venerdì 23 gennaio 2015

Economia, imprese e industria, spesa pubblica, e servizi. Riflessioni in libertà …

Spesa pubblica. Più che di spesa pubblica, preferirei parlare di spesa politica, o meglio di quanto ci costano i politici e alcuni apparati. Negli anni passati ci sono stati enti, apparati, e persone, che si sono appoggiate alla spesa pubblica come parassiti, contribuendo ad essere essi costi della politica, e di conseguenza costi di tutti ed in quanto tali spesa pubblica. Quindi sono questi costi di spesa pubblica che devono diminuire drasticamente. Ma se per spesa pubblica si intende sanità istruzione e sicurezza, tali costi non possono diminuire, ma devono aumentare. È ovvio che ci vuole l’ottimizzazione, e soprattutto bisogna evitare le mazzette e quei passaggi ed intrallazzi che portano a far costare un servizio od un materiale sanitario molto di più del dovere, e ad una qualità inferiore. Non bisogna certo diminuire gli ospedali od i servizi o per poter garantire ancora appalti a conoscenti e mafiosi in cambio di voti o denaro. Come non si può, in una società dove il crimine e la corruzione dilagano, non aumentare gli investimenti e l’organico alle forze dell’ordine ad all’intelligence. Quindi, invertiamo la rotta. Non diminuiamo più i piccoli ospedali come invece si sta facendo da qualche anno a questa parte (non è una colpa del governo Renzi), ed andiamo a cercare il marcio. Una società nella quale vi è meno corruzione, meno spesa politica e meno spesa pubblica inutile, meno intermediari e mediazioni nei passaggi, più servizi, e più sicurezza, è inevitabilmente una società più sana, sia come espressione della società stessa, e sia economicamente


Angela Pensword  23 gennaio 2015 

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