14/09/2013 Ginevra. Dopo i tre
giorni di discussione tra USA e Russia si è raggiunto un accordo per la
soluzione della situazione siriana. Assad avrà una settimana per consegnare
l’elenco dei siti delle armi chimiche in possesso al regime di Damasco.
L’azione militare viene per il momento messa da parte. Inghilterra, Francia e Germania
accolgono favorevolmente la soluzione. Contrari sono invece i ribelli siriani. Perché?
Tale comportamento potrebbe fare pensare ad una delusione per un mancato
risultato sperato, e potrebbe quindi indirettamente ricollegare i ribelli all’azione
del 21 agosto 2013. Intanto bisogna ricordare che le forze ribelli siriane sono
composte solo in minima parte da siriani, e per la maggior parte da altre
componenti. Inoltre, dalla iniziale voce di speranza rappresentata dalla
primavera araba, nella rivoluzione siriana si sono infiltrate cellule che
vorrebbero portare attraverso la destabilizzazione dell’odierno regime un
fanatismo islamico al potere. Quindi le forze ribelli siriane sono composte
a loro volta da forze eterogenee. Nella giornata di lunedì 09 settembre 2013
è stato liberato dopo una trattativa diplomatica e dopo 152 giorni di prigionia
Domenico Quirico, corrispondente
estero del giornale italiano “La Stampa”. Le sue parole hanno colpito molto in
relazione alla guerra civile siriana: “non è più quella rivoluzione laica e
democratica come lo era all’inizio”. Motivo in più per non intervenire. Anche
se gli USA (e chi con loro) non sarebbero intervenuti per aiutare i ribelli ma
per condanna all’utilizzo delle armi chimiche (e per motivi strategici), si
potrebbe correre il rischio di aiutare in parte i propri nemici. Ulteriore
motivo per non intervenire!
Angela Pensword 14/09/2013
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