mercoledì 25 settembre 2013

L'ORGOGLIO ITALIANO

Ma l’Italia se la è poi data questa raddrizzata nella gestione e nella impostazione del proprio Paese? E tale raddrizzata deve necessariamente passare per le privatizzazioni, per il taglio dei servizi, per l’aumento dell’iva, o ci sono altre priorità che darebbero al nostro Paese una impostazione migliore? Nel frattempo la nostra classe politica, colei che ci dovrebbe raddrizzare, si mette a litigare sulle modalità del taglio al finanziamento pubblico ai partiti e sul tetto massimo di finanziamento privato, l’adeguamento degli stipendi dei parlamentari italiani con quello dei loro colleghi europei continua ad essere una barzelletta, la diminuzione dei parlamentari stessi, anche se viene periodicamente proposta a turno dalle varie forze politiche non viene mai approvata dall’insieme delle stesse (e non ci sarebbe bisogno della riduzione e del dimezzamento dei parlamentari se i parametri di retribuzione fossero diversi e se le spese fossero regolamentate in un altro modo).   
Sarebbe bello se l’Italia, questa volta, fosse meno provinciale, fosse meno ai margini dell’Europa, se riscoprisse un’anima nazionale supportata da una buona gestione del Paese, se si desse quella impostazione corretta che permettesse alle forze di polizia di avere la benzina nelle auto, ai piccoli ospedali di non chiudere, alla ricerca scientifica di essere supportata, alla agricoltura di essere competitiva, all’energia alternativa di essere la norma, ai comuni di essere autosufficienti da un punto di vista energetico, alle tasse ed ai carburanti di diminuire senza bisogno di creare una nuova tassa da un’altra parte. Sarebbe bello se l’Italia raddrizzasse la schiena in modo da camminare a testa alta, riuscendo a vedere dove cammina, e soprattutto riuscendo a guardare lontano, in modo lungimirante, e con amore al proprio futuro.
Ed invece no! I costi della politica abbondano e straripano da tutte le parti inondando ed inquinando i campi, e togliendo risorse dove invece andrebbero messe, e soprattutto dove dovrebbero essere poi ben gestite! 
Qualche politico potrebbe dire o pensare: ma questo è solo populismo, è semplice demagogia. No! Questo è un dato di fatto! Questa è realtà! Ma è anche la speranza che qualche cosa nella realtà cambi!

Angela Pensword 25/09/2013  

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