(post del 10/03/2014)
Tra qualche giorno si svolgerà in
Crimea il Referendum attraverso il quale la penisola della Crimea deciderà se
annettersi alla Russia o se rimanere sotto Kiev. Certo, l’idea del Referendum potrebbe
essere una scelta tattica della Russia per cercare di aggiudicarsi l’annessione
della Crimea, una speranza che la Russia vuole coltivare, ed anche una
possibilità non remota in quanto gran parte della popolazione della Crimea è
filorussa. Tale eventuale scelta tattica di Putin non è nel caso una scelta
tattica condannabile, ma comprensibile: qualunque Paese dotato di tatticismo
strategico estero cercherebbe una strada pacifica e legalizzata per riuscire ad
inglobare un altro Paese (penisola in questo caso). Anzi, è un’abile mossa di
scacchi dalla quale, se riesce, c’è solo da imparare. Del resto è molto meglio
una soluzione pacifica ad una soluzione cruenta. La Russia del resto, in questa
delicata e difficile situazione
internazionale che viene interpretata in modo differente in base alle diverse
visioni, non ha mai fatto intendere di volere invadere la Crimea, ed anzi,
ha specificato che rispetterà qualunque risultato del referendum (forse anche
perché il risultato è facilmente prevedibile).
Angela Pensword 10/03/2014
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