Oggi è
successa una cosa grande. Tanto grande quanto inaspettata. Per tanto tempo se
ne era parlato, discusso, o meglio … blaterato, senza arrivare a niente di
fatto (troppe anime a cantare). Ed invece oggi, con un colpo di sapone, con un
decreto legge, il governo Letta ha eliminato il finanziamento ai partiti. Tale
decreto verrà trasformato in legge entro 60 giorni ma, come ha detto lo stesso
Letta in sede di conferenza stampa, “è già legge dello Stato”. Finalmente! Il Parlamento
nei mesi scorsi ne aveva discusso tra le varie forze politiche, ma senza
trovare un accordo tra le varie proposte. Come ho già detto prima, troppe anime
a parlare. Adesso c’è da sperare che nessuno voglia far cadere il governo in
questi due mesi per evitare che l’iter del decreto si compia. Sempre in
conferenza stampa Letta ha voluto specificare come questo decreto sia a favore
della volontà del “cittadino”, in quanto il cittadino potrà decidere in che forma,
eventualmente, sovvenzionare la politica, se versare il 2 per mille in fase di
dichiarazione dei redditi, o se farlo in forma di “contributo volontario
deducibile” (e si spera ben rintracciabile nella trasparenza del bilancio del
partito). Letta ci tiene a precisare anche che “il 2 per mille non è una
fregatura per i cittadini”. Questo decreto è una dimostrazione che Renzi e
Letta, insieme, formano un PD forte, e che Letta ed Alfano, insieme, sono un
governo forte. Se tutti gli altri provvedimenti avverranno con la stessa
velocità, l’Italia dimostrerà di volere cambiare passo, e sarà un giovamento
non solo per l’Italia stessa (in primis), ma anche per l’immagine di Letta, di
Alfano, di Renzi, e dell’altra parte politica che, volente o nolente, deve
rimanere attaccata al carro del governo. Del resto, perché fermare un carro
quando questo corre?
Angela
Pensword 13/12/2013
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