giovedì 29 dicembre 2011

CONFERENZA STAMPA DI MARIO MONTI DEL 29/12/2011: MANOVRA, GRAFICO, GARBO ED HUMOR

Alle ore 12.00 del 29/12/2011 si è svolta a Palazzo Chigi la Conferenza stampa indetta dal Presidente del Consiglio Mario Monti, ed alla quale era presente sia la stampa italiana che quella estera. Il Presidente Monti affronta diversi punti. Prima di tutto ribadisce che “il problema che vivono oggi i mercati è un problema europeo al quale si deve dare una risposta comune”, e che l’Italia, per potere partecipare alla formulazione di tale risposta e per partecipare quindi ancora a livello europeo doveva prima consolidare i conti pubblici. Tale è stata l’intenzione della “manovra salva Italia”. Ora che tale obiettivo è stato programmato nella manovra precedente ci si può focalizzare sulla crescita. Ciò verrà contemplato nella prossima manovra che il Monti stesso definisce “manovra cresci Italia”, identificata nel parlare comune come fase 2. Monti tiene a precisare che per lui non vi è una distinzione in fasi nel processo di risanamento e sviluppo italiano, ma una continuità dei fattori di “crescita, equità e risanamento dei conti pubblici”, e che all’interno delle manovre può cambiare solo la percentuale di presenza tra tali fattori. Ecco che nella prima manovra si è dato più spazio al risanamento dei conti pubblici ma non senza lanciare anche altre iniziative sugli altri fattori.
Apre una visuale sulla consapevolezza da parte sua che la precedente manovra è molto pesante, ma allarga l’obiettivo sul fatto che era un atto dovuto rispettare gli impegni e le scadenze prese dal precedente Governo. Durante l’intervento fa un’analisi dell’andamento dello spread, con il supporto prezioso di un grafico slide, lasciando alla fine trapelare un cauto ottimismo, consigliando di non sovrastimare l’andamento dello spread. Ribadisce la differenza tra “atti dovuti” fatti finora, tra cui la necessità di mettere in sicurezza i conti pubblici, ed i futuri “atti voluti”, lasciando intendere che saranno finalizzati alla crescita e quindi al PIL.

Espone la logica in base alla quale si muove il Governo per andare in questa direzione, esprimendo il proposito di “favorire la crescita ed il recupero di competitività”. Accenna alla concorrenza, alle liberalizzazioni, alle infrastrutture, e fa preciso riferimento alla necessità della Riforma del Lavoro e dell’ammodernamento degli ammortizzatori sociali in dialogo con le parti sociali. L’apertura alle parti sociali è un elemento molto importante nella costruzione di una vera Riforma del Lavoro. In previsione degli incontri europei del 23 gennaio dell’Eurogruppo e del 30 gennaio del Consiglio i tempi di lavoro sono come al solito stretti.
Nel discorso fa un accenno che è in studio la possibilità di migliorare su qualche punto la Riforma delle pensioni, e rassicura che non è in previsione una ulteriore manovra finanziaria come la precedente, e riporta un articolo del Washington Post il quale attribuisce all’Italia una grande responsabilità affermando che da ciò che riuscirà a fare l’Italia dal punto di vista economico nei prossimi mesi dipenderà l’andamento dell’Europa e del mondo.
Tiene a fare presente quanto abbia rispetto delle istituzioni e della politica, e rispetto verso i politici stessi apprezzando lo sforzo che stanno facendo per traghettare l’Italia fuori dalla crisi attraverso le Riforme e supportando il suo Governo, e chiede a questi ultimi ancora aiuto e supporto futuro nel fare politica. Fa un accenno sul fatto che bisogna modificare dei pregiudizi sbagliati che alcuni Paesi esteri hanno dell’Italia. (Riguardo questo ultimo punto, ma è solo una mia opinione, i giudizi non sono tanto sbagliati, e l’unico modo per modificarli è quello di modificare dei nostri comportamenti distruttivi da un punto di vista sociale politico ed economico che abbiamo avuto fino ad un passato recente e che in parte ci appartengono ancora, e di lavorare bene per uscire dalla crisi.).
Conclude facendo gli auguri all’Italia ed a primo fra tutti al Presidente Napolitano, ai cittadini, al mondo della stampa, ed ai politici, facendo un augurio a quest’ultimi cha ha più il sapore di un auspicio di un buon lavoro nel 2012 di proseguire nella risoluzione degli attriti e nella costruzione delle riforme, con l’aiuto di idee suggerimenti volti a migliorare le proposte di riforme come fatto nella precedente manovra, in pratica è un esortazione a fare buona politica.
La conferenza stampa prosegue con le domande da parte della stampa e le relative risposte da parte di Monti, il quale da ampio spazio agli interessanti quesiti dei giornalisti. La conferenza è moderata dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Jacopino che nel suo intervento iniziale ha ricordato le attuali problematiche del settore e ha consegnato a titolo onorario a Monti la tessera dell’ordine dei giornalisti, gesto molto apprezzato dal Presidente Monti.
Le critiche del post-conferenza sono riferite più che altro al fatto che non sono stati dati dettagli della prossima manovra, e che si è rimasti troppo solo sulle spiegazioni delle intenzioni. Ma come ha fatto giustamente notare la sig.ra Flavia Perina di Futuro e Libertà questo fatto può anche essere compreso e condiviso, proprio per evitare un processo ai dettagli di proposta di riforma come generalmente avviene mettendo nell’arena intempestive anticipazioni. Da parte della dichiarata opposizione vi sono state critiche nei contenuti e nella forma. Di Pietro parla di televendita. Mentre dalle altre forze politiche vi è sostegno. Un’altra critica riguarda il troppo tecnicismo della conferenza, simile talvolta a una lezione di economia. Ma bisogna ricordare che questo è un governo tecnico, che non usa il classico modo di esporre dei politici. Personalmente approvo il tecnicismo e la competenza di un tecnico nel trattare argomenti così tecnici e specifici come l’economia. La particolarità di Monti nella sua qualità espositiva è oltre alla competenza ed alla piacevole calma espressiva, anche il condimento di un soffice e serafico humor, che con garbo fa sorridere non mancando talvolta di lanciare siluri che affondano il bersaglio. Non ci resta che rinnovare gli auguri a Monti per il suo mandato.
A.Pensword 29/12/2011

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