lunedì 30 aprile 2012

Roberto Maroni e la protesta fiscale

Roberto Maroni sprona i sindaci ad effettuare la disdetta da Equitalia, diventando loro stessi esattori dei tributi, e sprona i cittadini a non pagare l’imu. Si tratta di una vera e propria protesta fiscale. La situazione italiana di scontento tra i cittadini è molto alta, per le tasse notevolmente aumentate in questo governo tecnico, per la gestione di esazione dei tributi, per i lunghi tempi di rimborso dei crediti che i cittadini hanno nei confronti delle istituzioni, per tutte le problematiche che la crisi ha evidenziato, per la cattiva gestione politica precedente, per le iniquità ed ingiustizie passate e presenti, e per le disposizioni prese dal Governo talvolta discutibili. Effettivamente Maroni ha ragione! Lo Stato non può pretendere immediatezza nei pagamenti se non è esso per primo immediato nel pagare. Prima dovranno essere pagati i i crediti dei cittadini e delle imprese e poi lo Stato avrà la il diritto morale di pretendere i propri crediti. Si va contro lo Stato così? Non penso in quanto non si viene meno al principio di uguaglianza nel rapporto debito-credito ma lo si ristabilisce. Forse ci sono degli accorgimenti locali che possono permettere ai sindaci tale discrezionalità. La cosa importante è che tale protesta può porre veramente il Governo tecnico a prendere delle decisioni che altrimenti non prenderebbe, e la classe politica ad effettuare quelle riforme su se stessa che rimanda da anni. Pone il problema a chi ci sta governando di impostare veramente soluzioni rivolte al contributo da parte delle lobby finanziarie e bancarie, dei poteri forti, della casta politica, dei tesori frutto delle grandi evasioni depositate all’estero, e sulle transazioni finanziarie. Il Governo tecnico ha fatto qualcosa al riguardo, ma veramente molto poco ed in modo marginale rispetto a ciò che andrebbe fatto. Anche se bisogna ammettere che ciò che ha proposto tale governo tecnico contro alcuni dei privilegi della casta politica non era stato minimamente pensato dalla politica precedente. Forse nel non fare di più e meglio il governo tecnico è bloccato dal non volere e dal non dovere contrariare i poteri forti economici, ma così facendo si sta contrariando una grande parte della popolazione, e se si guarda bene la realtà si dovrebbe capire che a causa di non equità e di disuguaglianza e del futuro taglio su determinati servizi quali la sicurezza e la sanità alla popolazione, la situazione rischia di diventare pericolosa. Se il Governo tecnico, e la politica che lo sostiene e che gli si oppone, non predispongono velocemente le impostazioni volte ad ottimizzare gli sprechi, quelli veri della politica e della finanza e non quelli sulla sanità e sulla istruzione, la tensione potrebbe salire velocemente e la situazione diventare esplosiva.
Angela Pensword 30/04/2012

Copyright © AngelaPensword

Nessun commento:

Posta un commento