lunedì 23 settembre 2013

La situazione siriana è particolare rispetto alle altre guerre civili

La situazione siriana è particolare rispetto alle altre guerre civili che sono avvenute recentemente in Medio Oriente ed a quelle che sono ancora in corso in altri Paesi della zona. Assad non è odiato dalla sua popolazione quanto lo erano gli altri dittatori quali Saddam Hussein e Geddhafi. Assad ha l’appoggio della maggior parte della propria popolazione, pur essendo un dittatore. Quindi non è così facile rovesciare Assad per i ribelli, od intervenire dall’esterno (occidente) in aiuto di una rivoluzione che per di più sembra avere perso l’aria frizzante della primavera ed avere acquisito un’aria autunnale. Per rendere l’idea di quanto appena detto può essere utile ricordare le parole di Domenico Quirico, corrispondente estero del giornale italiano “La Stampa” rilasciato lunedì 09 settembre 2013 dopo una trattativa diplomatica e dopo 152 giorni di prigionia nel territorio siriano: la guerra civile “non è più quella rivoluzione laica e democratica come lo era all’inizio”. Le forze siriane ribelli sono molto eterogenee, e sono formate solo in minima parte da siriani. Inoltre nel tempo si sono infiltrate cellule che vorrebbero portare attraverso la destabilizzazione dell’odierno regime un fanatismo islamico al potere.  Motivo in più per non intervenire. Quindi, anche se gli USA (e chi con loro) interverrebbero in Siria non per aiutare i ribelli ma per condanna all’utilizzo delle armi chimiche (e per motivi strategici), potrebbero correre il rischio di aiutare in parte i propri nemici. Ulteriore motivo per non intervenire!

Angela Pensword 20/09/2013  

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