. Un’Europa
forte si basa su tanti Paesi forti. E qui entra in gioco anche il concetto di
nazionalismo, che non è per niente in contrasto con europeismo. Ed un
Paese, per essere sano e forte, deve avere una buona impostazione nazionale ed
una buona gestione delle risorse. Tale impostazione non si basa né sul taglio
dei servizi, né sull’aumento dell’iva, né su di una privatizzazione selvaggia
anche a livello locale, ma si basa su di una buona gestione dei servizi e delle
risorse, ed ancora prima su di una impostazione nazionale fondata su
determinati valori e su determinate priorità. L’austerity selvaggia non è la
soluzione alla crisi economica. Ma nemmeno dissipare le risorse in modo
convulso ed insulso è la soluzione (anzi, è una delle cause del problema). Che
l’Italia abbia avuto finora e una scellerata gestione del debito pubblico è una
evidenza. Da poco dopo il dopo guerra l’Italia è andata avanti spinta dal vento
in poppa del boom economico, scordandosi di mettere la benzina nel motore e di
fare manutenzione, e mangiando tutte le scorte in cambusa, mentre i marinai, il
timoniere, ed il comandante, cantavano e gozzovigliavano con una bottiglia di
birra in mano, magari facendo anche amicizia con i topi di bordo. La crisi
economica è servita almeno a svegliarci ed a pretendere dai nostri politici e
governanti un altro atteggiamento. L’Italia ora si deve dare una raddrizzata.
Poi vedi anche articolo del
25/09/2013 L'orgoglio italiano
Angela Pensword 25/09/2013
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