venerdì 18 maggio 2012

CRISI EUROPEA E NAZIONALE Riflessioni del 18/05/2012

Ho la sensazione che le riforme per migliorare la situazione si possano e si vogliano fare, ma che non ci sia più tempo. Forse solo a livello europeo si può ancora fare qualche cosa. Queste prossime due settimane saranno decisive. Per fine giugno l’ago della bilancia avrà preso una direzione. Se per metà giugno gli Stati nel loro interno avranno attuato le riforme necessarie a correggere comportamenti errati, e l’Europa sarà riuscita a modificare delle impostazioni ed a risolvere anche in modo straordinario un periodo di crisi eccezionale, allora l’Europa, ed anche il mondo, avrà un periodo di pace e riuscirà ad uscire serenamente dalla crisi. In caso contrario l’Europa continuerà ad avvitarsi su se stessa in una spirale che man mano le strapperà un pezzo fino a distruggerla. Non tutte le versioni di una realizzazione vengono bene al primo colpo. Ad esempio le versioni successive ad un modello di macchina apportano sempre dei miglioramenti o delle correzioni, soprattutto alla prima versione. E così sarà anche per l’Europa.
L’Europa ha un’importanza eccezionale. La sua esistenza crea un grande cuscino ed un grande polmone tra l’America e la Russia, e costituisce un punto di equilibrio all’interno delle varie forze del mondo e dei vari continenti. L’America è preoccupata della situazione europea di questi giorni, con la Grecia sull’orlo del default ed altri Stati che stanno per seguirla. Tale preoccupazione potrebbe contribuire a coinvolgere anche l’America all’interno dell’abbattimento del debito.
 Se l’Europa finisse si riformerebbero degli Stati slegati da accordi, e tali stati sarebbero ancora più in balia dell’economia esterna. Già noi Italia siamo una colonia cinese perché non siamo stati capaci di potenziare e di proteggere la nostra produzione. Solo poche aziende del made in italy si salvano. Ci sono regole, impostazioni e mentalità che dovranno cambiare all’interno del nostro Paese Italia, e ci sono regole, impostazioni, mentalità ed equilibri, che dovranno cambiare in ambito europeo.
La crisi ha evidenziato difetti e speculazioni del settore finanziario e bancario, e questo non solo a livello europeo ma anche internazionale. Basta pensare alla creazione da parte del settore bancario dei prodotti derivati. Essi sono un vero e proprio gioco d’azzardo. La mentalità economica esasperata (economia contemporanea) dovrà cambiare e trasformarsi in una economia più umana e più etica. Questo passaggio è fondamentale.
L’esasperazione economica è una causa della crisi, perché ha fatto usare male all’uomo dei mezzi finanziari che aveva a disposizione e gliene ha fatti creare altri sempre e solo con la finalità del lucro ad ogni costo passando sopra a valori e pericoli. Ma superare il limite del rispetto e dell’etica è un deficit umano e non economico. L’uomo è la causa e l’esasperazione economica ne è l’effetto.
Le idee per superare la crisi europea e per continuare a pensare europeo sono essenzialmente due dal punto di vista economico.
1)      Compensare reciprocamente i debiti ed i crediti a livello europeo. Ed anche con l’America per ciò che è possibile. Questo per tutti i Paesi europei, e non solo per la Grecia. Od anche decurtare il debito, sempre per tutti i Paesi europei, per un importo stabilito che consenta di riportarlo a termini più che accettabili.
2)      Annullare ogni tipo di contratto su derivati stipulato dalle banche con privati, aziende, ed enti pubblici. I prodotti derivati costituiscono la legalizzazione del gioco d’azzardo, che è vietato (dovrebbe). Viene da se che un contratto basato su di una cosa illegale è da considerarsi nullo. Questo per parare molti comuni ed enti pubblici che hanno stipulato tali contratti Meglio affossare le banche che affossare gli Stati.
Solo dopo avere fatto questo, che corrisponde a riparare in parte agli errori commessi, si può impostare la Banca Comunitaria Europea come la banca americana Federal Reserve, con un unico debito Europeo, continuando una gestione sana a livello nazionale ovviamente.
Una volta che si è riportato lo stato economico europeo ad un livello accettabile e si sarà superata la crisi bisognerà fare tesoro della esperienza avuta causata da malsani comportamenti dell’uomo, ed impostare la vita, la società, la politica e l’Europa su una economia e su comportamenti migliori.
Angela Pensword   18/05/2012
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2 commenti:

  1. I trattati europei fin'ora controfirmati dai vari capi di Stato e recepiti nella Legislazione dei Vari ex Stati sovrani impediscono tassativamente e con fermezza ogni possibile interferenza dei vari Parlamenti Nazionali di avviare politiche economiche proprie. Ci troviamo pertanto nell'empasse di dover scegliere fra il diritto ad una vita dignitosa per ogni cittadino della pseudo europa unita (unita sono nei bilanci) o di divenire per sempre ossequiosi servi del profitto bancario/affatistico/industriale. Se nel trattato di Lisbona, si parla di "eventuali generose donazioni" riferito al costo per il mantenimento delle garanzie per lo Stato Sociale (pensioni, sanità e scuole pubbliche, ammortizzatori sociali, ecc.), Lei in questo vede solo una ricerca di virtuosismo di bilancio? Se una banca centrale europea vende il denaro alle banche private all'1% che lo rivendono agli Stati al 4/5%, è solo un virtuosismo di bilancio? E chi paga la differenza? Se nelle teorie di Monnet, fondatore della teoria economica su qui è fondato l'Euro si dice apertamente che: "La democrazia dissipa il profitto" e che "Lo Stato democratico è il primo diluitore a perdere del guadagno" per Lei stiamo ancora parlando di virtuosismo bancario o di accentramento legalizzato di ogni risorsa di molti in mano a sempre più pochi? Se è stato scritto e controfirmato da tutti gli stati ex sovrani che solo la Commissione ha potere legislativo e che il parlamento Europeo è un fantoccio che solo può dibattere o proporre senza alcun vero potere legislativo, la questione è sempre il virtuosismo dei bilanci?

    Ha mai avuto la curiosità di andarsi a leggere i testi dei trattati di Maahstrich, di Lisbona, l'ESM?

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    1. Vedi il mio post del 10/07/2012. Ti ho risposto direttamente sul Blog perchè la quantità dei caratteri della risposta era troppo elevata.

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