Come facciamo a fidarci dei politici? La politica ha fallito. Sono mesi, anzi anni, che hanno avuto il tempo di non gozzovigliare, ma hanno preferito non analizzare la società ed i suoi problemi, e non porre modifiche a suo tempo su comportamenti antipolitici, antieconomici ed antisociali che hanno contribuito a far trovare l’Italia in questa situazione, dimostrando una grandissima miopia. Il fatto che a capo di un nuovo governo tecnico venga nominato qualcuno che non sia mai stato un politico è una garanzia. Fare politica vuole dire pensare ad uno Stato nel suo insieme, organizzare, andare a favore di ogni settore a favore di tutti, prendere provvedimenti a soluzioni di problemi ed a prevenzione di altri, sviluppare il futuro, e soprattutto guardare ciò che si fa ora con proiezione lontana, garantire servizi e pensare al sociale. La politica è stata miope. Come lo è stata anche un’economia troppo veloce e immediata. Quando un’economia punta solo al guadagno immediato, senza pensare anche ai valori e ad un sociale a lunga scadenza, pensando solo ad una crescita esponenziale esasperata, diventa un’economia non sostenibile, ed ha un comportamento antieconomico perché crea danno sociale e futuro (il cosiddetto boomerang). Questa è la differenza tra l’economia contemporanea e la futura economia moderna.
Capisco la preoccupazione nell’avere nel nuovo governo anche economisti e bocconiani che sono espressione di quella economia contemporanea che ha seguito le regole della voracità. Ma ci sono anche economisti lungimiranti capaci di unire all’economia l’analisi della società e dei suoi problemi. Inoltre proprio conoscere le leggi economiche bancarie europee può contribuire a difendere l’Italia da queste regole ed in futuro ad apporvi dei cambiamenti.
A: A: Pensword
Nessun commento:
Posta un commento