Sono iniziati i lavori di
raddrizzamento della Concordia. Questi lavori consistono, per ora, nel
riportare lo scafo della nave in una posizione di galleggiamento, adatta poi
alla navigazione. Gli interrogativi riguardo la buona riuscita dell’operazione
sono diversi. Intanto non si conoscono le effettive condizioni critiche del
lato sommerso. Esso è stato danneggiato dalle rocce presenti sul fondale. È
un’operazione meccanica che non è stata mai compiuta su di un relitto così
grande. Già questa novità implica in sé delle incertezze, dei margini di
imponderabilità. L’operazione di rotazione della nave fino a riportarla in asse
dovrebbero durare 12 ore e terminare in serata. I tecnici al lavoro in questa
fase sono circa 500. L’attenzione mediatica per questo evento è mondiale. Ci
sono 56 tiranti lungo tutta la fiancata emersa della nave, ossia lunga la
fiancata sinistra. Attraverso il loro tiraggio, unitamente all’utilizzo di
martinetti idraulici, la nave inizierà la sua rotazione riportando a luce la
parte sommersa. Vi sono inoltre 15
serbatoi che sono stati costruiti sul fianco emerso della nave. Essi hanno una
doppia funzione. Quando la nave avrà superato il 24mo grado di rotazione essi
verranno man mano riempiti d’acqua e la loro azione si sostituirà all’azione
effettuata dai tiranti facendo la funzione di contrappesi. Tali serbatoi
verranno poi, sempre in questa fase, svuotati, svolgendo una funzione di
sostegno al galleggiamento. Dopo l’operazione di rotazione la nave poggerà su
di una base subacquea costruita nei mesi scorsi. Tutta l’azione deve avvenire
lentamente e costantemente, e non può essere interrotta. La Concordia verrà
sottoposta a delle riparazioni che ne permetteranno il successivo trasporto via
mare, sempre con l’aiuto delle strutture di sostegno al galleggiamento ad essa
applicate, fino al porto di Piombino. Piombino si sta attrezzando per ospitare
il relitto della Concordia. La nave si tratterrà ancora diversi mesi nelle
acque antistanti l’isola del giglio.
Angela Pensword 16/09/2013
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