Riordinando la società, abbassando
ulteriormente il costo dei carburanti, abbassando le tasse alle imprese ed alle
famiglie, abbassando le tasse sui prodotti, aumentando i servizi, si pone una domanda:
ma non succhiando i soldi da tutti queste fonti come si fa a pagare i costi
della politica?.La risposta è semplice: si vede che la politica costa troppo, e
che ci sono troppi sprechi. In più, si vede anche che i soldi pubblici vengono
spesso spesi male, e che finiscono in rivoli nei quali non si devono perdere,
ed in opere che non dovrebbero essere compiute, con il solo risultato di creare
un doppio danno economico. Quindi, dato che l’italiano medio e giusto ha sempre
pagato le tasse, i soldi ci sono ma andrebbero solo gestiti meglio. E la
politica dovrebbe comunque costare di meno.
Ora bisogna chiarire una cosa: la
politica serve. Come servono i politici. La politica è quella cosa, anzi,
quella funzione, quella istituzione, quella pratica e quella passione, volta a
gestire ed organizzare la società e lo Stato (inteso come Nazione). Spesso si
tende a scindere lo Stato dalla
popolazione. In realtà lo Stato è l’insieme della popolazione abitante in un
territorio definito sia come confini e sia come regolamentazione e
giurisdizione, ed il territorio stesso (infatti si dice ad esempio: lo Stato
del Michigan). In pratica quindi: lo Stato siamo noi! L’apparato statale
è invece quella organizzazione di uffici, ministeri, e struttura, nella quale
si dispone la politica e le sue istituzioni per gestire la Nazione. Lo Stato è
formato da delinquenti, da persone oneste, da uomini, da donne, da gay, da
camionisti, da politici, da medici, da ballerine, da bambini, da anziani, da
persone geniali, ecc.. Poi, che nell’apparato statale, nelle
istituzioni, ed in politica, ci siano persone che sarebbe meglio se stessero in
galera, o semplicemente scorrette, o corrotte, è purtroppo una realtà. Difatti,
l’importante è chi ci si manda in determinati posti, perché dato che si gestisce
la cosa pubblica, e gli interessi di tutti, non si può pensare agli interessi
propri (ecco perché le lobby in realtà non dovrebbero essere rappresentate in
politica, ma ciò è un qualche cosa che capita e che continuerà a capitare. In
effetti la diversità di partiti dovrebbe servire a rappresentare diversità di pensiero
e di veduta della società e dell’economia (ideologie), ma spesso capita che molti
filoni interni ad un partito, o in alcune correnti, siano espressioni di lobby.
Ma del resto è naturale ed umano anche questo. Ecco che in America abbiamo
molte lobby che indirizzano la politica, e che supportano un candidato (lobby
farmaceutiche, lobby delle armi, … ) Non che costoro non debbano avere
rappresentanza, anzi, dato che sono cittadini è giusto che ce l’abbiamo. Ecco
che in realtà la politica è l’espressione della società che la vota. E non solo
come lobby, ma di ogni ambito della società. E fin qua i conti tornano. (torniamo in Italia) Ma quando la politica,
che deve gestire la società, predisporre il futuro di una Nazione, avere uno
sguardo lungimirante, e porsi in un contesto internazionale anche in modo da
sapere affrontare insieme agli altri paesi le problematiche estere (quando
queste non sono problemi esclusivi della nazione), è in realtà tarata (in tutti
i sensi del termine) male, ecco che tale operatività risulta difettosa. L’Italia
ne è una espressione, o meglio l’Italia come è arrivata ad affrontare la crisi,
e come era ridotta e strutturata. L’Italia e le sua problematiche, e limiti,
sono l’espressione di una gestione politica (parlo collettivamente di politica,
maggioranza ed opposizione), miope. Fortunatamente bisogna anche dire che nel
corso degli anni ci sono anche state figure politiche di spessore e
lungimiranza (qualcuna l’hanno fatta fuori, altre le hanno nascoste, ed altre
ancora si sono riuscite ad esprimere). E senza entrare nel merito delle
interferenze estere ed interne alla politica italiana degli ultimi 50 anni (ci
sarà un capitolo a parte), bisogna dire
(e sperare) che il passato è passato, e pensare a costruire un futuro migliore.
Tornado a bomba al discorso iniziale
dell’importanza della politica (chiudendo il cerchio) è ovvio arrivare alla
soluzione, ed alla considerazione, che la politica serve, che deve essere gestita
bene, e che deve costare poco, o meglio, il giusto (il giusto è un termine
abbastanza soggettivo, quindi si potrebbe dire il necessario). E certamente il
giusto non contempla gli sprechi, il peculato, l’appropriazione indebita, le
mazzette, il ricarico sugli appalti. Come un giusto comportamento politico non
contempla la connivenza con la mafia, la scorrettezza, gli interessi personali.
Quindi in teoria i soldi per gestire bene la società, ed anche in rimanenza per
pagare la classe politica, ci sono: dovrebbero solo essere gestiti meglio, ed
ancora prima arrivare alla destinazione della società e non perdersi nelle
tasche dei politici che si prendono e richiedono mazzette, percentuali sui
lavori, o mediazioni economiche (in base a come le si vuole chiamare).
Detto ciò, e vedendo quanto c’è
ancora da fare per migliorare il mondo, la società, e la politica, e conoscendo
la natura umana, e l’uomo, personalmente, ogni mattina, ed ogni sera, continuo
a sperare nel commissariamento della Terra da parte degli alieni!
Angela Pensword 23 gennaio 2015
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