lunedì 18 novembre 2013

Femminicidio: QUANDO L’UOMO DIVENTA UN MOSTRO

Quando l’uomo diventa un mostro … perde proprio il senso della ragione e dell’equilibrio. Il senso di possesso prende il sopravvento sulla razionalità e sull’equilibrio dell’essere umano maschile, ed anche sulla forma di civiltà che dovrebbe appartenere ad una specie socialmente evoluta. È anche una rivalsa di immagine da parte di un uomo che viene lasciato, di un uomo insicuro che diventa ossessivo verso la propria ex compagna e di totale mancanza di rispetto verso la propria donna che non vuole essere più la propria donna.
Per qualche ottuso e calcolatore criminale maschile può diventare un mezzo per non rimetterci economicamente in un divorzio, ma in questo caso si tratta di femminicidi premeditati, che rientrano nella serie dei crimini contemplati da tempo nel codice penale come omicidi, e che vengono talvolta anche commissionati a mani esterne. In quest’ultimo caso infatti è l’uomo che vuole disfarsi della donna, magari perché ha una nuova amante, e non viceversa. … Ma i casi di femminicidio per “passione”, per “ripicca”, per “ignoranza”, per "punizione", per "rabbia", per “cattiveria”, per “stupidità”, appartengono ad un’altra statistica. In ogni caso non si tratta di amore, dato che l'amore è il bene per l'altra persona, ma di egoismo, e della incapacità di gestire le proprie emozioni nei rapporti relazionali di coppia. Il femminicidio è comunque e sempre un atto criminale, come lo è la violenza sulle donne in genere, e come lo è la violenza verso gli altri esseri umani e verso gli animali. La cultura e la mentalità non sono da sottovalutare come aspetto generale in questo fenomeno, se si considera che il “delitto d’onore” era ammesso fino a poche decenni fa nel nostro Stato italiano. Evidentemente le leggi sono andate avanti punendo come omicidio tale comportamento, ma per qualcuno la mentalità è rimasta arretrata.
L’espressione di tale fenomeno nella società contemporanea ha assunto livelli tali che non si può più sottovalutare, che non si può più non considerare un problema sociale, e sta spingendo le istituzioni a prendere maggiori provvedimenti giudiziari al riguardo. L’11 ottobre 2013 il Senato approva il decreto legge contro il femminicidio che inasprisce le pene e le misure cautelari nei casi di stalking e di violenza sulle donne. Lo stalking era già stato considerato reato dal 2009 con l’introduzione dell’articolo 612 bis al Codice penale. Una grande sensibilizzazione a tale problematica e contro la violenza sulle donne è stata data negli anni scorsi da Michelle Hunziker che con Giulia Bongiorno ha dato vita alla Fondazione Doppia Difesa. Lo stalking è il primo passo che spesso si traduce in un atteggiamento ancora più aggressivo, perché già espressione di una mente non equilibrata, di una persona che non sa gestire le proprie emozioni e i rapporti nel rispetto della volontà dell’altro, o comunque è espressione di una persona prepotente. Avere fatto qualche cosa contro lo stalking è una cosa buona. Ora bisogna intervenire massicciamente nelle scuole con degli incontri sistematici in ogni classe, con il supporto di uno psicologo e della polizia postale, per educare i ragazzi su tale problematica. Prevedere la lettura di giornali in classe con discussione su queste tematiche. Insegnare un maggiore rispetto per il prossimo e nei rapporti relazionali di coppia. Al riguardo vedi anche la mia PROPOSTA DI RIFORMA SCOLASTICA  e la PROSSIMA ATTIVITà DI ITALIA LIBERA E ATTIVA


Angela Pensword  18/11/2013 

2 commenti:

  1. Una piaga sociale. Occorre inasprire le pene, ma soprattutto, fare educazione nelle scuole. L'anno scorso ho fatto un corso nelle scuole medie su questo tema. Ma un'ora all'anno non basta. Servirebbero più fondi

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