Il Sindaco Ignazio Marino si è dimesso. Ciò è il risultato
di una guerra spietata e lenta come una partita a scacchi, fatta da
accerchiamenti, trabocchetti, salti di cavallo e passaggi di alfiere, attacchi
mediatici e insinuazioni.
Roma è una città complessa. Occuparsi di una città così grande
è di difficile gestione, soprattutto
quando vi sono situazioni pregresse cancrenose e metastasi diffuse. Su alcune
di queste situazioni l’amministrazione romana uscente vi ha messo le mani aiutando
la loro risoluzione, su altre non è stato ancora possibile agire (anche perché
ci vuole la volontà e la contemporaneità di più fattori). Certo, le problematiche di Roma sono molte,
ed il Sindaco dimissionario uscente Ignazio Marino non è perfetto, ma era
l’esempio di un modo nuovo di fare politica, di un vento portato dalla brezza
della necessità di avere persone pulite e trasparenti nei posti dove si fa
politica, solo che si è scontrato con una realtà locale preesistente, e con una
volontà politica a lui contraria. Non conosco tutto di Roma, ma certamente
Ignazio Marino è il Sindaco più pulito e più operativo che Roma abbia avuto.
Se fosse dipeso da me e da chi la pensa come me Marino
avrebbe continuato il suo mandato. E cosa fare ora? Niente. Chi ha manovrato la
partita sta già nelle istituzioni, ha già le sue pedine nelle istituzioni,
anche se è all’opposizione, e la rete che ha, il suo esercito, ed i contatti e
l’organizzazione, è molto forte. In più ci si mettono anche i nemici
tradizionali anche se questi, proprio perché tradizionali, e quindi conclamati
nella loro mala gestione del passato, hanno poche probabilità di vincere, ed
hanno un viso pallido al riguardo, espressioni di un modo di fare politica ed
inciuci che tutti aborriamo. L’unico modo, se Marino proprio non si vuole
ripresentare (ma come potrebbe? Si è dimesso, e poi probabilmente ne ha i bauli
pieni del mondo di Roma) sarebbe trovare una figura valida da contrastare a
chi, dopo ormai diversi anni di lavoro e rete sul territorio, si è preparato la
strada come forza politica per prendere il potere a Roma. Tale forza politica,
o movimento, seppur espressione di buona politica e pieno di persone valide, è
assetato di potere più delle altre forze politiche, e ne attua (se non in
gestione ma in strategia, anche se affermano di volere fare una politica diversa)
le stesse procedure e si mischia sottobanco con esse (utilizzandole) in un gioco di carta vince carta perde. Tali
forze politiche di opposizione, e mi riferisco anche ad una parte del PD, che
pensano di utilizzarsi a vicenda, sono complici e verranno inevitabilmente
utilizzate a favore di una sola (a che pro? A meno che non si siano già spartiti
il piatto del potere). Inoltre le amministrative sono importanti perché trattando
il territorio (soprattutto quando viene gestito bene) servono a preparare le
politiche. Quello che è capitato a Roma è l’esempio di movimenti intestini a
livello nazionale. Allargando il discorso al nazionale, e pensando ad una parte
del PD che per anni non ha fatto niente, e che oggi si svende a partiti minori,
penso che costoro farebbero bene a cambiare direttamente partito. Tornando a
bomba sulla Capitale, che figura individuare per Roma? Qualcuno di pulito e di
veramente renziano. Ma anche più scaltro di Marino nel non farsi fregare. Diciamo
la verità che Marino è troppo “a posto” per fare politica in un mondo di
pescecani. È pur vero che anche quando si è “a posto e smaliziati” e si è soli
ed accerchiati è comunque difficile (anche se con Renzi ci provano a fregarlo
ma non ci riescono).
Nei giorni scorsi ho sentito che Marino potrebbe essere
invitato a scendere in campo nazionale e a competere con Renzi. Se accadesse
ciò Marino sarebbe solo una pedina nelle mani di chi lo usa per andare contro
il PD e contro Renzi, probabilmente nelle stesse mani di chi lo ha voluto
buttare giù dalla poltrona di Roma. (Marino è pulito quando serve ed è sporco
quando serve?). Spero che abbia l’intelligenza di capirlo. In ogni caso, pur
ritenendo Marino una figura pulita, rimarrei inevitabilmente renziana.
Angela 18 10 2015
Per approfondimento: http://www.ignaziomarino.it/
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